Warplan semplifica i classici regolamenti da centinaia di pagine rendendo il wargaming possibile anche a chi da profano si avvicina al genere.
Uno dei vantaggi di giocare i wargame su PC è che tutto il tedio legato alle mille regole e particolarità è lasciato al computer. A noi rimangono gli aspetti più divertenti come il movimento delle unità, la decisione dove attaccare e, quando presente, la produzione.
Warplan ha esattamente questo approccio: concedere al giocatore di rigiocare l’intera campagna europea dal 1939 alla fine della guerra senza dover impazzire tenendo a mente centinaia di pagine di regole, che sono il vero tallone d’achille di questi giochi. Warplan si limita a 60 pagine che scorrono via facili; in un paio d’ore il manuale è bello che letto e ci si può tuffare nel gioco (c’è un tutorial ufficiale su YouTube ma è piuttosto ristretto e difficile comprensione, visto il fortissimo accento inglese di chi ci spiega come giocare).
Paradossalmente, nella semplificazione che fa si perde un pò nella presentazione delle informazioni; essendo i tooltip presenti solo a macchia di leopardo, e non sui valori più critici, inizialmente non è facile entrare nel gioco. Di questo parleremo più avanti, ma tenete conto che questo è probabilmente l’unico neo del gioco.
Ai nostri ordini ci saranno le nazioni dell’Asse o degli Alleati, che gestiremo in blocco una volta entrate nella rispettiva alleanza; unità di terra, aeree e navali; produzione; convogli/scambi commerciali e diplomazia.
Il controllo delle unità è abbastanza immediato: col sinistro le si seleziona, col destro le si sposta. Non si possono avere due unità dello stesso tipo (di terra o di aria) nello stesso esagono, mentre non ci sono (quasi) limiti per le flotte. Si capisce abbastanza rapidamente quali siano le eccezioni, ed anche il movimento navale delle truppe di terra, spesso un momento di ardua comprensione in questi giochi, è facilmente gestibile. Ottima la possibilità di fare undo dell’ultimo movimento (a meno che non abbia scoperto unità nemiche).
Le unità hanno i loro valori di combattimento, ma quando si arriva a risolvere una battaglia i valori presi in considerazione non sono chiarissimi; intanto perchè avremo solo una idea generica del valore del nemico, e non dei vari parametri specifici, nè avremo di fronte un tiro di dado e una tabella. In realtà vedremo solo il rapporto di forza nello scontro, il livello di trinceramento del difensore e quanti “punti ferita” sono persi una volta confermato l’attacco. La perdita dell’importante valore di efficienza, che forse ancora di più inficia sulla capacità di combattimento, non è mostrato immediatamente ma occorre gettare un occhio unità per unità; è anche vero che il numero generico che indica il fattore di combattimento si abbassa man mano, quindi una idea ce l’abbiamo.
Questo problema è evidente coi bombardamenti aerei: vedremo gli aerei incassare colpi, ma alla fine l’unità bersaglio perderà efficienza e valore di combattimento sebbene il risultato dell’attacco sia zero perdite; un approccio che una volta capito ha il suo senso, ma che inizialmente lascia spiazzati. Simili difficoltà per le battaglie navali; i risultati dei combattimenti, e le unità coinvolte, potevano essere mostrate meglio.
Curiosa la scelta di dover usare il tasto ALT e passarci sopra col mouse per selezionare più unità in un solo attacco; dopo un pò ci si fa la mano ed è oggettivamente più rapido del metodo standard di selezione manuale.
Anche la rappresentazione dei valori delle unità apre la porta a qualche rimostranza: ci sono tre opzioni che si applicano per unità di terra, di aria e di mare; ognuna presenta un set di informazioni (a volte necessariamente ridondanti) ma nessuna è perfetta. Non si capisce perchè a questo punto non sia stata lasciato campo libero al giocatore di scegliere cosa mostrare…
Ad ogni modo una volta capito dove guardare e quando si procede spediti. La campagna terrestre è ben gestibile, ed è possibile muovere come un sol corpo le truppe di tutta l’alleanza senza dover attendere turni diversi nazione per nazione, cosa che aiuta nel coordinamento degli attacchi e nel posizionamento delle unità sul fronte.
La fase della produzione è legata a quella dello sviluppo tecnologico; in ogni area è possibile investire una parte della nostra ricerca, e con i miglioramenti scoperti anche le nostre truppe verranno aggiornate con materiali più efficienti, aumentando i loro valori in battaglia. Capacità produttive e risorse sono suddivise per nazione, quindi con i punti produzione tedeschi non potremo costruire carri italiani; ma è possibile trasferire via convoglio (terrestre o navale, ovviamente più vulnerabile) le materie prime più critiche come petrolio e ferro agli alleati che non ne producano a sufficienza e ne abbiano necessità (carri, aerei e navi usano petrolio, ed una volta finito…).
La componente diplomatica è abbastanza basilare, ed è giusto visto che tutto sommato stiamo giocando uno scenario ben preciso. C’è la possibilità di influenzare le nazioni neutrali per farle entrare nel proprio schieramento o rallentarne lo schieramento con l’alleanza nemica, cosa che rende mutevole l’andamento della guerra. Avere la Turchia dalla propria parte può agevolare i tedeschi ad attaccare la Russia, mentre per esempio la Spagna sarebbe un’ottima base per la riconquista Alleata dell’Europa.
Buona la prestazione dell’AI. L’autore del gioco non fa mistero di aver scriptato determinati comportamenti in base all’andamento della guerra, ma se questo serve a migliorare l’esperienza single player ben venga. Ci sono diversi livelli di difficoltà che inizieremo presto a scalare; ovviamente il gioco è indirizzato al multiplayer PBEM, ma l’esperienza single player è solida e soddisfacente.
Non può mancare un paragone con Time Of Fury: probabilmente il titolo del 2014 riesce a essere tuttora ad essere più immediato e più accattivante sotto certi aspetti (magari la grafica, magari certi dettagli di gameplay), mentre Warplan è più asettico ma decisamente più funzionale (e funzionante). Ad oggi fra i due ad oggi non c’è dubbio che tenga: Warplan è la scelta migliore per chi vuole ricreare la seconda guerra mondiale sul proprio schermo senza perdere il sonno a studiare mille regolette particolari. Inoltre l’autore del gioco è molto presente sul forum ufficiale e su quello di Steam, e sta continuando a raffinare il gioco implementando anche qualche altra funzionalità (lo scenario nord-africano è uscito appena un mese fa).
Warplan è un titolo solido, ma per per apprezzarne la sua semplicità occorre spenderci un pò di tempo come spesso capita per i titoli strategici più cerebrali. La curva di apprendimento non è però elevatissima (a patto di resettare certi passaggi mentali che magari ci siamo costruiti su titoli simili), e i pochi dubbi che ci possono restare dopo aver letto il manuale ed averci giocato possono essere fugati sui forum.
Consigliato agli appassionati dei wargame, Warplan è uno strategico che più lo si gioca più lo si apprezza.