Cyborg 009: Call of Justice – la recensione

Tra le proposte di Netflix, noto un titolo conosciuto: Cyborg 009. Quanti ricordi quelle tute rosse, tentenno giusto il tempo di farmi trasportare dalla nostalgia.

 

Ve li ricordate i Cyborg? Quelli con la tutina rossa e quell’accattivante sigla televisiva che faceva: “Nove invincibili … inafferrabili … siamo … i Cyboooorg”.
Sono tornati a faci visita dopo 50 anni. No, non è uno scherzo, leggendo la data mi sono stupito pure io, ma i Cyborg, come serie televisiva, uscirono in Giappone nel 1968. Qui da noi arrivò la loro seconda versione: Cyborg – I nove supermagnifici, datata 1979, ma trasmessa in Italia, da Bim Bum Bam solo nel 1982.
Il manga dei Cyborg è stato pubblicato ancora prima, nel 1964, su alcune riviste di fumetti che raggruppavano più autori e storie.
Mi sento vecchio, non solo per il fatto che mi ricordo di loro, ma anche perché mi ricordo la loro sigla.

 

https://www.youtube.com/watch?v=MOE4vBFuy94

 

Bando alle nostalgie; per i cinquant’anni dalla prima apparizione televisiva, Shotaro Ishinomori, il padre dei Cyborg, ci propone una storia nuova ambientata ai giorni nostri con i protagonisti dell’epoca (tanto sono Cyborg, non invecchiano).
Ritroviamo tutti i nostri protagonisti partendo da Ivan Whisky (001), il Cyborg neonato con poteri telepatici e telecinetici, passando per Jet Link (002) che volava con le gambe a propulsione e concludendo con il simpaticissimo Bretagna (007), Cyborg capace di mutare forma a piacimento.
Non avete dimenticato Françoise Arnoul (003), la bella francese dai sensi iper sviluppati, o il mitico Albert Heinrich (004), il Cyborg dotato di mitragliatori nelle dita e missili nelle gambe.
Meno efficaci e un po’ sottovalutati, erano l’immenso Geronimo Jr. (005), il pellerossa dalla super forza muscolare, il cuoco cinese Chang Chang Ku (006), che scavava gallerie e sputava fuoco dalla bocca, e Pyunma (008), il guardiacaccia kenyano adattato per le missioni subacquee.
Infine, ultimo in ordine di numero ma primo per importanza, il giapponese Joe Shimamura (009), Leader del gruppo e capace di accelerare la propria velocità fino quasi a raggiungere quella della luce.
Insieme a loro c’è anche il vecchio Dr. Isaac Gilmore; anche lui pare non abbia subito gli effetti del tempo, sempre con il compito di consigliere e figura paterna.

 

 

Dopo aver sconfitto gli Uomini Cyborg, le divinità Greche e la Black Ghost, l’associazione che li aveva rapiti e trasformati in Cyborg, i nostri eroi si sono concessi un momento di pace durato 30 anni, intervenendo solo per difendere il mondo da alcune crisi, ma sempre rimanendo nell’ombra.
Una nuova minaccia si staglia all’orizzonte, un piccolo gruppo di superuomini, che vivono al fianco alla razza umana sin dall’alba dei tempi e ne guidano il cammino come un pastore con il suo gregge, ha stabilito che l’uomo è destinato all’estinzione a meno che non si evolva velocemente.
I nostri vecchi eroi combatteranno contro un nemico sconosciuto, dagl’immensi poteri, per difendere la razza umana e per riottenere la vita tranquilla da cui sono stati strappati.

Dal ’79 ad oggi, l’animazione grafica ha fatto passi da gigante e se ne vede tutta l’evoluzione confrontando questo prodotto con il suo predecessore. Il restyle grafico dei personaggi è davvero ben riuscito; ho apprezzato molto il tentativo di mantenere alcuni tratti caratteristici dei personaggi originali, ma smussandone le esasperazioni dell’epoca, come il naso di Jet o la faccia da scimmia di Pyunma.
Questo tuffo nella tecnologia grafica ha però prodotto, in alcuni momenti, una sorta di rigidità nei movimenti dei personaggi, con particolare riferimento alla gestualità delle mani e della bocca.

 

 

La storia è abbastanza semplice e lineare, l’azione ed i combattimenti crescono d’intensità fino alla battaglia finale che è davvero bella.
Il finale è bello e triste allo stesso tempo; sono rimasto piacevolmente sorpreso delle scelte fatte per concludere la storia, devo ammettere che è stato coraggioso proporre un finale con queste ripercussioni.
La nostalgia è canaglia, quindi non posso negare che il mio giudizio sia condizionato soprattutto dai ricordi d’infanzia, ma la serie merita in ogni caso una possibilità.

 

Cyborg 009: Call of Justice, 2016
Voto: 6,5
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