Abiotic Factor è un Half-Life in salsa survival

Abiotic Factor sembra avere tutte le caratteristiche giuste, e chi ha divorato il più famoso titolo di Valve non può non esserne attratto.

 

 

Quando nel 1998 Half-Life fece la sua comparsa sugli scaffali dei negozi (ah, che bei tempi quando ancora per comprare le cose bisognava uscire di casa e incontrare persone vere), noi videogiocatori fummo travolti dal suo rivoluzionario modo di raccontare se stesso. Per la prima volta in un FPS (che all’epoca era già di per sè un genere piuttosto nuovo) la trama era non solo centrale ma funzionale allo sviluppo del gioco,  ben raccontata e realistica.
Abiotic Factor sembra quasi voler raccontare una storia analoga, vista però non da un supereroe (come si rivela nei fatti essere il Gordon Freeman di Half-Life) ma da una normalissima persona, coi suoi pregi e difetti, e che tenta di sopravvivere cercando nella base sotterranea oggetti e scarti utili a creare armi, utensili e apparecchiature fondamentali per raggiungere la salvezza.

 

 

Nella nostra prova di Abiotic Factor ci siamo trovati di fronte ad un titolo assolutamente intrigante, non facile e capace di metterci costantmente sotto pressione; il tutto mantenendo un tono scanzonato ed diverente, grazie anche al forte accento sudafricano dei personaggi dotati di linee vocali e le loro frasi irriverenti e scanzonate.
Il gameplay unisce esplorazione, combattimento e crafting ad una visuale in prima persona; un approccio funzionale e che sembra essere ormai lo standard imposto dai titoli più riusciti. C’è una discreta componente survival che aggiunge un livello di complessità e che occorre vedere nel lungo periodo come riuscirà ad integrarsi col resto del gioco.

 

 

Quello di cui ha sicuramente bisogno Abiotic Factor è una semplificazione dell’interfaccia: che si tratti di crafting, dell’inventario o del pannello della salute del nostro personaggio, si può sicuramente fare di meglio per rendere le informazioni più accessibili, intuibili e fruibili. C’è un alto tasso di confusione col quale si riesce a convivere, ma onestamente più pulizia sarebbe gradita.

Considerando anche che è possibile giocare in multiplayer cooperativo, Abiotic Factor si propone come un titolo di sicuro interesse che continueremo a seguire nei prossimi mesi; forse Half-Life 3 non arriverà mai, ma finchè avremo Black Mesa e questo tipo di titoli a soddisfare i videogiocatori, saremo tutti contenti.

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