Impossibile non farsi una domanda: Hogwarts Legacy è il gioco che abbiamo sempre sognato o una dimenticabile avventura?
Hogwarts Legacy è un action RPG sviluppato da Avalanche Software e pubblicato dalla Warner Bros Games. Annunciato inizialmente in occasione dell’evento Playstation 5 del 2020, è stato rilasciato il 10 febbraio 2023 su PC e console di ultima generazione. Il titolo è stato ben sponsorizzato e, sfoggiando una favolosa veste grafica, ha colto sin dai primi istanti l’attenzione di tutti i videogiocatori, sia dei più navigati che dei giocatori casuali. Ma cos’è Hogwarts Legacy? È un titolo degno di attenzione che lascerà il segno o solo un buon prodotto sapientemente confezionato pensato per massimizzare le vendite e farsi dimenticare?
Non importa che siate dei fan sfegatati della saga o che per essa non nutriate grande considerazione, è impossibile che l’annuncio del gioco vi abbia lasciati impassibili. Sicuramente Harry Potter avrà lasciato in voi qualche segno, in particolare a chi ha potuto godere dei primi film o dei libri in giovane età. Personalmente non ho grande amore per la saga, che è andata, per me, via via peggiorando di film in film, ma da piccolo ho adorato le primissime pellicole, che tutt’ora ricordo con grande affetto.
Quando all’annuncio svelarono che avremmo finalmente vestito i panni di uno studente di Hogwarts che avremmo creato noi a nostra immagine e somiglianza… beh… già sapevo che avrei dovuto giocarlo, potendo coronare quello che per un certo lasso di tempo è pur stato un mio sogno.
Sin dai primi minuti il gioco si presenta come visto nelle anteprime: arduo pensare di renderlo visivamente ancora più realistico di quanto non sia possibile con le tecnologie dei giorni nostri. Il mondo di gioco è vastissimo e ricrea e reimmagina una vasta porzione delle Highlands scozzesi. Scogliere, praterie, foreste: c’è tutto e tutto è un piacere per gli occhi! Ovviamente non c’è solo natura, che è infatti piacevolmente disturbata da infrastrutture, villaggi e tutti i punti di riferimento che non possono mancare nel mondo dei maghi: c’è Hogsmead, la Foresta Proibita e così via. Senza scordare ovviamente l’amata scuola di magia: il castello di Hogwarts che domina la mappa e ci appare ancora più grande ed imponente di come lo conosciamo. Le prime ore le passerete senz’altro a perdervi per i corridoi (che sono tanti e articolati). La scuola è ricreata intelligentemente in modo da includere tutti i luoghi già noti ai fan così come tante altre aree, tutte ben diversificate in modo da ridurre la monotonia e consentire un miglior orientamento (ma tranquilli, vi perderete comunque). Ho adorato girare per la scuola e posso solo immaginare l’emozione che possano provare i fan che hanno dalla loro la fortuna di riconoscere tutti i riferimenti posti dagli sviluppatori.
Sembrerà strano a dirsi, ma i giochi non sono solo grafica: se è vero che le prime ore saranno un piacere totale, potendo finalmente vivere quei luoghi che avete sempre visto o immaginato, è vero anche che sin da subito capirete il problema principale del gioco, ovvero la storia. Prima di dedicarvi all’esplorazione, come è normale che sia, una lunga sezione introduttiva vi consentirà di fare conoscenza con i personaggi principali e di capire l’entità della minaccia che incombe sulla scuola e il vostro ruolo nella questione. Inutile dirvi che sin dal primo momento odierete già tutti: i personaggi non sono che classici e fastidiosi stereotipi ed avrete già capito alla perfezione come andrà avanti l’intero arco narrativo. Non c’è assolutamente nulla di interessante da scoprire o da approfondire; la storia è piatta come poche, così come le personalità dei personaggi e pure la vostra, sì, la vostra: dico così perché non potremo imprimere in alcun modo il nostro pensiero sul nostro personaggio e per tutto il tempo vivremo l’illusione di avere un potere decisionale quando la scelta delle opzioni di dialogo di fatto non ha alcun impatto, se non in rarissime occasione che si contano sulle dita di una mano. Purtroppo prima vi renderete conto di questa illusione e prima crollerà uno dei principali motivi che vi ha spinto a giocare in primo luogo: il voler interpretare un nostro personaggio.
I modi in cui ci illude il gioco sono molti: sopratutto nelle fasi iniziali, ci si pongono numerose scelte all’apparenza importanti, come ad esempio la creazione della bacchetta o la scelta della Casa che nella sostanza non hanno alcun impatto. Sarebbe stata giusta ed interessante l’aggiunta di qualche variabile nell’avventura, invece tutto scorre sempre e per tutti allo stesso modo.
Tornando alle quest, nemmeno le secondarie riescono a risollevare la tragica situazione, come invece spesso avviene nei giochi di ruolo. Sono tranquillamente evitabili salvo tre filoni di quest che compiremo per degli amici di scuola e che seguono una loro trama parallela e si sforzano di aggiungere un minimo di profondità in più.
Eppure, dopo questo quadro impietoso c’è di fatto qualcosa di buono nell’avventura: il combattimento. Divertentissimo. Avremo un ampio numero di magie tutte bellissime a vedersi e che nell’uso restituiscono una grande soddisfazione. Appena avrete sbloccato qualche incantesimo in più vi verrà naturale sbizzarrirvi cercando le combinazioni migliori e più efficaci. Il mio consiglio è solo di alzare sin da subito la difficoltà visto che gli scontri non riusciranno a mettervi abbastanza in difficoltà; altrimenti le volte che morirete saranno dettate solo dalla distrazione o dal voler a tutti i costi compiere le combo consigliate dal gioco durante i combattimenti. Alzare la difficoltà inoltre renderà più necessaria la ricerca di migliori equipaggiamenti così come di miglioramenti per gli stessi, senza contare che diventerà vitale l’uso di pozioni e trappole: tutti aspetti altrimenti trascurabili.
Il gioco offre al giocatore uno spazio personale che può arredare secondo il suo gusto ed in base anche alle sue necessità (come per la creazione di pozioni avanzate). Questa meccanica poteva tranquillamente mancare, ma è invece una simpatica aggiunta. Nel nostro spazio possiamo ospitare animali che catturiamo (ma noi siamo i buoni, li catturiamo costringendoli in un bel giardino per proteggerli dai bracconieri, che invece li catturano per pura cattiveria). Possiamo farne degli allevamenti da cui ottenere qualche risorsa, ma purtroppo l’utilità è poca, così come sono poche le interazioni che abbiamo con gli animali; si poteva pensare un sistema più complesso.
Oltre queste cose Hogwarts Legacy tenta di offrire una certa verità contenuti: ci sono svariate centinaia di diversi collezionabili, che volendoli raccogliere faranno perdere ore e ore di tempo, ma mancano vere attività che vi potranno realmente intrattenere e questo è un peccato. Finita la storia ed al massimo le tre quest secondarie principali c’è poca ragione di restare nel bel mondo dei maghi. Voci dalla rete sostengono che altri contenuti, come il Quidditch, siano lì lì dall’essere rilasciati, ma spero che ciò non corrisponda al vero; si tratterebbe infatti di una tendenza sempre più diffusa e che non apprezzo. A meno che non si tratti di accessi anticipati, non vedo perché si debba venir penalizzati giocando un prodotto incompleto solo perché perché lo si è, giustamente, voluto giocare al lancio.
Il gioco ha ricevuto un’ottima accoglienza, il pubblico lo ha adorato e le recensioni sono generalmente molto buone. Eppure il lancio è stato minacciato da una puntuale campagna di boicottaggio da parte della comunità Trans che si è scagliata contro il gioco per colpire la Rowling – autrice dei libri e dell’universo di Harry Potter – colpevole di aver condiviso anni fa dei post definiti transfobici e per aver apparentemente preso nel tempo le parti del movimento femminista anti-trans. Parliamo della stessa Rowling che di punto in bianco ha svelato Ermione essere di colore (dopo vent’anni) ed è la stessa che non si è mai risparmiata nell’inserire personaggi in linea col pensiero LGBT+ nelle sue opere. Le critiche, giuste o meno che siano, lasciano il tempo che trovano e da queste si evince solamente la ristrettezza di pensiero delle masse in genere che rifiutano il pensiero, se non contrario, semplicemente non del tutto in linea col loro, dimenticando in questo caso di star comunque trattando un argomento di libera interpretazione in quanto rispondente all’etica ed alla morale della società del momento e che non ha un chiaro paradigma. Tuttavia si pretende vengano accolti dei dogmi, magari pur giusti, ma senza che il relativo pensiero alle spalle venga prima metabolizzato ed accolto dalla collettività. Senza contare che volendo boicottare il prodotto, il danno che ne avrebbe la Rowling è del tutto relativo: il danno d’immagine l’ha già avuto (la campagna contro di lei prosegue da anni) e difficilmente il gesto basta da solo ad intaccare il suo ben gonfio portafoglio, mentre è certo che ne verrebbero danneggiate le altre migliaia di persone che hanno lavorato al progetto, o sono connesse ad esso, e che nulla hanno a che vedere con la vicenda
In ogni caso cos’é Hogwarts: Legacy? È purtroppo ciò che temevo, un prodotto commerciale con un enorme potenziale ma privo di sostanza. Sarebbe bastato forse più tempo (o più volontà) e una migliore scrittura dei personaggi e delle quest per ottenere un gioco veramente speciale, ma ciò non è stato. Stiamo parlando di un meraviglioso involucro, ma vuoto e senz’anima. Per ricapitolare il mondo di gioco è magnifico, ma la storia è piatta, i combattimenti sono divertenti, ma la componente ruolistica è appena accennata… insomma un triste bilancio per un gioco potenzialmente indimenticabile.