Eroi Di Una Guerra Segreta: la recensione

Troppo spesso le gesta dei soldati italiani in tempo di pace vengono volutamente ignorate. Meo Ponte restituisce onore e giustizia ai nostri ragazzi.

 

 

Ha ragione Meo Ponte: in Italia vige una profonda ipocrisia per la quale i nostri soldati sono utili per la diplomazia internazionale ma scomodi da menzionare per non inimicarsi una certa fetta dell’opinione pubblica – come le forze dell’ordine, peraltro. È una cosa evidente agli occhi di tutti e che non ho mai tollerato; perchè bisogna essere contro chi mette a rischio la propria vita per aiutare il prossimo?

Eroi Di Una Guerra Segreta è un ottimo libro che racconta alcuni dei fatti meno noti, o meglio omessi, che riguardano i nostri soldati inviati nelle missioni di pace dal dopoguerra a oggi. La maggior parte sono testimonianze dirette; Meo Ponte è un inviato di guerra ed è stato in teatri bellici importanti come l’Iraq, l’Afghanistan e la Libia, ed ha vissuto a stretto contatto coi nostri militari impegnati in prima linea a riportare ordine e pace in quelle terre martoriate da guerre civili, religiose o dove si è scatenata la caccia allo straniero.

 

 

C’è una lunga carrellata su tutte le missioni di pace che ha visto l’Italia impegnata sul campo, a partire da quella in Congo negli anni ’60 fino a quelle più recenti (con la strana mancanza del Libano, appena accennata). Nei suoi racconti, che sia tramite documentazione raccolta o per esperienza personale, Meo Ponte non scade mai nella retorica pro o contro i militari; si limita a riportare i fatti per quelli che sono stati, come un giornalista dovrebbe fare. E racconta fatti che spesso sono stati omessi, sottaciuti, o semplicemente ignorati dai media italiani in nome di quella censura che menzionavo all’inizio.

Il fulcro del libro sono i due episodi più noti in cui siano state coinvolte le nostre forze armate in tempo di pace: la battaglia di Checkpoint Pasta a Mogadiscio e quella dei ponti a Nassiriya. Oltre a quanto vissuto in prima persona, Meo Ponte riporta le testimonianze dei soldati impegnati nei combattimenti, quelli che sono stati feriti (anche subendo menomazioni irreversibili) e che sono stati al centro degli scontri più sanguinosi. Il risultato è una collezione di pagine intrise di emozioni che catturano completamente il lettore e lo portano a divorare il libro in pochissime sessioni (grazie anche ad uno stile di scrittura molto apprezzabile). In effetti le circa 270 pagine non sono poche, ma arrivati in fondo si ha la voglia di saperne di più, di poter leggere ancora altre testimonianze. Nel bene e nel male, è un libro che lascia affamati di conoscenza.

 

 

Eroi Di Una Guerra Segreta ha il merito di riconsegnare il giusto merito ai nostri soldati, ma anche di suscitare l’interrogativo sul perché in Italia non abbiamo cura dei nostri ragazzi impegnati in battaglia, quando poi esaltiamo film e libri che parlano di gesta epiche di militari stranieri. Ha il merito di scoperchiare una volta di più quell’ipocrisia che regna in una parte degli italiani e che tanto male fa al nostro Paese.

 

Meo Ponte – Eroi Di Una Guerra Segreta, 2018
Voto: 8.5
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