Il miglior Milsim del 2024

Il genere milsim è una tipologia di videogioco poco nota, ma molto interessante per chi voglia scendere su campi di battaglia semi-realistici.

 

 

Col termine milsim si intendono quei videogiochi di guerra che ci permettono di tuffarci in prima persona in combattimenti ispirati a scenari militari reali e riprodotti con cura e fedelmente seguendo le leggi della balistica e delle tattiche di guerra. Contrariamente a giochi come i vari Battlefield e Call Of Duty, qui le scelte devono essere ragionate, l’attenzione è indirizzata al realismo e non unicamente ad una spettacolarità ottenuta a spese della credibilità, e soprattutto il coordinarsi tra i giocatori della stessa squadra è vitale.

 

 

Arma 3

Non possiamo cominciare la nostra comparativa non parlando dell’ultimo capitolo disponibile della saga più longeva in questo ambito. Uscito nell’ormai lontano 2015, Arma 3 è sempre stato croce e delizia degli appassionati: se da un lato la sua accuratezza è stata acclamata dal punto di vista balistico e lo studio del territorio e delle basi militari greche è costato non pochi giorni di detenzione ad alcuni membri di Bohemia Interactive con la pesante accusa di spionaggio militare, dall’altro il motore grafico proprietario è sempre stato oggetto di critica per la ridotta capacità di gestire la fisica dei veicoli e dei corpi e per l’astrusa interfaccia utente, che richiede fin troppi sforzi per essere padroneggiata; per non parlare dell’AI, incapace di gestire al meglio i movimenti (tanto da restare spesso bloccata negli edifici), ma dotata di una mira letale oltre ogni immaginazione.

 

 

Attraverso una serie massiccia di aggiornamenti e DLC, Arma 3 ha però raggiunto una maturità indiscutibile; e la maggior parte dei problemi residui sono stati risolto tramite mod creati dalla comunità. Sempre parlando di mod, esiste una quantità tendente all’infinito di missioni, mappe e conversioni complete che affiancano le campagne principali (non sempre riuscitissime) e la modalità Zeus, dove un giocatore fa da master e piazza e sposta nemici ed obiettivi in modo dinamico per creare una sessione multiplayer mai ripetibile. Arma 3 è quindi un gioco dalla varietà e dalla longevità imbattibile, anche se imperfetto ed in grado talvolta di far perdere le staffe anche al giocatore più calmo.

 

 

Squad

Per interrompere il monopolio di Arma è stato necessario attendere il 2017, anno di rilascio in early access di Squad, milsim puramente multiplayer incentrato sugli eserciti contemporanei.

 

 

Qui il gameplay è fisso, e fondamentalmente si tratta di far esaurire i respawn disponibili alla fazione nemica. Ciò avviene in parte con l’ovvia eliminazione delle truppe in campo, ma soprattutto grazie alla sottrazione di zone strategiche e dalla distruzione delle basi nemiche costruite dinamicamente nel corso della partita. Le battaglie avvengono su territori ampi diversi chilometri quadrati e con schieramenti di 50 contro 50 che includono veicoli da trasporto, logistici, corazzati ed elicotteri.
Fondamentale è la comunicazione all’interno della propria squadra, e il coordinamento con le altre, assicurata tramite l’utilizzo di diverse chat locali che permettono, se ben usate, un’efficienza di combattimento impareggiabile.

Squad (qui la nostra recensione) non è affatto facile da comprendere (servono almeno un centinaio di ore di gioco prima di afferrarne i concetti tattici e cominciare a farsi un’idea di come affrontare gli scontri a fuoco) e, per colpa di una serie di discutibili iniziative del team di sviluppo, ha scontato nel periodo a ridosso del suo rilascio in versione 1.0 di un influsso di giocatori incapaci di abbandonare le dinamiche di gioco tipiche dei già amaramente citati Call Of Duty o Battlefield; grazie alle ultime decisioni sul ribilanciamento del gameplay però, oggi molti dei server europei presentano una base di giocatori appassionati ed in grado di interpretare in modo corretto il titolo di guerra contemporanea.

 

 

Squad ’44 (Post Scriptum)

Se vi piace lo stile di Squad ma preferite l’ambientazione della seconda guerra mondiale, Squad ’44 potrebbe essere una buona scelta. Il gioco, precedentemente noto come Post Scriptum, è stato infatti realizzato sullo stesso motore grafico di Squad ed è stato recentemente acquisito dagli stessi sviluppatori, OffWorld Industries. Gli aggiornamenti di Post Scriptum arrivavano con una frequenza piuttosto bassa, mentre ora il problema potrebbe venir meno. Squad ’44 (Post Scriptum) ha anche delle dinamiche di gioco maggiormente raffinate rispetto a Squad e questo lo rende diverso rispetto al gioco con ambientazione moderna.

 

 

Anche questo è un gioco puramente multiplayer, e visto che la comunità non è grandissima (almeno per il momento) occorre fare una scelta consapevole nell’approcciarlo.

 

 

Hell Let Loose

Simile a Post Scriptum nell’ambientazione, Hell Let Loose ha un gameplay meno attento al realismo concedendo qualcosa alla spettacolarità. Fornisce un compromesso tra i veri e propri milsim ed i titoli più arcade, concedendo ai giocatori meno preparati di avvicinarsi a questo mondo in modo graduale (forse troppo).

 

 

Anche qui la conta dei giocatori non è molto alta: come dicevamo a suo tempo il numero di giocatori non è infinito ed Hell Let Loose rischia di non appagare né quelli in cerca di un gioco simulativo né coloro i quali puntano ad un’esperienza più semplice.

 

 

Arma Reforger

In attesa di Arma 4, previsto per il 2024, Bohemia Interactive ha rilasciato un antipasto risultato indigesto a molti: Arma Reforger infatti abbassa notevolmente il tasso di simulazione della serie Arma, tanto da poter essere giocato anche su console.

 

 

Il gioco è uscito con parecchi bug come da tradizione Bohemia ma, visto che il supporto è previsto solo fino al rilascio di Arma 4, Reforger sembra destinato a finire presto nel dimenticatoio come Argo, il precedente esperimento multiplayer di Bohemia Interactive; se non altro, il titolo è buono per vedere quale direzione sta prendendo in termini di motore grafico e gameplay il futuro capitolo della serie.

 

 

Black One Blood Brothers

Il titolo, del quale abbiamo parlato approfonditamente quando è arrivato in early access, sta proseguendo il suo sviluppo e, nonostante certe innegabili spigolosità, ha dalla sua una modularità di missioni che permettono modalità molto differenti ed un pianificatore molto efficiente per gestire i movimenti e la postura di combattimento dei soldati assegnati alla nostra squadra (il gioco è rigorosamente in single player).

 

 

Pur essendo realizzato da un solo sviluppatore, Black One Blood Brothers vede frequenti rilasci di nuovi aggiornamenti e, tra nuove funzionalità e affinamento del comparto grafico e di gioco, il titolo sta diventando qualcosa da tenere d’occhio.

 

 

Project Reality e Reality Mod

Chiudiamo la nostra rassegna con due mod in grado di cambiare radicalmente l’esperienza di gioco in Battlefield 2 e Battlefield 3.

 

 

Project Reality è nato con Battlefield 2 ed ha coinvolto attorno a sé la comunità di sviluppatori che hanno realizzato Squad; ed infatti le differenze fra i due giochi, a livello tattico, sono minime. Addirittura, in Project Reality sono presenti innumerevoli fazioni e veicoli che su Squad richiederebbero tantissimo lavoro a livello di texture e quindi non sono state sviluppate. Essendo un gioco datato, Battlefield 2 ha una grafica molto più spartana e che richiede meno impegno per essere modificata.
Oggi Project Reality è sfruttabile anche senza possedere Battlefield 2: il pacchetto di installazione completo è disponibile sul sito ufficiale, e sono presenti pochi server pubblici ma con una comunità ancora attiva e appassionata.

La Reality Mod è l’equivalente di Project Reality per Battlefield 3: vanta un terreno completamente distruttibile (caratteristica unica fra i titoli sopra menzionati) ed un approccio simile ma non uguale ai vari Project Reality e Squad. I possessori di Battlefield 3 dovrebbero dargli un’occhiata.

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