1917: la recensione

Tanti bei film ci hanno raccontato la seconda guerra mondiale; molti meno la prima. 1917 riequilibra un po’ lo scenario e lo fa in modo crudo, realistico e coinvolgente.

 

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1917 è uscito nei cinema a soli due mesi di distanza da Midway ma, oltre al fatto che uno sia ambientato nella prima guerra mondiale e uno nella seconda, le differenze tra i due sono enormi. Entrambi sono grandi produzioni cinematografiche, ma alla fine ci troviamo davanti a due pellicole completamente diverse. Midway, anch’esso ottimo film, è una riproduzione pomposa della mitica battaglia nel Pacifico, che calca la mano sugli effetti speciali, sulla spettacolarizzazione della vicenda storica (a volte un po’ esagerata come capita sempre in questi casi), e sull’esaltazione “scenica” e quasi “sfrontata” dell’eroismo dei protagonisti. Un tipico prodotto hollywoodiano insomma. Normalmente questa definizione ha un’accezione negativa ma in questo caso il film, pur con i suoi eccessi, è molto godibile e ben realizzato.

1917 invece, è di tutt’altro tenore. Intanto, dal punto di vista tecnico, è stato girato con diversi piani sequenza, montati poi per apparire come un unico piano sequenza ininterrotto. Ho sentito alcuni dubbi sollevarsi su questo aspetto ma quando ho visto il film mi sono reso conto che il risultato è ottimo. I protagonisti sono seguiti costantemente senza “stacchi” e l’effetto è quello di una totale immersione nell’ambientazione (altro che 3D…).

 

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Ma la vera caratteristica peculiare del film di Mendes è il modo in cui viene raccontato l’eroismo dei protagonisti. Qui non ci sono aerei che si gettano in picchiata fino a quattro centimetri dal suolo o che sfrecciano facendo la barba alle fiancate delle navi. Qui vedrete solo uomini immersi nell’inferno della prima guerra mondiale, con i piedi costantemente piantati nel fango, che devono portare a termine la loro missione per salvare le vite di altri uomini che come loro stanno vivendo lo stesso dramma. Un eroismo molto meno spettacolare ma, ve lo assicuro, molto ma molto più potente. Mendes racconta tutta la crudezza e la spietatezza della guerra senza fronzoli, colpendo lo spettatore come un pugno nello stomaco. Una storia che mostra tutto il valore di uomini “normali”, ma in realtà straordinari, che non si sono mai arresi anche quando tutte le certezze gli crollavano davanti agli occhi.

Non ci sono dubbi: se consideriamo gli ultimi mesi, IL film di guerra è senz’altro 1917. Ma anche andando indietro con gli anni, e intendo includendo perfino Dunkirk, che risale ormai al 2017, quest’opera di Mendes si piazza agilmente come uno dei migliori film del genere in assoluto. Alcuni brevi cammei di attori famosi impreziosiscono il tutto, ma in 1917 le emozioni non vi lasceranno (o tormenteranno) dall’inizio alla fine.

 

1917, 2019
Voto: 8

 

Nota della redazione: di 1917 abbiamo anche un secondo parere.

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