Un capitolo esterno alle trame di Sword Art Online che ci riporterà nel mondo delle pistole fumanti, ma attenti ai conigli rosa che uccidono!
Il mio percorso nel mondo di Sword Art Online (SAO) è stato travagliato, mi sono quasi sempre imbattuto in serie composte da più archi narrativi con alterne fortune. Ho amato la prima storia legata a SAO tanto quanto ho odiato l’arco narrativo di Alfheim Online. Mi è piaciuta molto la trama che ha aperto, in Sword Art Online II, al mondo delle pistole fumanti di Gun Gale Online, mentre il resto di quella serie è stato piuttosto deludente. Ho affrontato il mondo di Underworld nella prima parte della serie denominata Sword Art Online: Alicization, che si è appoggiata troppo sulle innovazioni tecnologiche per spiegare una trama che poteva essere molto più semplice. Ora mi sono preso una pausa e mi sono gustato, senza troppe pretese, questo Gun Gale Online che, finalmente, non vede come protagonista Kirito, il personaggio principale di SAO.
Sinceramente ero un pochino stufo che tutto il mondo virtuale si dovesse appoggiare sempre e solo su Kirito, ci sono tanti altri personaggi che si potevano valorizzare e che invece sono stati sempre relegati ad una posizione di secondo piano, o addirittura cestinati prematuramente. Karen Kohiruimaki, la nostra protagonista, ha un complesso legato alla sua alta statura e non riesce a fare amicizia facilmente. Così Karen decide di iscriversi ad innumerevoli giochi a realtà virtuale sperando di creare un personaggio con le fattezze desiderate. Alla fine di una interminabile sequenza di iscrizioni, trova il personaggio adatto alle sue esigenze in Gun Gale Online. Il suo avatar, che nel gioco si chiamerà Llenn, è una piccola ragazzina minuta vestita di rosa che non incute alcuna paura, anzi molti la avvicinano per chiederle di vendere il suo profilo perché è un avatar raro e collezionato. Karen non ha la minima idea del gioco in cui è andata a finire, ma non ha intenzione di abbandonare la sua Llenn dopo averci speso tanto tempo e tanta fatica.
Così cominciano le avventure di Llenn nel mondo di polvere e pistole fumanti che si chiama Gun Gale Online. Come tutti i giocatori nuovi affronterà una serie di difficoltà prima di capire come funziona il gioco, ma con il passare del tempo e con l’aiuto di Pito, una giocatrice esperta che nasconde un oscuro segreto, Karen si appassiona al gioco e diventa velocemente una giocatrice famosa e temuta. Le piccole dimensioni e l’agilità spinta al massimo, la rendono un fulmine di colore rosa che schizza letteralmente tra una pallottola e l’altra. Il coniglio rosa, il fantasma rosa o il player killer in rosa diventano velocemente gli appellativi che la maggior parte degli utenti appioppano a Llenn. Lei si diverte a giocare e noi a vederla giocare, ma credo in questo personaggio non ci sia poi tanto altro da scoprire.
Purtroppo, tralasciando l’inizio che sembrava anche carino, la trama si arena velocemente lasciando una miseria di contenuto sul tavolo da gioco. Si parte con un buon presupposto ed un paio di tornei strutturati in modo intelligente, ma che non possono essere considerati l’asse portante di tutta la serie. Il vero protagonista di tutta la storia è il desiderio oscuro che si cela dentro Pito. Un po’ troppo poco per coinvolgere gli spettatori in una storia che poteva essere gestita decisamente meglio. Dico questo perché Pito, oltre a non essere la coprotagonista, decide spontaneamente di provare a fare l’antagonista, ma alla fine risulta essere semplicemente vittima del suo desiderio malato che sparisce in una nuvola di polvere alla fine della storia.
La trama risulta essere ben poca cosa, mentre la grafica è sempre molto curata ed apprezzabile così come l’accompagnamento musicale che si fa valere. Credo che il progetto di Gun Gale Online nasca con il chiaro intento di catturare i giocatori degli “sparatutto” ed avvicinarli al mondo animato di SAO così da generare interesse soprattutto per i videogiochi che sono usciti in seguito alle serie animate. Se fosse questo lo scopo primario, allora posso dire: bene per le sparatorie e per la gestione dei tornei, male per i contenuti che sono davvero poca cosa. Vi voglio tranquillizzare perchè vi vedo preoccupati: alla fine Karen riesce a liberarsi del suo complesso, ma sinceramente uno psicologo avrebbe molto da ridire sull’andamento della faccenda.
So che mi odierete per questo, ma alla fine dei conti quello che Gun Gale Online propone si riassume proprio così: teneri conigli rosa che sparano all’impazzata con un mitragliatore a breve distanza.