Endless Legend: la recensione

Come sfruttare la schiera di appassionati del “fantasy ad ogni costo”? Semplice, sforniamo un 4x pallosissimo pieno di DLC a pagamento!

 

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Davvero non capisco cosa passi per la testa di tanta gente. Nell’ultimo anno e mezzo mi sono fatto tirare dentro, per fortuna spendendo pochi soldi, in un giro di giochi fantasy davvero pallosi per dar retta a siti “competenti”, amici e conoscenti; ed oggi voglio parlare di Endless Legend, un gioco idolatrato dalle solite inaffidabili riviste di settore (Rock Paper Shotgun, tanto per fare un nome) che sembrano essere piu’ vicine ai bisogni degli sviluppatori e delle case produttrici che dei videogiocatori.

Endless Legend e’ un 4x che riprende molte dinamiche tipiche del genere, ma che affianca loro molte buone novita’ che di primo acchitto lo potrebbero rendere un gioco davvero superiore alla concorrenza. Peccato che oltre ad avere una interfaccia non proprio comoda si riveli estremamente lento, lento, lento e lento.

Endless Legend basa tutto il suo charme sulle varie razze selezionabili ad inizio partita; ognuna con le proprie unita’, diverse (ma non troppo) da quelle delle altre fazioni, ognuna con la sua storia e le sue missioni da compiere, e soprattutto ognuna con una particolare caratteristica che ne influenza in qualche modo lo stile di gioco.
In Endless Legend saremo bene o male guidati, durante la partita, a compiere azioni mirate a soddisfare le condizioni che ci vengono man mano proposte; non sono necessarie per continuare la partita, ma per permetterci di avere bonus sempre migliori. Le missioni principali, che possono essere affiancate da altre assegnate dalle fazioni minori, non sono comunque troppo invasive; possiamo continuare a giocare la nostra partita anche ignorandole.

 

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Al contrario della maggior parte dei 4x, qui non possiamo fondare liberamente troppe citta’, ma una sola per regione; dovremo ovviamente stare attenti da dove fondarla, perche’ in base al terreno i punti produzione delle varie risorse cambiano. L’espansione della citta’ avviene poi non solo costruendo edifici e aumentando la popolazione, ma costruendo vere e proprie strutture che consentiranno l’acquisizione degli esagoni adiacenti. Un sistema ingegnoso, davvero intrigante, anche se non del tutto nuovo (vedi Warlock – Master of the Arcane).

Il terreno, d’altra parte, e’ il primo punto negativo del gioco. E’ talmente ricco graficamente che non e’ affatto semplice distinguere una risorsa da un’altra, tanto che a un certo punto le si ignorano e basta (piuttosto si vede nella citta’ appena costruita cosa possiamo sfruttare). I movimenti delle nostre unita’ sulla mappa strategica sono ancora una volta molto lenti (ecco un’altra nota dolente) e sono spesso interrotti da eventi o incontri. Le descrizioni di eventi, incontri ed altre situazioni sono estremamente prolisse fino a far seccare il sangue nelle vene (che palle!!!) e spesso si da’ una distratta occhiata al minuscolo riquadro delle conseguenze per poi chiudere subito il popup.

 

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La diplomazia e’ abbastanza interessante, con l’introduzione del libero passaggio sul nostro territorio delle armate di qualsiasi esercito fino a che non blocchiamo loro il transito con un atto ufficiale; e’ invece difficile tessere non dico alleanze ma semplici amicizie, con l’AI disperatamente in cerca di guerra anche quando non gli conviene.
Quando si combatte ci si trasferisce poi in uno scenario dove vengono dispiegate le unita’ ingaggiate e dove le si puo’ muovere a turno, assegnando loro precisi ordini. Il meccanismo e’ lodevole sia per la novita’ che per la realizzazione; peccato per la drammatica velocita’ (lentezza) di default di movimento delle truppe non modificabile durante una partita gia’ avviata, cosa che fara’ incazzare anche i piu’ miti, e per l’incompetenza assoluta dell’AI, che non e’ in grado di mettere in campo tattiche decenti (deve semplicemente far forza sulla superiorita’ numerica, e a volte non basta nemmeno quella).

 

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C’e’ una componente di magia, che permette di effettuare incantesimi particolari o creare armi piu’ potenti da assegnare ai nostri eroi; ma oggettivamente questo aspetto non fa altro che complicare un sistema di gestione gia’ abbastanza confuso. Ci sono molti aspetti da controllare ogni turno, e la raccolta di risorse particolari sempre piu’ rare e’ un altro componente di inutile difficolta’.
Infine, l’estate, il periodo in cui la raccolta di risorse e’ massima, viene alternata ad un inverno sempre piu’ lungo che rallenta i movimenti degli eserciti e danneggia le economie, e che non fa altro che far ristagnare il gioco.

 

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In oltre 60 ore di gioco (cinque partite, di cui quattro abbandonate per noia) non mi sono mai veramente divertito. In alcune occasioni mi sono fatto piacevolmente coinvolgere, ma sono stati sprazzi di energia in mezzo al nulla. Endless Legend e’ un gioco che va bene solo per quei patiti di fantasy che hanno ore da perdere a leggere storie e calarsi in specifici universi; per qualsiasi altro tipo di giocatore, e’ un titolo da cui stare alla larga anche considerando il numero di DLC a costo non certo basso che contengono caratteristiche di gioco che avrebbero dovuto essere inserite nel gioco base: battaglie navali, alcune nuove fazioni e missioni, dinamiche strutturali che non dovevano essere vendute separatamente per nessuna ragione.

Endless Legend e’ un titolo dalle molteplici felici intuizioni ma che straccia i coglioni a giocarci. Da evitare.

 

Endless Legend, 2014
Voto: 4.5 (mezzo punto in meno per i numerosi DLC)
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