Guardiani della Galassia – Volume 2: la recensione

I Guardiani della Galassia – Volume 2 è un fresco mix di avventure spaziali e buona vecchia musica anni ’80.

 

 

Film del 2017 scritto e diretto da James Gunn, basato sugli omonimi personaggi dei fumetti Marvel Comics. Si tratta della seconda pellicola che vede come protagonisti Star Lord e compagni. In questo film i Guardiani aiutano Peter Quill a scoprire l’identità di suo padre, già menzionato più volte nella prima pellicola.

Per non rovinarvi la visione del film, voglio svelare il meno possibile della trama che, inizialmente, è particolarmente ingarbugliata ma si dipana velocemente con l’andare della storia. Posso annunciarvi che questo film ha, come scopo fondamentale, la chiusura di tutte le sottotrame lasciate aperte durante la prima pellicola dei Guardiani e che apre nuovi scenari per una terza pellicola.

Ovviamente la trama principale di Peter Quill / Star-Lord (Chris Pratt), è la struttura portante del film. L’incontro con il padre Ego, interpretato da uno strepitoso Kurt Russell che mi ha ricordato il vecchio Jena Plissken, e le vicende che ne seguono sono tutte da scoprire e portano decisamente su un livello superiore il background di Peter Quill.
Sullo sfondo di queste vicende s’incastra alla perfezione la voglia di rivalsa di Nebula (Karen Gillan) nei confronti di Gamora (Zoe Saldana), che porterà all’inevitabile scontro tra le due sorelle. La competizione tra sorelle era già stata già evidenziata nel primo film, in questo secondo giunge definitivamente al suo apice e alla sua probabile conclusione.
I Guardiani incontreranno ed accoglieranno Mantis, interpretata dalla simpatica Pom Klementieff, un’aliena capace di percepire e alterare lo stato d’animo della gente, ed è grazie a questa capacità che riuscirà ad avvicinarsi a Drax (Dave Bautista), una figura ancora tutta da scoprire dopo ben 2 film.
Groth e Rocket, a cui hanno prestato i tratti e le movenze rispettivamente Vin Diesel e Bradley Cooper, inseparabili amici per la pelle e per la corteccia, verranno trascinati da Yondu Udonta, interpretato da un magnifico Michael Rooker, in un conflitto interno tra le fila dei Ravager, ma arriveranno pesto anche loro a dar man forte alla trama principale del film. Piccola menzione per Sylvester Stallone che veste i panni del Leader dei Ravager, io l’ho trovato molto somigliante a “Dredd, la legge sono io”.
Storie parallele che si srotolano e si intrecciano nuovamente per creare legami importanti in questo secondo Volume dei Guardiani della Galassia.

 

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Devo ammettere che, dopo aver visto nelle ultime pellicole della Marvel una costante discesa verso la serietà, punteggiata qua e la da uno Spiderman e un Antman sorprendentemente spiritosi, ci voleva proprio una boccata di comicità da parte di quei mattacchioni intergalattici di Star Lord e compagni.
Purtroppo però la scelta musicale, anche se d’alto livello, non è stata sempre perfetta come invece è nel primo film. Sono stati scelti dei brani meno accattivanti che hanno fatto da contraltare a delle scene che, secondo la mia opinione, andavano valorizzate musicalmente meglio. Il regista e sceneggiatore James Gunn rivelò di sentirsi un po’ sotto pressione riguardo alla scelta delle canzoni poiché: “… così tante persone hanno amato quelle del primo film e abbiamo ottenuto il disco di platino. Ma penso che la colonna sonora del secondo film sia migliore “.
La Marvel ci ha abituato bene riempiendo i suoi film di tanti effetti speciali ed in Guardiani della Galassia, sia nel primo che nel secondo volume, si raggiungono davvero traguardi importanti, ma è pur vero che il film si presta tanto all’uso smodato della computer grafica; astronavi alieni e pianeti totalmente inventati dalla matita dei fumettisti di casa Marvel prendono vita sulla pellicola e questo emoziona non poco gli spettatori.

Eppure si percepisce quasi subito la mancanza di qualcosa nella mescola del film, forse sarnno le elevate attese sull’accompagnamento musicale o forse una carenza di consistenza. Rispetto alla prima pellicola, la trama sembra un po’ sterile, tende a chiudere delle questioni aperte che potevano anche rimanere aperte. Non aumenta ne diminuisce la bellezza dei personaggi principali ma ne approfondisce solo alcuni dettagli che forse potevano anche rimanere in sospeso ed essere svelati in seguito. Viene evidentemente fatto un bel lavoro con i personaggi di contorno, ma questo lascia anche la bocca amara a fine pellicola.

Il Futuro attende i Guardiani della Galassia nella prossima pellicola di “Infinity War”, dove avranno a che fare con gli Avengers. Non vedo l’ora di vedere le reazioni e le interazioni tra Peter Quill e Tony Stark, chi dei due avrà l’ultima battuta?

 

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Chiudo sottolineando che sono due i passaggi che rimarranno una spanna sopra tutto il resto; il primo è sicuramente la pucciosità di Groth che sfiora l’eccellenza, e il secondo è sicuramente “Mary Poppins uno dei guerrieri più potenti della terra”. Per poter apprezzare a pieno queste due affermazioni sarete costretti a vedere il film fino alla fine, quindi Buona Visione!

 

Guardiani della Galassia – Volume 2, 2017
Voto: 6,5
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