“Tenente, ho i risultati sui proiettili di viale Pasteur. Sappiamo da dove vengono.” Poi Spada fece una pausa, e guardo’ Todeschini. Il Tenente attendeva che Spada parlasse, invece gli passo’ un foglio, che Todeschini lesse rapidamente. A quanto pare erano riusciti ad individuare la provenienza dello stock di cartucce, ma non riusciva a credere a quello che leggeva.”Sei sicuro, Spada?” L’Appuntato annui’. Todeschini si alzo’ e ando’ a parlare col Capitano.
Pioveva a dirotto; non ricordava un inverno cosi’ piovoso, a Roma, e cosi’ freddo. Le gocce che la colpivano in viso sembravano spilli di ghiaccio.
Giovanna attraverso’ rapidamente il parcheggio, ed entro’ nel centro commerciale. Era caldo, la’ dentro, senti’ subito la necessita’ di togliersi la sciarpa e slacciarsi i primi bottoni del cappotto. La nuvoletta di fumo che le continuava ad uscire dalla bocca le fece venire in mente di quando, da piccola, andava a trovare i nonni al paese. Era sempre freddo, li’, d’inverno; ma anche piacevole, con quella casa isolata, circondata da un boschetto, silenziosa e solida nei suoi muri di pietra. I suoi restavano sempre qualche giorno, durante le vacanze di Natale, e il piu’ delle volte lei poteva giocare nella neve con gli altri bambini del paese. Si ricordava del suo cappellino di lana, del suo cappottino verde e degli stivali di gomma. Ma erano altri tempi. Altre sensazioni. Mentre si addentrava nella navata sulla quale si affacciavano le vetrine, le venne in mente che la vita cittadina si risolveva in uno squallido, ripetitivo rituale giornaliero in un ambiente freddo e ostile. Il pavimento, umido per l’acqua portata dalle scarpe dei visitatori, era scivoloso, e per un pelo non perse l’appoggio fermandosi davanti ad un negozio. Lo stivale col tacco non aveva sorretto la caviglia; riusci’ a tenersi in piedi, ma ora l’articolazione le faceva male. Si appoggio’ con una mano alla colonna, fermandosi un istante. Senza quasi rendersene conto, si trovo’ circondata da bambini, zingari. Istintivamente, strinse a se la borsetta piu’ forte.
“Quel pover’uomo. Quel pover’uomo.” Non riusciva a cambiare pensiero, immobile, sul marciapiede, mentre guardava il corpo dell’uomo, coperto da un telo bianco, disteso sulla strada. Provava un misto di pieta’, rabbia, desiderio di vendetta e tristezza. Una signora anziana piangeva, seduta a gambe distese a pochi metri da lui, incurante del freddo e dell’umido, il volto nelle mani, con singhiozzi convulsi. Un paio di persone vicino a lei, una donna chinata a tenerla abbracciata. Le buste della spesa sparse sull’asfalto, un arancio miracolosamente salvo al centro della carreggiata. Il traffico completamente bloccato era silenzioso e rispettoso, per una volta, della tragedia. Solo i pesanti gas di scarico ricordavano che era tutto la’, in pochi metri. E che tutto intorno era un giorno come un altro.
L’investitore, alla guida di una macchina con targa rumena, non si era fermato. Le mani, nascoste nelle tasche del giacchetto ancora bagnato, si muovevano incontrollate.
Era quasi Natale, doveva cominciare a pensare ai giocattori per i nipotini. Non se li era per niente goduti, ma la pensione era ormai dietro l’angolo. Non lo dava a vedere, il suo lavoro gli piaceva davvero; ma dopo tanti anni di servizio, tutti sulla strada, Marelli aveva iniziato a nutrire il desiderio di dedicarsi alla sua famiglia.
Era al primo piano, circondato da pelouche e giochi per bambini di ogni eta’. Non si sapeva decidere; era un mondo che lo aveva sempre affascinato, quello dei giocattoli; tornava ad essere bambino, quel bambino che non era stato e non poteva piu’ essere. Col sorriso ando’ alla cassa con due piccole scatole della Lego in mano. Non era ancora Natale, ma questo non significava che non potesse fare due regalini extra, in anticipo. Usci’ dal negozio, prese le scale mobili per scendere e raggiungere la macchina; in caserma sarebbe giunto con qualche minuto di ritardo, ma questo era piu’ importante. Poi, mentre riprendeva a camminare, senti’ un vociare venire dalla sua sinistra, uno strillo di donna, una richiesta d’aiuto, un movimento caotico a pochi metri da lui. Si volse di scatto, e di diresse di corsa in quella direzione.