1917: la contro recensione

Un film di guerra fatto da chi di guerra non capisce molto; non credibile, inutilmente pomposo, artificiosamente eroico, quasi ridicolo.

 

 

1917, film del 2019, è stato recensito poco dopo la sua uscita dal nostro buon Fab, che gli assegnò un sonoro 8. Nel fine settimana sono finalmente riuscito a vederlo, e sono rimasto basito. Cosa ha visto il mio caro amico in questo film che invece a me completamente manca?

Per quanto mi riguarda, il film comincia anche bene pur sembrando una copia sfacciata di Salvate Il Soldato Ryan, per tema e modo di interpretare il film. I primi quaranta minuti vanno via bene, con una buona tensione ed una plausibilità costante. Poi ad un certo punto qualcosa si spezza ed il tutto diventa irreale, posticcio, costruito ad arte, evidentemente forzato ed impossibile.

 

 

Ci sono scene in cui il nemico spara ad un bersaglio immobile da decine di metri senza colpire, poi a solo un paio di metri decide di correre verso il protagonista invece che abbatterlo facilmente; scelte assurde fatte da feriti che vengono soccorsi e decidono di ammazzare il soccorritore; per non parlare di regole della fisica totalmente distorte in nome della spettacolarità (tipo il cecchino che ha visibilità su zone a lui coperte e che riesce a colpirle con proiettili che evidentemente sono in grado di aggirare gli ostacoli; l’aereo in fiamme che ovviamente colpisce l’unica casa nell’arco di chilometri; le esplosioni che non sbalzano via nessuno…).

Insomma ad un certo punto il film diventa la fiera delle stupidaggini. Tutto assume i toni di una falsa eroicità, dell’esaltazione dell’uomo solo di fronte alle avversità della guerra, ma non lo fa con la genuina resa del già citato Salvate Il Soldato Ryan o, per restare in tema, del classico Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale. Il risultato finale è qualcosa di lontanissimo da un film di guerra che sia non dico realistico ma perlomeno accettabile.

 

 

Dietro a questo scempio c’è Sam Mendes, regista in numerosi film degni di nota (American Beauty, Era Mio Padre, Jarhead), ma che qui si trova per la prima volta a mettere in scena una sua sceneggiatura; purtroppo segue la recente moda di voler esaltare l’uomo e il momento più del dovuto, quasi mettendo sul piedistallo la sequenza, il gesto tecnico, e più in generale la retorica invece di quello dà sostanza al film: la trama. Esattamente come abbiamo visto in Cloverfield o Annientamento, ci sono scene del tutto artefatte, costruite e fuori contesto. È evidente che il regista americano dovrebbe concentrarsi unicamente sul suo mestiere principale.

Il bello della Tana è che possiamo avere pareri discordanti e parlarne liberamente, senza timori di sorta; e se è vero che Fab ha visto qualcosa di importante in 1917, alla sua uscita sono in molti ad averne parlato bene. Ed allora dov’è la verità? Probabilmente si valuta un film di guerra per motivi diversi, ed è giusto ascoltare e valutare le due facce della stessa medaglia. Alla fine, se a qualcuno piace la pizza ananas e tonno, un motivo ci sarà.

 

1917, 2019.
Voto: 4
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