L’ennesimo film di zombi, questa volta francese; non sarà un capolavoro, ma il risultato finale sorprende per come viene gestito il tema.
Il genere zombi è veramente inflazionato. Negli ultimi anni sono uscite un numero considerevole di pellicole di basso livello, ed anche se gli appassionati continuano a vederle (magari in streaming), non vuol dire che il livello di soddisfazione sia alto. Anzi.
La Notte Ha Divorato Il Mondo è un film francese del 2018, ambientato interamente a Parigi. Le premesse sono pessime: il protagonista, interpretato dallo sconosciuto Anders Danielsen Lie, va a casa della sua ex a recuperare uno scatolone erroneamente recapitato a lei dopo la loro separazione e capita nel bel mezzo di una festa. Lei preme affinché rimanga per parlargli, ma nel caos lui si isola, va in una stanza tranquilla e si addormenta ascoltando la sua musica. Al risveglio trova la casa deserta e macchie di sangue ovunque; tutti sembrano scappati o… beh, il resto lo potete immaginare.
Non certo il migliore degli inizi; la mutazione avviene senza alcuna spiegazione, e non si capisce perché qualcuno sia rimasto normale mentre praticamente tutti si sono trasformati. Ci sono tutti gli elementi per definire la pellicola una porcheria. Ed invece proseguendo nella visione, il film inaspettatamente prende una strada ottima, quella della narrazione della completa e perfetta solitudine del protagonista. È in effetti un tema mai visto nel genere: di solito si raccontano storie di gruppi, mai di singoli.
Ed in effetti per lunghi tratti di proiezione non si sente una parola: i soli suoni che sentiamo sono quelli del rovistaggio, degli spostamenti dei mobili, delle forzature delle porte. Il protagonista sviluppa presto una sindrome da alienazione ben riprodotta nel film, una forma di follia che rischia di prendergli la mano e gli fa commettere azioni rischiose e che avendo la giusta lucidità non si farebbero.
Al contrario di altri film, qui passati i primi 5 minuti la trama scorre benissimo, senza episodi illogici o forzati. Tutto è magnificamente tratteggiato; un eccellente risultato ottenuto dal regista Dominique Rocher, che detta ritmi e tempi con maestria.
Non ci sono ricorsi a effetti speciali di particolare fattura, ma tutto è ben realizzato e credibile.
Non ho potuto non notare un richiamo (probabilmente voluto) a Il Giorno Degli Zombi nella scena legata dell’ascensore: qui compare l’unica altra figura semicostante del film, interpretata da Denis Lavant. Altro richiamo è quello ad alcune scene di Zombi, il capolavoro del genere, nei momenti di solitudine; ma qui il tema è molto più approfondito e ottimamente riprodotto.
Non siamo di fronte ad un capolavoro: la recitazione è buona ma non magnifica; la fotografia è decisamente adatta anche senza stupire; la trama colpisce ma parte da un buco iniziale piuttosto importante. Eppure il risultato è decisamente buono. Posso senz’altro affermare che La Notte Ha Divorato Il Mondo è il miglior film di zombi che abbia visto nell’ultimo periodo, e non vi lascerà indifferenti al termine della sua visione.