Miscelando ritmo e energia del punk con una voce gracchiante tipica del death metal, i Grade hanno trovato una via esterna ai classici standard sonori.
I Grade sono un gruppo semisconosciuto. Hanno pochi album all’attivo, e non è affatto facile reperire materiale o informazioni sul loro conto. Li ho conosciuti grazie alla ormai benedetta Rock Tv, l’unica emittente nazionale a trasmettere rock (anche se solo su satellite).
La prima volta che ho sentito il loro singolo, Triumph & Tragedy, sono rimasto colpito. Il ritmo, l’energia del punk era mista alla voce roca e gracchiante tipica del death metal, e allo stesso tempo il ritmo era spesso sincopato, uscendo fuori dai classici standard strofa-ritornello-strofa-ritornello. Insomma, mi ero imbattuto in qualcosa di completamente nuovo. Il passo successivo è stato quello di rimediare i testi e l’intero album del quale fa parte Triumph & Tragedy: Under The Radar. Beh, signori miei, sono rimasto sconvolto dal lavoro di questi ragazzi canadesi.
Under The Radar è un concentrato di energia, velocità, disperazione e malinconia. Tutti i brani sono strillati, urlati, ma non certo in modo fastidioso o costruito. La voce di Kyle Bishop è spaventosamente melodica anche nel momento di maggior “death”, e passa da un modo di cantare ad un altro totalmente diverso senza problemi di sorta, senza creare discontinuità musicali. I suoni sono piuttosto elaborati per trattarsi di “misero” punk, e i testi sono fra i più toccanti e riflessivi mi sia capitato di leggere. Il tema comune è quello di un amore finito fra ricordi profondi ma anche dolorosi, di amori impossibili da portare avanti. È la fine del sogno, come nella traccia di apertura, The Inefficiency Of Emotion, o in For The Memory Of Love.
Vi è poi una introspezione più profonda, una presa di coscienza non del proprio fallimento ma sicuramente del ridimensionamento dei propri obiettivi post adolescenziali (o pre adulti?), e il contrasto con la squallida monotonia priva di soddisfazioni del mondo reale. Ecco allora The Tension Between Stillness And Motion, parentesi nel tema della fine dell’amore che ritroviamo in conclusione con When Something Goes To Your Head e la già citata, splendida Triumph & Tragedy. Non ho citato tutti i brani, ma lo meriterebbero per l’incredibile carica emozionale che questo album riesce a dare.
In sede di commento finale, non riesco a trattenere il mio plauso per questo lavoro incredibilmente originale, pensato e lavorato in un periodo di piattezza totale anche sul fronte del rock. Finalmente qualcosa di fresco e sentito nell’animo. Sarò forse influenzato dalla mia vita privata nel giudicare questo album, ma chi se ne frega, Under The Radar è un cd al quale sarò sempre particolarmente affezionato.