Come andrà a finire la storia d’amicizia tra il fantasma di una giovane ragazza con problemi a socializzare ed un teppistello dal cuore d’oro?
Appena tre volumi, pubblicati in Giappone tra il 2017 e il 2018, compongono questo manga che prova a raccontare una storia di fantasmi con leggerezza ed un pizzico di simpatia. L’ambientazione, che è tanto cara agli autori giapponesi, è quasi scontata: ci troviamo all’interno di una scuola superiore e quindi alle prese con degli adolescenti pronti a tutto per rompere la noia delle loro vite.
Youhei Terada è il protagonista della nostra storia. Ovviamente non è un ragazzo come tutti gli altri§: ha infatti il dono speciale di poter vedere e comunicare con i fantasmi. Per un casuale gioco del destino, il nostro protagonista si ritrova a scuola di notte e si dirige verso il tetto per curiosare sulla leggenda di un fantasma.
In questi casi è naturale aspettarsi che la situazione si carichi di inquietanti ombre o di lugubri atmosfere; al contrario in Ikenai Kanojo No Otetsudai tutto si limita ad un paio di vignette di fumo. Il nostro protagonista apre la porta che conduce al tetto e trova una giovane fantasma di nome Rinko-san che amabilmente legge libri e sorseggia del tè seduta ad un tavolo. Lo stupore di Youhei è appena accennato, ma tanto basta per incuriosire la ragazza fantasma che sa di non poter essere vista dagli umani. Il ragazzo, a sua volta, finge di non vederla e si mette a guardare il panorama.
In vita la povera Rinko aveva un grosso problema: non riusciva a socializzare con le persone e non era per niente brava a sostenere una conversazione normale con i suoi coetanei. Così, approfittando della presenza di Youhei, la ragazza prova a simulare una conversazione immaginaria che però risulta goffa ed impacciata. Youhei è imbarazzato a sua volta dalla piega che gli eventi hanno preso ed alla fine non riesce più ad ignorare Rinko, così si gira per parlarle. La scena che ne segue è assurda e chiude definitivamente qualsiasi dubbio sul taglio comico demenziale di questo lavoro.
Dato che Rinko non è riuscita a farsi amici nella sua vita terrena, non sarà mica diventata quel tipo di fantasma che non ti lascia andar via? Youhei comunque è quel tipo di ragazzo dall’aspetto un po’ da teppista, ma dal cuore d’oro, quindi decide di aiutare la sua nuova amica fantasma a farsi nuovi amici. Ecco che questa diventa la storia di un’esilarante amicizia tra un umano e una ragazza fantasma!
Nakahara Kaihei è l’autore di questo particolare lavoro. La sua carriera è ancora agli inizi,, con poco più di cinque pubblicazioni all’attivo concentrate principalmente nel 2019 prima del periodo COVID che ha purtroppo rallentato la carriera di molti autori emergenti. La storia di Ikenai Kanojo No Otetsudai è simpatica e chiaramente volta a divertire con momenti comico demenziali, ma è anche impreziosita da teneri momenti emotivi che diventano importanti mattoni su cui costruire la particolare amicizia tra i due protagonisti.
Nakahara Kaihei ha probabilmente preso come punto di riferimento i lavori di Rumiko Takahashi. Il suo stile grafico ha qualcosa che vagamente ricorda la grandissima autrice di lavori come Lamù o Inuyasha. Ovviamente anche lo stile narrativo ha attinto dalla stessa fonte. In particolar modo c’è qualcosa nel modo di presentare la parte comico-demenziale di alcuni passaggi che mi ha riportato alla mente i lavori dalla famosa autrice. Stiamo però sempre parlando di frammenti che non possono reggere il confronto con un livello qualitativo espresso totalmente diverso che ha reso famosa Rumiko Takahashi.
Questo lavoro però dimostra che l’autore ha un discreto potenziale, ma che deve lavorare meglio sulla costruzione delle storie che purtroppo hanno uno sviluppo ancora grezzo e tendono a scivolare in trovate già viste. I personaggi di Nakahara Kaihei invece hanno un qualcosa che li contraddistingue: probabilmente partono da uno spunto di partenza fresco che si fa notare. Purtroppo i pochi volumi di cui è composto questo lavoro non permettono di capire se l’autore sia in grado di far crescere i propri personaggi in modo valido. Lo stile grafico dell’autore invece è abbastanza pulito, ma non ha particolari caratteristiche che lo rendano unico nel suo genere. Per il resto Nakahara Kaihei ha una buona mano e crea delle tavole che si lasciano guardare senza difficoltà.
Ikenai Kanojo No Otetsudai non è edito in Italia e probabilmente non verrà importato a meno che l’autore improvvisamente diventi famoso per qualche sua nuova opera, cosa che comunque gli auguro perché tutto sommato non è malaccio. Se vi capita di imbattervi in una sua opera, dategli una possibilità perché potrebbe anche piacervi.