Fantasy e videogiochi sono i punti di forza di Reki Kawahara, padre di Sword Art Online; eppure inizialmente questa storia non sembra scritta da lui.
Comincio a leggere quest’opera, ma non mi accorgo assolutamente di avere tra le mani l’ultimo lavoro di Reki Kawahara, autore di gran parte delle storie della celeberrima saga di Sword Art Online e di Gun Gail Online. Sicuramente in Demon’s Crest si percepisce una certa affinità d’impostazione con il famoso titolo che ha conquistato tanti lettori ed altrettanti videogiocatori, ma l’idea che sia dello stesso autore non mi ha mai sfiorato la mente. Come mai?
In Sword Art Online l’autore era affiancato da degli illustratori appartenenti allo studio Abec, mentre in questo caso si avvale di tre nuovi artisti (Horiguchi Yukiko, To Moe e Hiiragi Kodachi) che interpretano graficamente a loro modo la storia. Quindi c’è un calo di qualità? No, semplicemente lo stile è diverso e non è proprio semplicissimo associare immediatamente l’autore all’opera.
Corre l’anno 2031 e l’istituto scolastico in cui è iscritto Yuma Ashihara viene invitato a partecipare a un beta test del primo VRMMO-RPG al mondo chiamato Actual Magic. Lo studente di scuola elementare ed i suoi compagni vengono divisi in gruppetti e fatti accedere al gioco. Ogni giocatore sceglie razza e classe del proprio personaggio in gioco, e si da vita al beta test.
Yuma ha scelto di essere un domatore di mostri, un personaggio non particolarmente forte, ma con ottime potenzialità. Per sua grande fortuna, giocando il tutorial, il nostro protagonista riesce a catturare un piccolo mostro e a sbloccare una quest nascosta che lo condurrà agevolmente verso il Boss del livello. Sembra tutto molto bello, ma alla fine della partita di prova qualcosa non va per il verso giusto.
Il piccolo gruppo di Yuma si risveglia infatti in un mondo in cui il gioco e la realtà si sono fusi. Subito si rendono conto di essere in estremo pericolo e che alcuni dei loro compagni si sono trasformati in mostri ed hanno ucciso delle persone. Comincia così un gioco mortale che si svolge in questo assurdo ibrido tra videogioco e mondo reale.
Come dicevo non è facile capire che Reki Kawahara ha scritto questa storia, sia perché è disegnata da autori diversi, sia perché i protagonisti sono bambini delle elementari, e quindi caratterizzati in modo molto distante da Sword Art Online. L’inizio non è neanche particolarmente brillante: sembra di assistere al solito ragazzino un po’ impacciato che è baciato dalla fortuna e che si ritrova grande protagonista della storia. Invece il racconto migliora quando tutto diventa drammaticamente pericoloso, le cose cominciano a farsi più serie ed il ritmo narrativo accelera diventando una continua lotta per la sopravvivenza.
La caratterizzazione dei personaggi principali è forse troppo matura, mentre quella dei personaggi secondari sembra essere più in linea con l’età effettiva dei bambini. Questa è probabilmente la più importante dissonanza che si percepisce leggendo Demon’s Crest. Per il resto la storia è ancora tutta da scoprire e ci lascia molti punti in sospeso da chiarire. Come mai i ragazzi sono finiti in questo mondo ibrido? Perché alcuni di loro si sono trasformati in mostri? Come possono uscire da questa situazione?
A livello illustrativo il prodotto è realizzato in modo onesto, senza infamia e senza lode. I tre autori probabilmente si sono divisi i compiti, tanto che i mostri sono graficamente distanti sia dai bambini che dall’ambiente che li circonda. Comunque l’effetto è piacevole e crea una certa dissonanza interessante.
Demon’s Crest è stato pubblicato nel 2022 e fino ad ora è possibile trovare online una ventina di capitoli tradotti. Il prodotto è ancora inedito in Italia, ma il nome dell’autore è importante e quindi è probabile che prima o poi il manga arrivi anche sul mercato italiano. È plausibile pensare anche ad un anime? Forse è troppo presto per ragionare su di una trasposizione animata, ma se questo prodotto dovesse ottenere anche solo una porzione del successo di Sword Art Online è molto probabile che avremo anche una versione televisiva