Le maglie si stringono e il progetto di Guillermo del Toro comincia a rivelarsi in tutte le sue sfaccettature.
Dopo aver amato Trollhunters ed essere stati coinvolti dai contatti ravvicinati di 3 in Mezzo a Noi: I Racconti di Arcadia, ecco che rientra la magia nei nostri racconti e finalmente andiamo ad indagare le origini del mitico medaglione del Cacciatore di Troll e di come Merlino abbia dato inizio a tutta questa storia. Andiamo quindi a giocare con il tempo e con i suoi nefasti sviluppi.
Come ho scritto anche in altri articoli, la mia posizione riguardo ai viaggi nel tempo è molto critica. Spesso mi sono imbattuto in opere che usano lo stratagemma temporale per modificare a proprio piacimento il finale di una serie o di un film, ma altrettanto spesso mi è capitato di rabbrividire per l’incuria o la folle pretesa degli sceneggiatori di poter sconvolgere tutto senza un minimo di coerenza. Immagino che vi stiate chiedendo se anche in Wizard: I racconti di Arcadia l’uso scellerato delle ripercussioni temporali ha causato uno stravolgimento della coerenza narrativa? Purtroppo la mia risposta non vi soddisferà perché la stagione finisce proprio nel momento in cui il racconto comincia a svelare la gestione dei cambiamenti temporali. Bisogna quindi aspettare il resto della storia per avere una risposta più completa.
Rispetto a 3 in Mezzo a Noi, che narra la sua storia in un arco temporale quasi sovrapponibile alla seconda e terza stagione di Trollhunters, Wizard riprende il filo narrativo lasciato in sospeso con la serie precedente. In questa nuova opera di Guillermo del Toro, si parla ovviamente di Maghi. Merlino era già stato presentato in Trollhunters, ma non sarà lui il protagonista, bensì il suo aiutante Hisirdoux “Douxie” Casperan, insieme a Jim il Cacciatore di Troll e la sua scombinata banda di amici troll e umani.
La trama si sviluppa in due momenti temporali differenti. Il primo si ambiente nel presente e narra l’arrivo di un cavaliere verde e di due temibili creature magiche che vogliono porre fine al mondo degli uomini. La seconda ci catapulta direttamente a Camelot, nelle leggende della famosa tavola rotonda al servizio di Re Artù. Oltre a Hisirdoux, ad animare le trame di Camelot ci sono anche Jim, Claire ed il divertentissimo Steve Palchuk. A mio avviso Steve, che decide di diventare apprendista cavaliere di Lancillotto, è una macchietta comica fantastica ed anche, di gran lunga, il miglior personaggio della serie.
La trama che si sviluppa nel presente è una minima parte della stagione che serve principalmente a giustificare la parte più ampia e complessa che avviene nel passato. Fondamentalmente, la storia legata a Camelot la conosciamo sin da Trollhunters, poiché riguarda la creazione del medaglione del Cacciatore di Troll. Quello che invece ignoriamo è il come si è arrivati alla scelta di creare il potente artefatto. Una storia complicata che s’insinua nel difficile rapporto di amore e odio tra Artù e Morgana e tra gli umani e le creature magiche. E’ decisamente interessante seguire le trame del passato, perché si comincia a capire e delineare come si è arrivati ad alcune scelte nel presente e quali gravi ripercussioni si scateneranno nel futuro.
Hisirdoux, il protagonista di Wizard, ha molto in comune con il primo Jim. Anche se l’apprendista mago ha diversi secoli di studi alle spalle, non è pronto per affrontare quello che il futuro gli riserva; un po’ come Jim quando ricevette il medaglione e il titolo di Cacciatore di Troll. Tutte e due le figure avevano potenzialmente le caratteristiche per risolvere la situazione, ma nessuno dei due aveva né l’esperienza, né la tempra per sistemarle. L’evoluzione di Hisirdoux, in questa prima stagione di Wizard, è ovviamente più rapida di quella del Cacciatore di Troll, e ci porta a pensare che il film Trollhunters: Rise of the Titans, che arriverà su Netflix nel 2021, concluderà l’opera di Guillermo del Toro.