Gli Alleati in Germania: cade Aquisgrana

In meno di quattro mesi dallo sbarco in Normandia, gli eserciti Alleati attaccano la prima città in territorio tedesco: ha inizio la battaglia per Aquisgrana.

 

 

Nel corso di quattro lunghi mesi le truppe Alleate si spingono dalle coste della Normandia fino al confine prebellico della Germania, liberando dall’occupazione quasi tutta la Francia (a resistere infatti rimangono piccole guarnigioni, principalmente sulla costa atlantica). Dopo il fallimento dell’Operazione Market Garden che si prefiggeva come scopo ultimo quello di raggiungere velocemente il Reno per poi riversarsi nella Ruhr tedesca, appare chiaro che la linea difensiva tedesca denominata Sigfrido, andrà attaccata e superata frontalmente.

La continua avanzata delle truppe, così come l’estensione delle linee di rifornimento, si traduce in una pausa forzata per gli Alleati proprio sul confine tedesco. La Wehrmacht ne approfitta in pieno facendo affluire nell’area importanti rinforzi decisi a dare filo da torcere adesso che combattono sul suolo patrio. Aquisgrana, una volta capitale dell’impero carolingio, rientra nel settore assegnato alla 1° Armata americana comandata da Hodges, il quale non si aspetta strenue resistenze valutando la guarnigione della città stessa molto scarna. Non è disposto comunque a rischiare un attacco frontale alla città, pianificando un accerchiamento e, solamente poi, la presa del centro cittadino, sperando in una resa senza combattimenti. In effetti, il comandante di Aquisgrana, von Schwerin, spinge per un’immediata resa così da evitare alla popolazione civile, non ancora evacuata, gli effetti di un combattimento urbano: Hitler va su tutte le furie, arrestando Schwerin e sostituendolo con Wilck.

 

 

Perforate le imponenti difese intorno alla città, gli americani avviano un bombardamento della stessa per la durata di vari giorni, senza sortire alcun effetto di maggior rilievo. A partire dal 2 Ottobre 1944, le divisioni americane attaccano i piccoli villaggi fortificati intorno ad Aquisgrana, avanzando molto lentamente e subendo ingenti perdite. Nonostante la superiorità numerica, le nuove reclute inviate a rimpiazzare le perdite umane registrate dei mesi precedenti, dimostrano un insufficiente addestramento, e nel disperato combattimento le lacune tattiche vengono fuori. Cogliendo di sorpresa gli americani, contrattacchi tedeschi della forza di reggimenti e battaglioni si verificano in continuazione, mandano in confusione e spesso tagliando fuori dalle linee intere unità. Nei primi tre giorni gli americani contano quasi 2000  tra morti e feriti. Dall’8 Ottobre, anche la 1° Divisione americana si unisce ai combattimenti, attaccando le difese a sud della città, riuscendo in tre giorni a catturare gli obiettivi principali. I tre giorni che vanno dal 13 al 16 Ottobre, le forze americane combattono cercando di ricongiungersi a est della città, riuscendoci solamente dopo un attacco fulmineo di alcuni battaglioni della 30° Divisione che ne permettono la congiunzione con la 1° da sud.

 

 

Ritrovatasi circondata, Aquisgrana e i suoi cinque mila difensori si preparano alla battaglia, decisi a resistere e a fare di ogni strada e di ogni edifico una fortezza. Le forze americane, già stremate dai combattimenti dei giorni precedenti e timorose di un attacco tedesco atto a liberare dall’esterno l’accerchiamento della città, direzionano pochissime forze per la presa del centro cittadino. Le prime truppe americane che si inoltrano tra le vie cittadine subiscono devastanti imboscate, finendo per doversi appoggiare ai mezzi corazzati per avanzare. Le vie strette della città però si trasformano in un inferno per i carri armati americani, che diventano obiettivi fin troppo facili per i Panzerfaust nemici. L’esasperazione delle truppe attaccanti è così grande che si decide un continuo bombardamento degli edifici da parte dell’artiglieria e dei carri armati stessi prima di avanzare, causando un danno immenso alla città stessa. Il cerchio però piano piano si fa più stretto, con i tedeschi impossibilitati a far affluire rinforzi. L’ultimo vero baluardo è rappresentato dal quartier generale tedesco di Aquisgrana, difeso in maniera accanita e preso solamente grazie alla resa obbligata dalla situazione ormai critica dei difensori, il 21 Ottobre.

 

 

La prima esperienza di combattimenti urbani in territorio tedesco fa capire agli Alleati che l’avanzata verso il cuore della Germania non potrà che essere lenta e dispendiosa. I tedeschi adesso combattono per le proprie case e non in veste di conquistatori, nonostante il morale generale stia rapidamente precipitando. Serviranno altri otto mesi di sofferenze e morte prima di vedere Berlino capitolare e l’Europa libera dall’ombra del nazismo.

Per condividere questo articolo: