Oriental Empires: la recensione

Nonostante l’interessante ambientazione, Oriental Empires non regge il confronto con gli altri titoli del genere 4X ed annoia rapidamente.

 

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Oriental Empires e’ un gioco strategico 4X piuttosto classico nel suo formato. Ambientato nell’antica Cina, verremo messi a capo di un clan e dovremo cercare di ottenere il predominio sui nostri rivali per mezzo degli aspetti fondamentali di questo tipo di gioco (eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate).

Il gioco prende indubbiamente spunto da titoli del calibro di Civilization 5 e dalla serie Total War, ma oggettivamente il suo campo d’azione e’ piuttosto ristretto, e non solo per il lasso temporale piuttosto limitato (anche se astratto in termini di gioco) in cui e’ ambientato.
Ci troviamo a gestire un piccolo impero in espansione, ma ci scontreremo presto con una mancanza di carisma del gioco e da una interfaccia non certo d’aiuto. Cominciamo da quest’ultimo punto.

 

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Una delle prime cose che salta all’occhio e’ che, al contrario di molti altri titoli simili, non veniamo notificati quando le nostre citta’ terminano la produzione. Questo significa che ogni turno dobbiamo dare un’occhiata alla situazione di ogni citta’, sia per la produzione vera e propria che per i miglioramenti delle caselle attorno al centro abitato; una cosa piuttosto noiosa a cui si sarebbe facilmente potuto porre rimedio. Anche i gruppi di unita’ senza ordini non si raggiungono con facilita’ quando sono piu’ di uno; c’e’ una notifica dedicata ma occorrono diversi click per visualizzare l’unita’ e togliere la notifica.

Esiste uno sviluppo tecnologico, ma le migliorie sono abbastanza anonime nonostante abbiano un deciso impatto sul gioco; ogni tanto si sbloccano delle unita’ o dei potenziamenti  ma non e’ facile riuscire a pianificare un avanzamento preferito, essendo le tecnologie divise su quattro schermate diverse. Con l’aumento delle tecnologie legate all’autorita’ potremo controllare un maggior numero di cittadine prima di rischiare una rivolta, mentre con la cultura si aumenta la felicita’ dei cittadini e si migliora il commercio. Credo.

 

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Dico credo perche’ reperire le informazioni sul gioco non e’ la cosa piu’ semplice del mondo. Esiste un tutorial ed un piccolo manuale online, ma alcuni aspetti e molte interazioni restano poco chiare o addirittura non vengono spiegate per niente.
Per esempio non e’ facile capire dove e’ possibile costruire una citta’ e dove no (non si puo’ farlo vicino a fiumi, montagne, colline scoscese… nient’altro? E perche’ poi?) come non e’ assolutamente chiaro come fare a raggiungere certe risorse che sono lontane dai confini cittadini (fino a scorrere per caso la mappa dalla schermata cittadina e scoprire che si possono sfruttare le risorse anche parecchio fuori dai nostri confini). Non si capisce bene come funzioni il combattimento, visto che non ci sono schermate informative in merito. Tutto cio’ che possiamo fare e’ dare ad ogni unita’ un ordine di posizionamento ed attacco e poi vedere lo scontro risolversi.

 

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Ecco, in merito al combattimento c’e’ una delle poche cose buone da notare: il movimento sulla mappa strategica e’ simultaneo, quindi occorre pianificare con attenzione per tentare di intercettare l’avversario (o riuscire a sganciarsi). Una volta avvenuto il contatto, il combattimento e’ risolto passando ad una visuale simile a quella dei titoli Total War, ma non avremo alcun tipo di controllo. L’unica cosa che potremo impostare (prima che inizi la fase di movimento) e’ come vogliamo che le nostre unita’ si comportino (in carica, in accerchiamento, che rimangano in difesa o si allontanino) ma e’ difficile capire le differenze sul campo, tanto piu’ che ben presto ci annoieremo di vedere gli scontri ed useremo l’avanti veloce per arrivare alla fine della battaglia il prima possibile.

 

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La diplomazia non e’ molto sviluppata: oltre ai classici stati di guerra, non aggressione e patto difensivo c’e’ poco altro. Peraltro l’accesso al territorio e’ sempre garantito, quindi e’ facile osservare unita’ nemiche arrivare accanto alle citta’ bersaglio e dichiarare guerra nel momento immediatamente precedente all’attacco; eppure storicamente il passaggio di armati sul proprio territorio non e’ mai stato considerato un atto da prendere alla leggera.

L’influenza delle strade e del commercio sulle finanze e sulla felicita’ e’ un altro aspetto che non viene spiegato adeguatamente; alla fine tutto il gioco si basa su di un periodo di prova piuttosto lungo che dura tutta la prima partita… ma io dopo 60 turni ero gia’ esausto dell’inutile micromanagement e della superficialita’ di Oriental Empires.

La stessa mappa, per come e’ realizzata, non aiuta; le zone montuose e forestali bloccano il passaggio e l’esplorazione, ma non essendoci una zona di controllo intorno alle proprie unita’, tutti gli eserciti con cui non siamo in guerra sono liberi di passare. Insomma il movimento e’ lento e fastidioso, come tutto il gioco d’altronde, che si mantiene su ritmi fin troppo compassati. Se mi ero personalmente lamentato di quelli di Endless Legend (un altro 4X, fantasy in questo caso), qui siamo completamente fuori misura.
Esiste un generatore di mappe randomiche (ed un editor), ma prima bisogna arrivare a fare 120 turni con la mappa tradizionale. Una vera punizione…

 

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In soldoni, Oriental Empires e’ uno strategico da cui mi terrei alla larga e che mi pento di aver comprato (anche se sotto ai 10 euro). Non riesco a capire come ci siano cosi’ tante recensioni positive: il gioco ha effettivamente dei buoni spunti ed anche momenti interessanti (soprattutto la parte legata ai movimenti degli eserciti), ma non ha alcun sapore oltre quello dell’ambientazione temporale, e questo non basta affatto. La lentezza del gioco, la necessita’ di dover accedere a ogni citta’ per vedere cosa stia succedendo, la poca visibilita’ delle informazioni ed una AI che talvolta lascia le proprie truppe indifese ed immobili sono aspetti che minano alla base la riuscita del gioco.
Lasciatelo perdere, sul mercato ci sono 4X molto migliori a prezzi analoghi o piu’ bassi (vedi Pandora, Warlock o i buon vecchi Civilization 4 e 5).

 

Oriental Empires, 2017
Voto: 5
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