Tutti Giù per Terra: la recensione

Un ottimo Valerio Mastandrea ed una eccezionale colonna sonora elevano sopra la media un film particolare per palati fini.

 

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Tutti Giu’ per Terra e’ uno di quei film che spiazzano e che non possono lasciare indifferenti. Girato con sequenze brevi, crude, a volte scollegate fra loro, lascia dentro un senso di inadeguatezza che guarda caso e’ lo stesso che prova il protagonista, intepretato da Valerio Mastandrea; un universitario trapiantato a Torino ed in cerca di se stesso, perennemente fuori luogo ed incapace di gestire le situazioni.
Vivremo il suo tentativo di crescita e di trovare uno spazio nel mondo che lo circonda, cercando di barcamenarsi in mezzo alle traversie che puo’ affrontare il figlio di un operaio.

Come accennato, Tutti Giu’ per Terra e’ un film molto particolare; a partire dalla sequenza temporale e scenica, appena accennata, e che lascia lo spettatore in balia delle situazioni che si avvicendano. Uno spaesamento probabilmente voluto dal regista Davide Ferrario, che osa molto e raggiunge, a suo modo, lo scopo. Il viso e la recitazione di Mastandrea poi, con quel fare da uno capitato li’ per caso, sono perfetti; tutto e’ logico ma casuale, tutto e’ lineare ma ingestibile. Tutto e’ vissuto in prima persona ma col distacco di un osservatore, e il protagonista non si fa coinvolgere in nulla. Si tratta di un antieroe perfetto, inconsistente ma pieno, apatico ma estremamente espressivo.

 

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Il film e’ anche molto schierato, pur riuscendo a rimanere incredibilmente quasi del tutto imparziale e soprattutto credibile; pur essendo chiaramente parto di quella sinistra tipica di molte produzioni italiane, non usa in alcun modo slogan o retorica, ma guarda in faccia la realta’ delle cose, mostrando le ipocrisie e le contraddizioni di molti ambienti italiani. Ce n’e’ per tutti, non si salva nessuno; ed e’ anche questa la forza del film, cercare di essere onesto a prescindere dalle posizioni di partenza.

C’e’ un po’ di tutto, nel film: il conflitto generazionale, quello politico, quello con l’altro sesso e soprattutto quello con se stessi; tutte tematiche centrali negli anni dell’adolescenza e dei vent’anni, tematiche su cui abbiamo sbattuto tutti il muso. A sottolineare tutti i passaggi del film troviamo una colonna sonora pazzesca, che ruota principalmente intorno ai CCCP/CSI ma che vede anche altri gruppi italiani e stranieri le cui sonorita’ pervadevano quegli anni (ah, che bei ricordi…).

 

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Tutti Giu’ per Terra puo’ essere equiparato ad un piccolo Il Giovane Holden nostrano; sicuramente meno noto del romanzo di Salinger ma estremamente graffiante e forse anche piu’ accattivante. Non e’ un film per tutti, probabilmente chi e’ abituato ai canoni cinematografici tradizionali lo trovera’ poco apprezzabile; eppure se lo si vede con una mente aperta alla sperimentazione non si puo’ non amarlo, nonostante non si tratti affatto di uno dei capolavori di genere.

Io non posso fare a meno di dargli una valutazione positiva e di consigliarlo agli amanti del cinema. Vedetelo, a suo modo vi stupira’.

 

Tutti Giu’ per Terra, 1997
Voto: 7
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