Tom & Jerry: la recensione

Loro due sono una garanzia, il live action va di moda e New York è sempre bella. Con un mix così, la curiosità è lecita.

 

Tom & Jerry film: la recensione

 

Strappa la sufficienza l’esperimento di trasportare i personaggi creati da Hanna e Barbera nel lontano 1940 in un prodotto ibrido che sa un po’ di Rogger Rabbit e un po’ di Cip & Ciop Agenti Speciali. Dopo qualche tentativo andato a vuoto di portare su grande schermo il duo più litigioso della nostra infanzia (nel 1945 e nel 1992), la Warner Bros trova la quadra. L’intuizione è stata quella di evitare l’errore fatto con Scooby-doo che, reso reale, faceva più schifo dei pupazzi di Uan e Four messi insieme. Ok per gli attori in carne e ossa e per l’ambientazione urbana della Grande Mela ma il gatto e il topo sono nati animati e animati dovevano restare. Per fortuna l’hanno capito anche negli Stati Uniti. Così facendo, l’effetto che ne è venuto fuori è stato uno Space Jam con meno muscoli e più bernoccoli. Ci si può stare.

L’ironia di questo titolo disponibile su Netflix è che il regista, al secolo Tim Story (quello dei due pessimi Fantastici Quattro), ha ciccato proprio… la storia. Se, infatti, i precedenti di questo genere misto appena citati vantavano una sceneggiatura di livello, qua la trama si assesta su un pubblico da scuola primaria e su genitori mono-neuronali (tra cui mi fregio di stare). La ragazza (Chloë Grace Moretz) trova lavoro in un hotel di lusso con una facilità imbarazzante che manco certe igieniste dentali qualche anno fa e lo spessore narrativo dei personaggi è 2d. Non solo. Il finale è telefonato dalle prime scene e gli attori comprimari sono comprimari assai. Come se questo non bastasse, ci sono anche le voci di Paolo Bonolis e Luca Laurenti, per fortuna in ruoli marginali, che ne contengono la fastidiosa presenza.

Fanno ridere, però, le tante situazioni da cartoon a cui ci hanno abituato Tom & Jerry, con inseguimenti a perdifiato e cadute rovinose. Il fatto che i due siano disegnati, poi, consente di strapazzarli in ogni modo senza rischiare che ci scappi lo stuntman morto. Il genio di Hanna e Barbera di oltre ottant’anni fa, insomma, ha salvato la baracca.

 

Tom & Jerry film: la recensione

 

Nel primo fine settimana di programmazione il film si è posizionato al primo posto del botteghino statunitense, incassando 13,7 milioni di dollari, che lo hanno reso il secondo miglior esordio durante la pandemia di COVID-19. Ora che è approdato nelle piattaforme streaming sta andando ancora meglio, grazie alla sua natura blanda che lo rende un piacevole filmetto di famiglia da sabato sera. Ridono i pupetti e sorridono i genitori, forse più divertiti dall’improbabile coppia di influencer Preeta e Ben che deve celebrare il matrimonio del secolo presso il Royal Gate. Somigliano tanto a una super perculata a Chiara Ferragni e Fedez, cosa ovviamente impossibile ma appagante da pensare.

Senza infamia e senza gloria questo titolo riempi-serata. Se non per il merito di risvegliare in tutti noi la curiosità di andare a rivedere quanto prima i tanti cartoon di Tom & Jerry, quelli sì veri capolavori. Altro che sorci romani e gattacci dei castelli…

 

Tom & Jerry, 2021
Voto: 6
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