Threads – Ipotesi Sopravvivenza: la recensione

Nella trilogia dei film seri sulle conseguenze di una guerra nucleare, Threads – Ipotesi Sopravvivenza si impone come quello più realistico e assolutamente terrificante.

 

 

Gli anni ’80 sono stati un periodo che solo chi ha vissuto puo capire. L’estrema esuberanza, la voglia sfrenata di vivere che io stesso definisco eccessiva erano probabilmente anche reazioni alla costante paura di morire vaporizzati in una guerra nucleare, costantemente dietro l’angolo.
Di testimonianze nelle arti ne sono rimaste tante: nella musica spicca 10 Minutes To Midnight degli Iron Maiden, mentre nei fumetti quel capolavoro che è Watchmen vede le sue vicende dipanarsi proprio sullo sfondo della tensione USA-URSS.

Se The Day After ebbe il merito di rompere la regola non scritta di non voler spaventare l’opinione pubblica su questo tema, e Testament seppe mostrare l’effetto delle radiazioni sulle comunità rurali degli Stati Uniti non direttamente colpite dal bombardamento, entrambi i film furono decisamente edulcorati ed alleggeriti degli aspetti piu drammatici della guerra nucleare.
Threads – Ipotesi Sopravvivenza invece non ci risparmia nulla. È un film crudo, secco, realistico fino in fondo, che mostra senza mezzi termini ogni istante, ogni passaggio conseguente ad un attacco nucleare su ampia scala.

 

 

Realizzato per la tv inglese sotto forma di docu-fiction ed ambientato a Sheffield, incentra la sua attenzione su diversi protagonisti e sulle loro storie, sulle loro vite comuni e normali mentre sale la tensione internazionale, sul loro tentativo di mettersi in salvo, sulla loro disperazione, sul loro dolore, sulle loro sofferenze nei giorni e nei mesi successivi.

Come detto, Threads non lascia spazio ad ammorbidimenti e nemmeno all’immaginazione. Dai momenti precedenti all’attacco fino alla fine del film ci troviamo di fronte ad un continuo susseguirsi di situazioni pesanti, durissime, che tagliano il fiato ed uccidono il morale; ed il tutto, senza dare alcuna idea di essere di fronte a forzature, ad eventi improbabili o campati in aria. Anzi.

 

 

Tutto il film rappresenta sullo schermo momenti decisamente probabili, perchè la sceneggiatura si è avvalsa della collaborazione di centri studi specializzati e professori universitari inglesi. Non c’e nulla di lasciato al caso: anche il tentativo di organizzazione delle istituzioni pubbliche è dettagliatamente descritto e raccontato. Le orribili conseguenze sul fisico delle persone, anche per chi dovesse sopravvivere, ed il previsto collasso della struttura statale sono ampiamente e realisticamente riportati, senza fare sconti e senza nemmeno voler fare moralismi, dare lezioni o imporre una specifica visione politico-sociale.

Il film non si avvale di chissà quali effetti speciali; c’è tutto quel che serve a dare man forte alla trama senza scadere nella stucchevole spettacolarizzazione. La fotografia è adatta al tipo di film: semplice, diretta, non sfrutta particolari tecniche, se non probabilmente qualche filtro. I colori cupi non sono però un vezzo del regista: il mondo post-nucleare sarebbe un mondo grigio, fuliginoso, sporco, privo di luce solare.

 

 

Il cast si compone di attori tutt’altro che famosi, eppure bravissimi nel loro ruolo; una scelta del regista Mick Jackson (Pazzi A Beverly Hills, Guardia Del Corpo, Live From Baghdad) per lasciar focalizzare gli spettatori sulle vicende e non sulle star del cinema.

In patria, al momento della sua diffusione sui canali della BBC, Threads ha spiazzato e terrorizzato la popolazione inglese. Se The Day After e Testament hanno risvegliato le coscienze delle masse, Threads – Ipotesi Sopravvivenza ha mostrato senza alcuna riserva la realtà che avrebbe atteso l’umanità in caso di guerra atomica. Sono questi i film che hanno contributio nello spingere i vari potenti del mondo a trovare una soluzione a lungo termine per porre fine alla minaccia dell’olocausto nucleare, che avrebbe completamente annientato il mondo e l’Europa in particolare; e questo al di là di una eventuale sopravvivenza appunto ipotetica, sporadica e affatto sicura.

 

Threads – Ipotesi Sopravvivenza, 1984
Voto: 10
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