“Questa è la ballata, della terra bruciata, che è stata baciata, dalla Dea fortunata.”
Ben venuto alla taverna del Sagittario Impennato … Oh! Salve, si ricorda di me sono Giselda, l’ho servita la scorsa volta. Ho il piacere d’informarla che questa sera è prevista l’esibizione di un bardo, quindi mi dispiace se ci sarà più confusione del solito, ma sono eventi che non capitano spesso e quindi attirano molti curiosi … Uh! Sì il vecchio Tobias è lì che parla con il bardo, è sempre uno dei primi ad arrivare quando ci sono questi eventi.
Uh? … Oh, salve ragazzo! Questa sera è gran festa e capiti proprio a fagiolo, il bardo canterà “La ballata della terra bruciata”. La conosci vero, è una delle più famose ballate sui Cinque. Mi ricordo bene che l’altra volta ti ho raccontato “La discesa fasulla” e questa sera hai la fortuna di sentire il seguito cantato da un bardo! Ah, non sto più nella pelle, questa è la mia ballata preferita!
Ragazzo, siccome sei così interessato alla storia dei Cinque, se mi offri il solito boccale di birra, ti commenterò i passaggi più oscuri della ballata … Uh! Come sempre ti ringrazio del tuo supporto nel dissetare un povero vecchio … Oh! Giselda, portami il solito boccale, offre il ragazzo! Ed ora, mio giovane amico, silenzio che il bardo sta per esibirsi:
Ove la polvere s’alza al sol passo,
percorsero il ponte su l’infido fosso,
l’oscurità sembra un sudario silente,
piena di respiri pesanti nel buio fetente.
Ove nascoste nell’ombra esse stanno,
migliaia d’armi son pronte a far danno,
l’Agente Othe comanda: “Nessun rumore!”,
ma la marmaglia freme e giunge il fragore.
Questa è la ballata,
della terra bruciata,
che è stata baciata,
dalla Dea fortunata.
Ah! … In questa ballata ci sono dei passi oscuri e importantissimi come il verso criptico, ma bellissimo, del “Sudario silente” che fa riferimento, per la prima volta, alla presenza reale dell’Oscurità … Uh? Ma certo, il verso non si riferisce all’Agente Othe, quel barbaro bastardo che ha venduto l’anima all’Oscurità per comandare alcune legioni d’orchi alla conquista del villaggio da cui era stato cacciato. Ascolta fino alla fine ti accorgerai di quello che ti ho detto da solo, i versi finali sono rivelatori.
Ove l’odor di bruciato t’appesta l’olfatto,
s’ode dai cinque un grido: ”Io Combatto!”,
ed il passo deciso di Greyus l’arcano,
conduce il gruppo in mezzo al baccano.
Ove la polvere giace, senza esser mossa,
un’ombra fa tremare le nostre povere ossa,
con alito fetido e sbuffi dal muso,
tintinnare fa l’anello al suo naso.
Questa è la ballata,
della terra bruciata,
che è stata baciata,
dalla Dea fortunata.
Oh, ragazzo mio, hai mai visto un Minotauro? Bestie immense con una forza sovraumana, brandiscono gigantesche asce bipenne come se fossero fuscelli di campo. Braccia così possenti che al confronto, il più muscoloso dei barbari sembrerebbe una gentil fanciulla. Eh … e pensare che quella non fu la creatura più grande che i cinque incontrarono in quell’oscuro dedalo di fuliggine e sangue.
Ove s’avverte la terra tremare,
è la bestia che cade e ci fa esultare,
presto di corsa, è meglio filare,
l’aria pulita riesco già ad annusare.
Ove per la salvezza l’uscio è trovato,
s’accatastano corpi che l’armi han falciato,
l’uscita è lì non è più solo un miraggio,
ma d’improvviso un urlo che toglie il coraggio.
Questa è la ballata,
della terra bruciata,
che è stata baciata,
dalla Dea fortunata.
Uh? … Il passaggio iniziale racconta di Greyus che è stato così abile a leggere la mappa da condurre tutto il gruppo oltre il ponte, ma non si è limitato a questo, ha anche condotto i Cinque nello scontro. Devi sapere che quel bastardo di un Othe, aveva richiamato a se diversi gruppi tra orchi, ratti e reptiliani; in pratica la marmaglia che si cita nella seconda quartina. Il combattimento deve essere stato sicuramente importante, visto che poi si parla di “catasta di corpi”.
Ove l’arso terreno è polvere nera,
i cinque s’imbattono nella temibile fiera,
avanza maestoso il rapace piumato,
lanciando grida dal suono sgraziato.
Ove i cinque combattono senza riposo,
Garet pianta lo scudo e diventa famoso,
tra gl’altri e l’orrida bestia s’oppone,
uscendone ferito, ma da gran campione.
Questa è la ballata,
della terra bruciata,
che è stata baciata,
dalla Dea fortunata.
Eh, eh! … Qui si parla della Coccatrice! Ricordati che quel “rapace piumato”, sarà una delle creature leggendarie che ha dato più fastidio al gruppo dei Cinque .. Uh? Si, si! E’ la stessa del prologo; le cronache narrano che questa volta la Coccatrice era stata liberata da Othe, ma non era sola, c’era anche un enorme Infernofante con lei. Poi c’è il bellissimo passaggio sul sacrificio di Garet Jax, che si è messo tra il gruppo e le creature leggendarie per permettere al resto dei Cinque di poter abbattere le ultime sacche di resistenza che li dividevano dall’uscita.
Ove il tempo stringe e la minaccia avanza,
è giunto il tempo d’abbandonar la creanza,
filar via non è solo un dovere,
ancor di più, un immenso piacere.
Ove la gioia dei cinque impazza,
inizia la festa e scendete in piazza,
giunge col vento un sussurro funesto:
“Come l’oscurità in agguato io resto!”
Questa è la ballata,
della terra bruciata,
che è stata baciata,
dalla Dea fortunata.
Ah! … Hai sentito ragazzo, l’ultima frase: “Come l’oscurità in agguato io resto!”; questo è il passaggio che ti accennavo prima, l’Oscurità da qualche parte, pronta per ghermire i Cinque.
Ebbene ragazzo mio, il bardo ha cantato e la storia della “Terra bruciata” si è conclusa. I nostri eroi se la sono cavata nuovamente per il rotto della cuffia, ma l’importante era andare avanti. Ci saranno altri momenti nella loro leggenda in cui avranno la rivincita su rapaci leggendari e oscurità in agguato.
Ora ti saluto prima che il bardo si dilegui con qualche dolce fanciulla, perché voglio sapere se ha qualche scritto interessante da poter scambiare. Noi ci rivediamo il prossimo giorno di festa, così posso raccontarti di come i cinque sono rimasti invischiati nella “Tela del ragno”.