Vignette dal tratto abbozzato, trasudanti di colore nero, con estremi richiami alla morte … ma Dai Dark è un manga dalla storia quasi innocente.
L’autore di questo manga, Q Hayashida, ha un tratto inconfondibile che mi richiama alla mente le bozze dei quadri fatti con il carboncino; un tratto carico d’irregolarità, ma allo stesso tempo che definisce molto bene l’immagine. L’uso sapiente delle imperfezioni, dello sporco e del tratteggio, crea una complessa trama di chiaroscuri e d’immagini cariche di decadenza. Una scelta in perfetta contrapposizione con la semplicità del protagonista, che definirei quasi “innocente”, giacché non persegue diabolici intenti, ma la semplice sopravvivenza.
Come per Dorohedoro, il suo lavoro precedente, Q Hayashida si diletta nell’uso di personaggi, situazioni e riferimenti legati al mondo dei demoni, della morte e dell’occulto ma solo per rielaborarli in una chiave tutta sua. In Dai Dark l’ambientazione è certamente futuristica, i pianeti, le astronavi e l’immensità dello spazio sono il palcoscenico in cui Sanko, il protagonista di questa storia, racconta la sua vita.
Il nostro protagonista sembra un indifeso ragazzino che indossa un saio nero, logoro e strappato. Porta spesso una maschera, che assomiglia ad un cencio bianco di stoffa, con i buchi per occhi, naso e bocca. Usa una corda come cintura e porta sulle spalle un macabro zaino fatto con le parti di uno scheletro. Avakian, questo è il nome dello zaino parlante che accompagna il nostro protagonista, può assumere la forma di un umanoide per aiutare Sanko nelle sue avventure. I due sembrano legati da qualche strano vincolo ancora non ben definito, ma il loro obiettivo è chiaro e semplice: hanno bisogno di ossa.
Rimediare ossa di cadaveri o ammazzare la gente, per loro non fa molta differenza. Questa necessità di raccogliere ossa sembra più un compito da dover svolgere, senza troppo trasporto né sensi di colpa, piuttosto che una vera necessità. Avakian sembra essere una sorta di automa, con un’esperienza antica, mentre Sanko è proprio un ragazzo umano, con le esigenze più comuni, mangiare spaghetti con le polpette, trovare un letto dove dormire e andare in bagno. L’assurdo bisogno di trovare ossa unito alle normali esigenze di un semplice ragazzo umano, ambientante in uno stravagante scenario spaziale dai chiari tratti occulti e decadenti, rende questo manga unico nel suo genere.
Con il procedere della storia, saranno introdotti altri due strani e misteriosi personaggi che si uniranno ai nostri protagonisti, ognuno dei quali con oscure esigenze e arcani poteri. La storia è ancora agli albori, tanto che non si capisce bene su quali binari si svilupperà. In questo momento il racconto sta introducendo lentamente i personaggi principali, le loro abitudini e le loro necessità, utilizzando come filo conduttore la vita di Sanko.
Q Hayashida è solito lasciare molte cose in sospeso, senza spiegare bene i come ed i perché di quello che succede in quel momento, per poi riprendere in seguito ed approfondire la storia durante gli eventi che aspettano i nostri protagonisti nel loro futuro. Questa scelta rende il racconto spesso nebuloso, ma sprona anche il lettore ad immaginare ed ipotizzare una risposta ai come ed ai perché lasciati in sospeso.
Con il fatto che la storia è ancora tutta da disegnare, non è possibile dare un giudizio definitivo a quest’opera, ma i presupposti sono intriganti e conoscendo Q Hayashida, le sorprese possono essere dietro ad ogni singola pagina. Dai Dark non è ancora stato pubblicato in Italia, ma voi esperti navigatori del web non vi farete fermare da queste piccolezze.