Questa Allegra Gioventù: la recensione

Mitsuru Adachi è un noto autore di manga, apprezzato soprattutto per Rough e Touch.

 

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I due manga sono molto simili fra loro, avendo in comune diversi aspetti: si tratta in entrambe i casi di storie ambientate nel mondo dello sport (nuoto e baseball rispettivamente), dove l’agonismo fa da sfondo ad un intreccio amoroso, il classico triangolo del “lui ama lei che ama l’altro”, dove il lui è il classico stereotipo del buon ragazzo un pò vivace e sopra le righe che per questo viene visto come un “seconda scelta”, salvo poi vederlo alla fine ì trionfare (almeno nell’amore). Anche stilisticamente il tratto è uguale, tanto che è difficile distinguere i personaggi da una storia all’altra. Nonostante questi difetti, i due manga sono piacevoli per la buona trama e per le vicende sportive.

Approfittando della recente offerta della Yamato Video, che dismette le VHS a 3 euro l’una, ho deciso di acquistare Questa Allegra Gioventù, OAV autoconclusivo di Adachi. Non sapevo cosa aspettarmi (beata ingenuità) e l’ho preso a scatola chiusa, confidando nella bravura di autore di Adachi.
Questa Allegra Gioventù è una vera porcheria. Non so che cosa volesse fare, che messaggio volesse trasmettere, ma ancora una volta Adachi ha usato lo stesso canovaccio per una storia di 60 minuti che dura 60 minuti di troppo. Abbiamo il campione di motociclismo che, nel trasferirsi all’estero, dice alla sua amata che sarebbe tornato dopo due anni e l’avrebbe sposata, e il loro amico segretamente innamorato di lei che alla fine avrà la meglio. Ecco, la storia è tutta qui: non ricordo un singolo passaggio del film nonostante siano passate solo poche ore dalla sua visione. L’unica cosa che ricordo è la gara motociclistica dove, peraltro, il campione fa la figura del pirla dicendo “vinco e ti sposo” e arriva quarto. La noia è totale, la piattezza è esasperante. Non succede assolutamente nulla, mai; l’unica speranza è quella che la fine arrivi presto…. niente male, vero? L’unico colpo di scena si ha nel finale, quando il protagonista si accorge di aver sognato tutto nel viaggio di ritorno dall’aereoporto dove ha accompagnato l’amico.

Che dire? Statene lontani, anche se ora la cassetta la trovate a 3 euro, sono soldi buttati.

 

Questa Allegra Gioventù, 1987
Voto: 3
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