Il Signore Degli Anelli – Le Due Torri: l’altra recensione

Dall’inizio alla fine ci sono scontri epici dall’esito incerto; per fortuna non si percepisce l’effetto “tanto i buoni vincono” che molte pellicole ha rovinato.

 

 

Personalmente, dopo anni e anni di giochi di ruolo, racconti e cazzi vari, del fantasy ne ho piene le palle. Giuro, non ce la faccio più: sterminerei tutti i draghi col DDT e appenderei a testa in giù tutti i maghi che con le loro “magie” non fanno altro che rompere le scatole. Facciamo volare un po’ di piombo, e che cazzo.

E questo era lo scenario che mi si presentava già un anno fa, quando uscì Il Signore Degli Anelli – La Compagnia dell’Anello! Non avevo mai letto il libro, anche se una volta, da piccolo, avevo visto un lungometraggio a cartoni animati che descriveva proprio la prima parte del Signore Degli Anelli (progetto mai terminato, peraltro). Decisi comunque di andarlo a vedere, confidando nell’istinto e poi nei buoni giudizi degli amici. Il film mi fece letteralmente impazzire, soprattutto nelle scene di battaglia, molto simili a quelle reali (con alcune eccezioni, ovviamente), anche se non riuscì (e nulla lo farà mai) a farmi cambiare opinione sul fantasy.

 

 

Quando ho saputo che Il Signore Degli Anelli – Le Due Torri era in programmazione nelle sale, non sono riuscito ad aspettare come al solito (attendo che la massa di gente veda il film, per poi andare in orari e giorni assurdi trovando le sale vuote); l’impazienza è stata completamente ripagata. La storia riprende là dove era stata interrotta nel precedente film, e prosegue fluidamente fra narrazioni e colpi di scena.
In questo secondo capitolo, di fondamentale importanza diventano le scene di battaglia (sbaaaav…). Dall’inizio alla fine ci sono epici scontri nei quali l’esito non è mai certo; per fortuna non si percepisce l’effetto “tanto i buoni vincono” che molte pellicole ha rovinato. Le scene di scontri di massa sono fantastiche (vedi il fosso di Helm) e per me, che spesso partecipo a rappresentazioni dal vivo di battaglie medievali, si tratta di alcune fra le più realistiche scene del genere (insieme a quelle di Braveheart, tra i film di recente produzione).

Ancora una volta, le caratterizzazioni dei personaggi, vecchi e nuovi, sono molto marcate (o almeno quasi sempre), e in maniera azzeccata: Gimli (il nano) e Gollum (il coso) la fanno da padroni. Al contrario del primo film si fa molto uso dell’umorismo, e di battute se ne sentono molte e tutte divertenti. La storia stessa diventa più matura, grazie al fatto che nella scrittura della seconda parte del libro Tolkien lascia del tutto l’idea del racconto per bambini e si focalizza sul romanzo epico, e Peter Jackson (il regista) sfrutta appieno le potenzialità concessagli.

A questo riguardo, molti hanno portato critiche più o meno pesanti sul fatto che Jackson avrebbe modificato la storia originale in più punti, anche pesantemente; per quanto mi riguarda (sto leggendo il libro in contemporanea con la visione) Jackson ha operato tagli e modifiche in modo estremamente saggio. Tutta la storia è lineare e solida, e non si capisce il perché di tutte queste critiche. Capisco che chi sia affezionato al libro noti delle modifiche (che peraltro apprezzo parecchio), ma ricordiamoci che si tratta di una riduzione cinematografica che deve andare incontro a certe esigenze (tipo eliminare le noiosità e le stucchevoli descrizioni che tanto piacevano a Tolkien e che a tanti, me compreso, fanno seccare lo scroto).

 

 

Il film, contrariamente al trend attuale che prevede pellicole non più lunghe di un’ora e mezza, dura quasi tre ore, senza mai concedersi pause o momenti di stanca. Più volte si ha l’impressione (sbagliata) che si stia arrivando alla conclusione della proiezione per poi trovarci coinvolti in un nuovo susseguirsi di eventi, abituati come siamo allo standard 1h30 – 1h40.
Negli annali rimarrà per sempre la battaglia di Helm’s Deep, che da sola dura quasi 40 minuti!

Stavolta ho vacillato: mai sono andato tanto vicino a rivedere per una seconda volta un film (cosa mai fatta finora, anche se solo per partito preso), e lo avrei fatto volentieri. Insomma, Il Signore Degli Anelli – Le Due Torri è un capolavoro: va visto, gustato, apprezzato, e senza preconcetti (specialmente vero per chi ha letto il libro). Aspetto con ansia il terzo capitolo, che non so come possa essere epico come il secondo… ma se dovesse riuscirci… oddio…

 

Il Signore degli Anelli – Le Due Torri, 2002
Voto: 9.5
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