The Rising Of The Shield Hero – Stagione 1: la recensione

Un’interessante storia fantasy che trasforma l’odio, il rancore e la disperazione in un abito perfetto da far indossare al protagonista.

 

 

Un nuovo mondo fantasy, quattro eroi evocati da terre sconosciute, ondate di mostri che sciamano e distruggono tutto, delle armi che si evolvono… a prima vista sembra la solita storia come tante, eppure qualcosa di diverso c’è. Andiamo subito a scoprire la trama di The Rising Of The Shield Hero e poi affrontiamo il mistero dietro a questa diversità.

Naofumi Iwatani è un ragazzo solitario, fanatico di manga e videogiochi. In una delle sue rare uscite alla ricerca di cose da leggere trova uno strano libro, lo apre ed improvvisamente viene evocato in un universo alternativo. Naofumi, insieme ad altri tre ragazzi, viene immediatamente accolto come un Eroe e gli viene chiesto di salvare tutti dalle “Ondate”; un evento ciclico che genera mostri e demoni. Fino a questo punto tutto sembrerebbe scorrere come al solito, ma basta pochissimo per cambiare le carte in tavola.

Ogni Eroe riceve un’arma ed al nostro protagonista viene assegnato lo scudo, evidentemente la peggiore delle armi a disposizione. La scarsa abitudine a socializzare e l’inesperienza sono fatali a Naofumi che, dopo appena tre giorni, viene tradito dagli altri eroi, derubato e falsamente accusato di stupro. La disperazione lo avvolge e all’Eroe dello Scudo non resta altro che iniziare la sua avventura in solitudine, pieno di odio e rancore.

 

 

La china negativa degli eventi che coinvolge il protagonista di The Rising Of The Shield Hero è solo l’inizio di una serie di decisioni, all’apparenza sbagliate, e situazioni che perseguiteranno Naofumi. La prima scelta del protagonista è quella di servirsi di una schiava semi-umana, in pratica una bambina, come arma contro i mostri. Tutti lo accuseranno e lo cominceranno ad additare come un perverso criminale, ma la piccola Raphtalia, così si chiama la semi-umana, riuscirà a scorgere il buono nel nostro protagonista e si legherà a lui in modo puro e profondo.

L’inizio carico di sentimenti negativi che avvolgono Naofumi verrà attenuato dalla vita quotidiana vissuta accanto alla sua giovane compagna; in fin dei conti il nostro protagonista è profondamente frustrato e deluso dagli eventi, ma non è una cattiva persona. Purtroppo, ogni volta che la normalità sembra essere alla portata dell’Eroe dello Scudo, qualcosa o qualcuno interviene per far precipitare Naofumi nei dubbi, nelle incertezze e nella solitudine generando nuovo odio. Questi sentimenti estremamente negativi sbloccheranno anche nefaste abilità del suo scudo rendendo il nostro protagonista pericoloso per sé e per gli altri.

Lo splendido lavoro di caratterizzazione dell’Eroe dello Scudo fatto da Aneko Yusagi, lo scrittore della light novel omonima, è magnifico e riesce a far convivere tanti sentimenti contrastanti tra loro. Purtroppo il resto dei personaggi è abbastanza stereotipato o già visto. Anche la trama non è propriamente una novità, ma viene spesso affrontata con un’ottica diversa dal solito che a lungo andare si rivela interessante e spesso più profonda di quello che ci si può aspettare.

 

 

L’impatto emotivamente distruttivo, l’evoluzione delle scelte di Naofumi ed il modo differente di presentare alcune trame, allontana lo spettatore dal vero nocciolo della questione: “Cosa sono le Ondate?”. Questa domanda ci accompagnerà per tutta la stagione e, per fortuna, non troverà immediata risposta. Ci aspettiamo che la tematica sia approfondita nella seconda e nella terza stagione che sono state già annunciate ed ampiamente confermate.

Ormai il fantasy si sta legando sempre più profondamente al mondo dei videogiochi, anche lì dove il mondo dei videogiochi non ha alcun senso di essere citato. L’Eroe dello Scudo basa le proprie conoscenze su finestre di dialogo come quelle che appaiono nei videogiochi e consulta la propria salute, e quella dei suoi alleati, tramite le classiche barre di stato raffiguranti la quantità di vita e magia a disposizione. In pratica la scelta di usufruire delle iconiche caratteristiche dei videogiochi fantasy più conosciuti aiuta ed agevola la spiegazione di tutta una serie di abilità e poteri che altrimenti sarebbe complicato spiegare solo con l’apprendimento canonico. Sicuramente questa trovata è ormai ampiamente abusata nei manga, ma è dannatamente efficace.

La prima stagione di The Rising Of The Shield Hero, animata in modo più che onesto dallo studio Kinema Citrus (Made in Abyss e Code: Breaker), si presenta con venticinque episodi. La serie è stata appena rilasciata ed interamente tradotta sulla piattaforma di streaming Crunchyroll. Il prodotto è piuttosto valido ed ha molto ancora da raccontare quindi lo consiglio a tutti gli amanti del fantasy o delle storie emotivamente contrastanti. Le avventure dell’Eroe dello Scudo non sono adatte alla visione dei più piccoli a causa del linguaggio adoperato in alcuni passaggi, pochi ma fondamentali, e di alcune scene forse troppo violente.

 

The Rising Of The Shield Hero – Stagione 1, 2019
Voto: 7.5
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