“I suoi temibili emissari, gli Agenti, erano accompagnati da mostri appartenenti ad un’era perduta”.
Oh … Ragazzo! Cosa ci fai ancora qui in taverna a quest’ora, il bardo è andato via da un pezzo; di solito gli avventurieri come te si ritirano presto la sera … Uh! Ho capito gli Agenti! Non ti posso raccontare di tutti gli Agenti che le cronache e le canzoni dei bardi narrano, altrimenti ti faresti vecchio … Uh, ma ti posso narrare dei più famosi, quelli di cui sappiamo di più, come il Barbaro Othe e Nano Thorkhaz … Ah! Ti posso anche raccontare del più temibile di tutti, il braccio destro dell’Oscurità, lo stregone della fiamma, l’Orco Blorgu.
Per questo racconto non ti chiederò un boccale in offerta, l’ora è tarda e non è il caso di bere su argomenti così seri … Uh, sì! La storia degli Agenti è spesso terrificante e condita da una serie incredibile di misfatti e d’indicibili azioni. Othe il Barbaro ha fatto cose inenarrabili per recuperare il controllo del suo villaggio, si è venduto l’anima all’Oscurità solo per avere più potere. Devi sapere che era un grade capo rispettato, forse perché usava volentieri la forza per reprimere qualsiasi iniziativa che minacciasse il suo popolo. Purtroppo il potere logora e ben presto Othe ha cominciato a vivere nella costante angoscia di essere tradito, così ha cominciato ad usare la forza reprimendo il suo popolo senza motivo. Dopo poco è stato costretto alla fuga e di lui se ne persero le tracce, fino al fatidico giorno in cui tornò a capo di un’armata di spregevoli orchi, accompagnato da un gigantesco Minotauro.
Uh … ragazzo, puoi solo immaginare il massacro che ne seguì. La leggenda narra di un’immensa pozza di sangue in cui gli orchi banchettavano con i corpi dei guerrieri e si accoppiavano come bestie con le povere giovani superstiti. Il fuoco bruciava le case e l’inquietante muggito del Minotauro accompagnava questo macabro tugurio. In tutto questo, Othe si era seduto sul suo trono e guardava la scena con sguardo assente ed indifferente. Quando si ritirò nel suo covo, non lasciò altro che macerie fumanti e cadaveri. In breve tempo, le scorribande di Othe il sanguinario raggiunsero molti altri villaggi del nord. Le fiere tribù di barbari provarono spesso ad opporsi alla furia delle creature di Othe, ma l’Agente aveva dalla sua il numero e la potenza degli orchi.
Alla fine di un lungo anno di massacri, Othe sparì dalla faccia della terra senza lasciare traccia. Ricomparve, alcuni tempi dopo, affianco all’Oscurità proprio il giorno in cui lei si rivelò al mondo intero, per la seconda volta … Eh? Non lo sapevi? Come fai a dichiarare di essere un avventuriero senza sapere che la seconda Oscurità era una donna? … Ah, ah, ah! Si ragazzo mio, la prima Oscurità era un uomo, ma solo perché l’Oscurità è uno spirito, un’ombra malefica che vaga per le terre dall’alba dei tempi, tentando i poveri sventurati che gli capitano a tiro … Eh, eh, eh! Mio caro ragazzo, l’Oscurità non è nata sei generazioni fa. Miti e leggende delle più importanti divinità maggiori parlano dell’Oscurità.
I primi testi che parlano dell’essere oscuro sono quelli del dio Melt, colui che osserva tutto e tutti, descrivendolo come un essere fuoriuscito dal crogiolo della creazione per puro errore. Ignis, il dio delle leggi, ne parla come un errore che ancora cammina su questo mondo; ma questo lo dovresti sapere, i seguaci di Ignis sono stati i primi ad opporsi all’Oscurità. Il dio della guerra Fireus lo descrive come l’ombra che trasforma una grande ed eroica battaglia in un deprecabile ed ingiustificato massacro. Il dio malvagio Avet lo cita spesso come il caos primordiale, a cui solamente interessa solo oscurare tutto e tutti, è per lui un simpatico animaletto da compagnia, privo di qualsiasi interesse. Il dio benevolo Teva lo ha sempre classificato come l’aborto della creazione.
Vedi figliolo, l’Oscurità è un essere che travalica il tempo come noi lo conosciamo, e come tale non possiamo comprendere in pieno il vero scopo né il significato. Quasi tutte le divinità prendono la distanza dall’Oscurità, ma tutte quante la considerano un essere inferiore. Io penso che neanche gli Agenti sappiano bene cos’è l’Oscurità e cosa davvero vuole da questo mondo … Uh, hai ragione, ti stavo parlando degli Agenti … Dov’ero rimasto? … Ah, si! Dopo Othe, ti posso raccontare del Nano Thorkhaz.
La sua storia è legata all’oro … Eh, d’altronde quale nano non ama l’oro? Thorkhaz era uno spregevole ladro, tanto abile da fondare una propria gilda e diventare una delle persone più importanti della Costa della Lama. Ma Thorkhaz non era soddisfatto, voleva molto di più. Voleva per se il potere di controllare intere nazioni; nessuno sa come mai sia diventato un Agente dell’Oscurità, ma sappiamo per certo che l’Oscurità ha usato le sue immense risorse per comprare armi e armature. Quando Thorkhaz fu trovato e sconfitto, era insieme alla Lilyarch, l’essere mitologico metà serpente e metà donna, che era stata posta a guardia del grande tesoro.
Infine ragazzo potrei raccontarti dello stregone della fiamma, l’Orco Blorgu, ma vedo che cominci ad essere stanco, le tue palpebre si sono fatte pesanti, forse è meglio che ti ritiri e provi a dormire un po’ … Ah, ma certo, ti racconterò di Blorgu in un altro momento, te lo prometto! Ora va, mio giovane amico, domani ti aspetta un altro duro giorno in mezzo alle Terre selvagge e solo Helm sa quanto sia difficile sopravvivere se non sei al meglio della condizione.