Avernum: Escape From The Pit – la recensione

Avernum: Escape From The Pit è un interessante RPG ricco di missioni e con una storia approfondita, ma dall’interfaccia sicuramente migliorabile.

 

 

Avernum Escape From The Pit è il terzo remake di Exile: Escape From The Pit (del 2015) seguito dall’omonimo Avernum, uscito nel 2000. Questa versione supporta le risoluzioni in 16:9 e semplifica, a suo modo, l’utilizzo dell’interfaccia. Nonostante questo, i suoi limiti sono evidenti: intanto è sconsigliabile giocare ad una risoluzione superiore a 1600×900 se non si vuole ridurre i personaggi e gli oggetti a dimensioni talmente piccole da renderli quasi indistinguibili sullo schermo. Altro neo, la strana assenza di riconoscimento del tasto Esc per chiudere le finestre in inventario o statistiche dei personaggi, che si chiudono invece col tasto Enter (e nemmeno col tasto che premiamo per aprirle!). È anche fin troppo facile usare per sbaglio qualche oggetto che abbiamo in inventario essendo l’icona apposita grande un quarto dell’immagine.

 

 

Inoltre la visuale isometrica non ruota; se il gioco è stato sviluppato per non nascondere comunque nulla alla vista (al contrario di Xel), è pur vero che nelle fasi di combattimento è talvolta difficile puntare il riquadro o il nemico sul quale intendiamo cliccare. Ci viene in soccorso il tastierino numerico e le lettere che identificano i nemici, ma si poteva fare meglio.
Se però si riesce a scendere a patti con queste limitazioni, Avernum: Escape From The Pit dimostra di essere un gioco sviluppato da appassionati e per appassionati.

È uno dei giochi che più mi ha ricordato le sessioni dal vivo di Dungeons & Dragons alle quali partecipavo quando avevo vent’anni; pur avendo un sistema di gioco, di classi e di magie tutto suo, Avernum: Escape From The Pit restituisce la stessa atmosfera e la stessa libertà e modularità nel far crescere i nostri personaggi.

 

 

Non esistono infatti classi prestabilite, ma varia tutto in base ai punti che assegnamo in fase di creazione dei personaggi e soprattutto delle abilità che assegnamo loro; è possibilissimo avere un mago in grado di menar le mani o un chierico in grado anche di lanciare palle di fuoco. Questo sistema stimola il giocatore a creare il suo gruppo preferito, anche se per apprendere appieno le caratteristiche delle varie abilità servono numerose ore di gioco (cosa che magari scoraggerà dal ricominciare daccapo con un gruppo di eroi diverso).

 

 

I combattimenti sono molto tattici, svolgendosi a turni e riservando sovente azioni inaspettate da parte dei nemici. Saremo spesso in inferiorità numerica, cosa che ci costringerà a scegliere con attenzione le nostre priorità, ma soprattutto gli scontri potranno essere facilmente letali anche al secondo dei quattro livelli di difficoltà del gioco. Fortunatamente, se dovessimo raggiungere un accampamento alleato i nostri eroi verranno magicamente riportati in vita e torneranno tutti ai massimi livelli di punti vita e mana.

 

 

Potrebbe sembrare una scelta che banalizza il gioco rendendolo facile, ma la realtà è che ci sono combattimenti durissimi nei quali veder cadere alcuni dei nostri personaggi è pressoché inevitabile, e dai quali si esce vittoriosi solo dopo numerosi tentativi e dopo essersi attrezzati debitamente.

Come si diceva, Avernum: Escape From The Pit ha una storia molto articolata, che in parte potremo decidere di ignorare ma che comunque ci accompagnerà lungo tutta la durata del gioco (e stiamo parlando di decine di ore). Il mondo che ci ospita è finemente descritto nei dialoghi e dettagliato visivamente, tanto che sono presenti numerosissimi oggetti che però, ai fini del gioco, non hanno nessun utilizzo pratico se non quello di riempirci l’inventario in attesa di capire se li potremo scartare o meno. In parte sono residui di quest che in questa versione sono state rimosse perché incomplete, ma comunque la loro presenza arrichisce l’ambiente nel quale ci muoviamo.

 

 

Il bestiario è tipicamente fantasy con alcune derivazioni dagli standard ai quali siamo abituati; c’è una discreta varietà nei mostri che incontreremo anche se a lungo andare le battaglie possono assumere i connotati del già visto, considerando la lunghezza del gioco.

Avernum: Escape From The Pit è uno di quei giochi che non possono definirsi per tutti. Con una grafica ed un’interfaccia entrambe datate, fa della storia di fondo e delle sfaccettature correlate la sua forza. Il titolo è sicuramente consigliato per chi apprezza il genere, mentre per i giocatori cresciuti con interfacce più moderne l’incontro potrebbe essere ostico. Considerando che la saga ideata da Spiderweb è composta da tre remake (dei sei capitoli inizialmente pubblicati), doveste appassionarvi alla storia troverete tantissimo pane per i vostri denti.

 

Avernum: Escape From The Pit, 2015
Voto: 7.5
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