Nelle battute finali della recensione di Youthanasia, ultimo grande disco dei Megadeth prima della caduta in un baratro fatto di tre album di mediocre hard rock, avevo accennato alla ottima Blackmail The Universe, brano di apertura di questo The System Has Failed. In effetti la canzone si afferma come una delle più riuscite della carriera del gruppo: potente, accattivante e, soprattutto, tagliente nelle liriche come solo Mustaine sa fare quando si deve parlare di politica.
Da sottolineare un fatto: il testo è una chiara accusa a Bush, alla sua amministrazione e alle guerre ultimamente lanciate dal presidente americano. Di brani su questo argomento trito e ritrito ne sono usciti a bizzeffe negli ultimi anni, ma la differenza sta proprio nei compositori. Mentre gentaglia come Jovanotti, Piero Pelù, gli U2, i Green Day e ultimamente anche i Rolling Stones (solo per citarne alcuni tra i tanti), hanno attaccato Bush per rivendicare la loro appartenenza politica (di sinistra) e quindi quasi per partito preso, qui invece ci troviamo di fronte a un caso ben diverso. Mustaine, infatti, è un repubblicano convinto e non ha mai nascosto di essere dichiaratamente di destra. Quindi credo che il suo punto di vista sia molto più concreto, valido e meno “artificiale” di altri. Senza contare la maestria con cui usa doppi sensi e versi ironici per pungere i suoi bersagli. Ma passiamo al resto del disco…
L’ascolto di Blackmail The Universe mi aveva fatto ben sperare in un ritorno dei Megadeth a sonorità più consone alla loro tradizione e questo si è realizzato diciamo per metà. Una cosa è sicura: The System Has Failed, che sfoggia uno splendido artwork di copertina tornato ai pregevoli livelli di Rust in Peace o di Peace Sells, vede sicuramente il ritorno dei Megadeth almeno al Metal vero. Il disco è ancora “piagato” da brani troppo melodici e commerciali, con punte pessime in Of Mice And Men e, guarda un po’, proprio nel singolo Die Dead Enough, che comunque ha un ritornello gradevolmente “cattivo”, complici anche stavolta i versi partoriti dalla mente di un Mustaine che sta pian piano ritrovando la sua forma migliore. Altri episodi che impediscono di gridare al miracolo sono le anonime The Scorpion, Tears In A Vial e Truth Be Told, con quest’ultima forse una spanna superiore. Detto di Shadow Of Deth, buona intro di My Kingdom Come, la quale potrebbe ricordare una The Punishment Due, anche se meno bella, possiamo felicemente passare ai pezzi che fanno di The System Has Failed un disco da guardare con ottimismo in vista di un agognato ritorno ai migliori livelli del gruppo americano.
Non vorrei dire un’eresia, ma è impossibile non ripensare immediatamente alle splendide sonorità di Rust In Peace quando si ascolta la potentissima Kick The Chair e, allo stesso modo, alcuni passaggi di Back In The Day strizzano l’occhio a Tornado Of Souls, altro bel pezzo contenuto nel disco datato 1988. Restando su Back In The Day non si può non citarne il testo. In pratica si tratta di un vero e proprio omaggio agli albori del Thrash, al periodo in cui Metallica, Megadeth, Slayer e compagnia stavano dando vita a una delle più grandi svolte della storia del Metal. Mi è venuta una lacrimuccia, ma allo stesso tempo mi è sorto un grosso punto interrogativo sulla testa ripensando a quando, alcuni anni fa, lo stesso Mustaine, in piena svolta commerciale, disse: “Mah, in realtà i Megadeth non sono mai stati un gruppo metal…”. Fu una terribile pugnalata! Valli a capire ‘sti musicisti…
Sempre in tema di rimandi e riferimenti nei testi, nella buona Something I’m Not c’è la palese accusa di “tradimento” e prostrazione al mondo commerciale nei confronti degli “odiati” Metallica, con tanto di eloquente frase “You didn’t ever make Metal, buddy; Metal made you”, che taglia come un rasoio! A buon intenditor…
Se la speranza era di risentire i Megadeth in piena forma, il giudizio su The System Has Failed non può certo dirsi totalmente positivo, date alcune residue tendenze a melodie ancora troppo lontane dagli stilemi Thrash e Metal che hanno contraddistinto gli anni d’oro del combo. Tuttavia sono stati fatti degli evidenti passi in avanti rispetto alla produzione più recente, che scadeva davvero troppo nel commerciale. Inoltre in alcuni pezzi vengono riproposte la potenza e la cattiveria che Mustaine e soci sfoggiavano negli anni migliori e che li rendevano tanto interessanti e, a mio parere, nettamente superiori ai Metallica. Insomma, dopo tanti anni è finalmente tornato un disco targato Megadeth che merita di essere acquistato.
Una nota finale per la formazione: la lineup che ha effettivamente suonato sul disco, e’ questa:
Dave Mustaine – Voce e chitarra
Chris Poland – Chitarra
Jimmy Lee Sloas – Basso
Vinnie Colaiuta – Batteria
ma sembra che quella attuale e ufficiale (che appare nella foto) sia:
Dave Mustaine – Voce e chitarra
Glen Drover – Chitarra
James MacDonough – Basso
Shawn Drover – Batteria
Tracklist:
1 – Blackmail The Universe
2 – Die Dead Enough
3 – Kick The Chair
4 – The Scorpion
5 – Tears In A Vial
6 – I Know Jack
7 – Back In The Day
8 – Something I’m Not
9 – Truth Be Told
10 – Of Mice And Men
11 – Shadow Of Deth
12 – My Kingdom Come
ma prima di dire “speriamo che duri” bisogna vedere come si comporterà col prossimo disco!
If chosen over heaven, earth will have been for them
All along, only another region of hell!