Infection: Humanity’s Last Gasp – la recensione

Progettato per essere un gioco dalle poche pretese, Infection riesce a divertire nonostante la sua struttura di gioco molto leggera.

 

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Ogni gioco viene realizzato pensando alla propria specifica fascia di giocatori; e deve essere valutato di conseguenza. Infection: Humanity’s Last Gasp e’ un casual game che vuole fare da riempitivo nei momenti in cui ci si vuole prendere una pausa senza impegnare la poca materia grigia che ci rimane.

La situazione e’ la seguente: un temibile virus ha iniziato a diffondersi in modo incontrollato, e tappati nel nostro laboratorio dovremo trovare come renderlo innocuo lavorando sul suo DNA. Si tratta di un puzzle game: nel corso dei turni otterremo in varia maniera delle molecole che potremo accoppiare alle varie parti del virus, cosi’ da annullarlo un pezzo alla volta. Ogni manovra ha un costo, ed i fondi sono piuttosto limitati; ma il vero problema e’ che il virus di tanto in tanto muta, rendendo a volte le nostre ricerche inutili, e soprattutto che il tempo a nostra disposizione e’ limitato.

 

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Ci sono 10 livelli diversi attraverso la quale viene definito il grado di espansione della pandemia, che piu’ si espande piu’ ci rende difficoltosa contrastarla; giunti all’ultimo livello l’umanita’ e’ estinta e la partita e’ persa. Il passaggio al livello successivo avviene in base ad una percentuale che varia a seconda degli eventi, anche casuali, avvenuti nel turno precedente ed in quello in corso. Per aiutarci, e’ possibile acquistare equipaggiamenti particolari o assoldare luminari della scienza, che pero’ non sempre lavorano in sintonia l’un l’altro.

L’aspetto e’ semplice, futuristico e minimalista allo stesso tempo; svolge appieno il suo compito, e’ leggera, funzionale ed accattivante. Le varie fasi in cui interagiamo col virus sono piacevoli da gestire e da vedere, a parte qualche problema di usabilita’ derivato dall’aver portato il gioco dal mondo dei cellulari.

 

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Quello che invece piace poco e’ una non necessaria lentezza nella transizione tra una fase e l’altra, specialmente durante il check di espansione della pandemia, ed il fatto che alcuni scenari proposti non tengono conto del fatto che alcuni equipaggiamenti o scienziati possono essere acquistati (pagandoli non poco) ma non utilizzati per via di incastri che non possono avvenire.
Sarebbe anche bello avere qualche dettaglio sulle conseguenze di certe scelte, invece e’ necessario spendere un paio di partite premento tasti e bottoni e comprando questo e quell’altro equipaggiamento per capire come funzionino: le descrizioni lasciano molto a desiderare.

La difficolta’ degli scenari cresce esponenzialmente e ad un certo punto e’ impossible andare avanti (certi scenari sono frustranti e presto o tardi li lascerete indietro), eppure il giochino mantiene il suo fascino. Un po’ piu’ di atmosfera non avrebbe guastato; i messaggi su quello che succede nel mondo sono piuttosto generici e la mappa mondiale e’ messa in secondo piano. Ad ogni modo Infection fa il suo.

 

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Rispetto al gia’ recensito Plague Inc: Evolved, qui ci troviamo di fronte ad un gioco inserito nella giusta fascia di prezzo e che non si spaccia per essere cio’ che non e’. In tal senso mi sento di promuovere Infection: Humanity’s Last Gasp, un piccolo piacevole passatempo che non richiede molta concentrazione.

 

Infection: Humanity’s Last Gasp, 2016
Voto: 6
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