Assault on Arnhem: la recensione

Se siamo in cerca di un gioco di strategia piuttosto semplice ed immediato, Assault on Arnhem puo’ essere una interessante scelta per passare un paio di serate sparando in modo rilassato.

 

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Ultimamente ho poco tempo, troppo stress e tantissime cose da fare. Il tempo riservato al gioco e’ sempre meno, ed anche il cervello arranca. Volendo – anzi, avendo bisogno fisico – di cimentarmi con qualche gioco di strategia, e tenendo conto che il mio cervello e’ ridotto pressoche’ in politiglia, sono andato a vedere nel mio catalogo a pescare qualcosa di non troppo complicato.

Assault on Arnhem e’ un gioco basato sul motore HexWar, motore col quale sono stati sviluppati tutta una serie di giochi indirizzati soprattutto ai novizi della stategia. Sullo stile di Braveland, con cui non condividono nulla se non l’approccio, i giochi HexWar sono molto semplici e non richiedono la conoscenza approfondite di regole particolari.

Assault on Arnhem ci immerge nel pieno dell’operazione Market Garden, svoltasi nel Settembre 1944 in Olanda. Il tentativo delle forze alleate di oltrepassare rapidamente i fiumi olandesi, per attaccare alle spalle il grosso dell’esercito tedesco falli’ per un pelo, ad Arnhem, dove l’offensiva fu arrestata. All’operazione e’ dedicato anche un famoso film di guerra, Quell’Ultimo Ponte.

 

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Veniamo al gioco. Innanzitutto, possiamo notare come manchi un manuale che copra i dettagli del gioco; sono presenti un tutorial piuttosto sintetico ed una guida che comunque non permettono di capire appieno alcune dinamiche del gioco se non sperimentando (e quindi la prima partita sara’ bene o male una prova). Mancano anche i tooltip, quindi passando il mouse su di un’icona non ci viene spiegato a cosa serve… insomma l’interfaccia, per quanto semplice, non e’ assolutamente intuitiva.
Non e’ chiaro di quanto possano spostarsi le nostre unita’ (se non selezionandole singolarmente e vedendone il raggio d’azione) e fino a che non ingaggeremo il nemico non potremo vedere i fattori di combattimento modificati dal terreno ed da altre situazioni. Sono mancanze piuttosto importanti in un titolo che vuole inserirsi nell’ambito dei wargames.

D’altra parte, le dinamiche di gioco sono molto interessanti. Esistono solo un numero limitato di ordini per turno che possiamo impartire alle nostre unita’, quindi dovremo scegliere con cautela e raziocinio quali unita’ muovere per prime, tenendo anche conto della possibilita’ che durante il movimento vengano a contatto con unita’ nemiche non visibili in precedenza. Gli ordini di attacco sono invece liberi, tutte le unita’ a contatto possono ingaggiare il nemico a patto che abbiano rifornimenti a sufficienza; le unita’ non rifornite possono difendersi ma subiscono una forte penalita’. I rifornimenti arrivano se l’unita’ e’ nel raggio del proprio HQ di riferimento, ma ancora una volta non e’ affatto immediato capire quali sono i gruppi di combattimento e quali sono gli HQ principali e quelli secondari; ad ogni modo prima di esaurire i rifornimenti ce ne vuole, stiamo fondamente parlando di piccole unita’ e l’intera campagna copre pochi giorni reali.

 

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Dal teatro di operazioni manca Eindhoven, che sebbene non abbia fiumi nelle vicinanze e’ il luogo in cui storicamente e’ iniziata l’operazione Market Garden; tutto e’ quindi incentrato sulla corsa a catturare, e tenere, i ponti sui fiumi. Non essendo possibile attraversare i corsi d’acqua (se non per i genieri), potete capire quanto siano cruciali queste infrastrutture.

La grafica e’ semplice e funzionale, e’ presente un finto 3D che distorce la mappa e non ha nessuna utilita’; l’audio e’ pressoche’ assente.

 

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Nonostante tutti questi difetti o mancanze, il gioco e’ coinvolgente. La frenesia per far affluire i rinforzi e tenere collegate le varie unita’ che presto o tardi resteranno isolate e’ costante. L’esito dei combattimenti non e’ mai scontato, ed anche se l’AI rappresenta un fattore solo ai livelli di difficolta’ piu’ elevati la tensione e’ sempre elevata. C’e’ sempre voglia di fare un turno ancora, grazie alla semplicita’ ed all’immediatezza del gioco.
Le partite non durano molto, in un paio di sere si arriva alla conclusione dello scenario principale; ce ne sono anche di minori, ma non sono altro che lo spezzettamento della campagna completa.

A me il gioco e’ piaciuto e lo ritengo una valida alternativa nei momenti in cui vogliamo giocare “di testa” senza impegnarci troppo.

 

Assault on Arnhem, 2016
Voto: 6.5
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