Il fiacco Falcon e il soldato stiepidito

Seconda serie tv del 2021 sui supereroi Marvel. Dopo WandaVision ci aspettavamo una serie allo stesso livello… peccato per questo inizio in sordina!

 

 

WandaVision è stato provocatorio, caotico (e da alcuni è addirittura stato definito irritante), ma sicuramente ha fatto parlare di se’ in mille modi differenti, dall’inizio anomalo al finale discutibile! Con una partenza così, ci si aspettava un progetto legato a Falcon e al Soldato d’Inverno che fosse almeno avvicinabile alla risonanza mediatica che WandaVision ha scatenato, invece le prime tre puntate, di una miniserie che ne conta sei, sono scivolate piuttosto in sordina.

The Falcon and the Winter Soldier inizia dando grande risalto alla situazione che si è generate dopo l’ultimo episodio cinematografico Avengers Endgame. La popolazione dell’universo, che era stata dimezzata da Tanos con il guanto del potere, è stata ripristinata da Tony Stark e compagni. Purtroppo, dopo cinque anni di assenza, le cose sono cambiate radicalmente e molta gente è stata costretta a reinventarsi una vita. Dove prima la gente era ben accetta e le barriere tra stati erano state eliminiate, con il ritrorno di metà della popolazione mondiale, l’inevitabile sovraffollamento aveva reso tutto molto più complicato ed erano tornati i vecchi attriti. Ovviamente, come accade anche nel mondo reale, molti hanno approfittato della situazione e sono nate correnti di pensiero opposte che sono arrivate velocemente all’esasperazione ed infine allo scontro. Su questo fragile scacchiere si muovono i nostri protagonisti, con i loro problemi personali e con le responsabilità ereditate dalla figura di Captain America. Le tematiche sociali richiamano a piene mani il momento storico del flusso migratorio e dell’integrazione che in America, ma anche in Europa, stiamo vivendo; sicuramente è un tema scomodo che viene trattato in modo interessante e porterà a delle belle riflessioni.

 

 

Sam ha ricevuto in dono lo scudo di Cap, ma non si sente all’altezza di sostenere la pressione degli oneri che un tale simbolo comporta. Bucky, che ha recuperato finalmente il controllo del proprio corpo, deve seguire una stretta terapia riabilitativa facendo costati sedute psicoterapeutiche per dimostrare che non è più una minaccia per il mondo. Insomma il duo di Supereroi che ha aiutato a salvare l’intero universo si ritrova in una vita a metà tra il forte desiderio di normalità e la voglia di agire per migliorare le cose.

Se pur l’impostazione di questa interessante e più che attuale trama è da applaudire, lo svolgimento della storia lascia un po’ più freddi e distaccati. La minaccia che i due si troveranno ad affrontare è stata rivelata quasi subito ed è legata sempre al solito siero per la creazione di super soldati. Non c’è niente di male in questo, sia chiaro, ma forse è un argomento un pelo abusato. Sam e Bucky si troveranno a dover indagare su questa nuova minaccia e, allo stesso tempo, dovranno prendere le misure con la persona che è stata selezionata per diventare l’uomo dietro il simbolo che è lo scudo di Cap. Detto tra me e voi, la trama è sovrapponibile ad una qualsiasi puntata di Starsky & Hutch: un po’ di indagine e poi alla fine ci scappa l’inseguimento e la sparatoria. Per assurdo io ci rivedo molto bene anche la stessa caratterizzazione dei personaggi: Sam Starsky nella parte di quello più divertente e Bucky – Hutch che invece ha un approccio più posato e serio. Ovviamente le sparatorie e gli inseguimenti sono su un livello totalmente diverso in The Falcon and the Winter Soldier: siamo di fronte ad una proposta più vicina a quella del grande schermo, con scene ad alto impatto visivo ed evoluzioni mozzafiato.

 

 

Non c’è da discutere molto, la scelta della trama è appropriata per i due Supereroi, ma sicuramente non strappa grandi discussioni e non divide il pubblico tra innovatori e conservatori. Questa è una serie che si lascia vedere ma non sembra promette grandi sorprese come è stato il caso di WandaVision (Pubblico spaccato su WandaVision). Ci ritroviamo di fronte un prodotto onesto, che mantiene la sua dimensione e che probabilmente avrà un suo finale dai risvolti importati, giusto per lasciare il discorso aperto e poter accendere un minimo d’interesse per la seconda stagione che è già stata ampiamente confermata.

Sinceramente mi aspettavo una valorizzazione diversa dei due protagonisti. Un inizio di storia più briosa avrebbe aiutato Sam e Bucky ad aumentare l’interesse del pubblico verso il duo di supereroi che da molti vengono considerati di seconda fascia. Personalmente Sam mi ha dato la sensazione di un personaggio quasi fiaccato dalle circostanze, dagli oneri e dagli onori che si è ritrovato sulle spalle. Bucky invece viaggia con il freno a mano tirato, non è la fredda macchina da guerra che ci si potrebbe aspettare dal Soldato d’Inverno, sembra più un surgelato lasciato a scongelare fuori dal frigo. Ricordiamoci che siamo sempre a metà serie e le cose possono cambiare radicalmente con un singolo episodio, WandaVision insegna come fare e noi speriamo che la produzione di The Falcon and the Winter Soldier abbia visto la serie sulla bella strega e ne abbia preso un minimo di spunto.

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