Eden: la recensione

Una città splendente, in cui vivono solo robot, nasconde inquietanti misteri tutti legati ad una piccola bambina che inconsapevolmente dorme in una capsula di stasi.

 

 

Il futuro della terra è incerto e purtroppo dipinto sempre in toni piuttosto cupi. La crisi climatica, quella energetica e l’eccessivo consumo di risorse che impoverisce il pianeta sono problemi preoccupanti che diventano un ottimo spunto per costruire storie e racconti fantastici; ecco come nasce l’idea di Eden.

La nostra storia inizia nella scintillante città di Eden 3 che è abitata esclusivamente da robot dotati di intelligenza artificiale. La razza umana è scomparsa da oltre mille anni e la maggior parte dei robot pensa che non sia mai esistita. Un mondo fatto di macchine per le macchine? Non proprio, visto che tutti i robot hanno il compito fondamentale di salvaguardare l’ambiente, la natura e gli animali.

Due robot adibiti alla manutenzione trovano una capsula di sospensione vitale ed accidentalmente risvegliano dalla stasi una bambina umana di pochi mesi. La scoperta mette in dubbio la convinzione dei robot che gli umani siano soltanto un mito. A37 e E92 decidono di crescere segretamente la bambina, a cui danno il nome di Sara, in un rifugio sicuro all’esterno della città.

 

 

Una bambina trovata in una capsula di stasi dopo mille anni dalla scomparsa dell’umanità è già di per sé un mistero interessante, ma questo è solo il primo enigma da risolvere per svelare tutti gli inquietanti segreti di Eden 3. Una vasta piantagione, curata alla perfezione, fornisce cibo in quantità che è raccolto e lavorato per fornire grandi quantità di energia senza un vero e proprio scopo apparente. L’inizio della serie non brilla per velocità o per dialoghi brillanti, questo è vero, ma questo non vi deve assolutamente scoraggiare perché le cose si animeranno presto.

Passano gli anni e Sara diventa una giovane ragazza curiosa. La sua passione per robot e robotica l’aiuta a passare il tempo, ma ora vuole conoscere il mondo. A37 e E92, insieme ad una manciata di robot difettosi che sono stati allontanati da Eden 3, hanno sempre più difficoltà a trattenere le scorribande di Sara che alla fine entra in contatto con le strutture di controllo e sorveglianza della città robotica. Zero, il robot responsabile del perfetto funzionamento di Eden 3, entra subito in allarme per la presenza anomala di un umano e comincia una caccia spietata.

Sara, dal canto suo, non si fa scoraggiare e decide di scoprire il suo passato ormai sepolto da migliaia di anni. Solo i mega computer che presiedono a tutte le funzioni di Eden 3 hanno la possibilità di svelare gli arcani misteri della città robotica e del passato di Sara. Il mega computer Geneva presiede l’area interdetta e ha una programmazione antica, mentre Zurich ha lo scopo primario di difendere l’ambiente da qualsiasi pericolo e supporta l’amministratore del sistema in qualsiasi modo possibile.

L’amministratore del sistema, il robot Zero, decide arbitrariamente che Sara e la razza umana sono un pericolo per l’ordine di Eden 3; la sua decisione è però più una reazione istintiva mista a rabbia piuttosto che una semplice riflessione di una mente intelligente. I misteri su chi e cosa sia Zero saranno un passaggio importante da svelare per poter conoscere il passato della piccola umana.

 

 

Una storia fatta per far riflettere sullo scempio che si sta perpetrando ai danni della terra, ma che inizia dalla parte diametralmente opposta. La variabile uomo è stata sradicata dall’equazione, ma la domanda sorge spontanea: il mondo è migliore? Il finale di questa storia prova a rispondere a questa domanda in un modo tutto suo, che piaccia o meno.

Graficamente i personaggi sono semplici, quasi anonimi nella loro estrema linearità. Ambienti e panorami sono curati e hanno un livello discreto di dettaglio. L’animazione in computer grafica è abbastanza fluida, ci sono un paio di punti in cui l’occhio esperto potrebbe notare delle sbavature, ma ho visto cose ben peggiori e Eden può tranquillamente collocarsi in una fascia dignitosa senza sfigurare.

Eden racconta una storia misteriosa con un messaggio finale chiaro ed inequivocabile. Grafica ed animazione sono valide ed il fatto che tutta la storia si chiuda in quattro semplici episodi non è da sottovalutare. Le storie autoconclusive apprezzabili non sono così frequenti come ci si potrebbe aspettare, quindi ben vengano più prodotti di questo genere. Ve lo consiglio? Non è di certo un capolavoro, ma vale la pena dedicarci il tempo di quattro episodi.

 

Eden, 2021
Voto: 6.5
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