Kingdom Of The Dead è la prova che per divertire non serve una grafica pazzesca ed un altissimo budget: viva gli FPS vecchia scuola!
Di Kingdom Of The Dead ne avevamo parlato un paio di settimane fa, ed ora che è uscito dall’early access possiamo confermare le nostre positive impressioni. È uno di quei giochi a basso budget che sanno colpire nel segno andando dritti al punto: vogliono divertire e lo fanno bene, sfruttando la creatività e l’ingegno del team di sviluppo.
In Kindom Of The Dead veniamo calati in un’ambientazione di fine ‘800-inizio ‘900, e dovremo affrontare mostri ed entità maligne provienienti dall’oltretomba. È un FPS classico: si spara, si fa piazza pulita, si avanza. Non c’è molto da ragionarci su e non ci sono particolari trame o sottomissioni da affrontare; è un gioco molto lineare – nel senso migliore del termine.
Sono due le peculiarità di Kingdom Of The Dead: la fluidità d’azione e la grafica.
Partiamo dalla prima: il gameplay ci vede costantemente a contatto con i nemici, che possono saltar fuori anche alle nostre spalle. Anche se fortunatamente qualche momento di pausa c’è (non è una roba folle alla Serious Sam), gli scontri sono spesso intensi e richiedono parecchia attenzione. Se all’inizio possiamo gestire gli scontri in modo abbastanza comodo, andando avanti nelle mappe ci troveremo a dover schivare colpi in arrivo da lontano, gente che ci corre incontro e tizi che vogliono farsi saltare per aria addosso a noi.
La gestione dei movimenti e della grafica è ottima; grazie sia al basso carico sulla scheda video che ad un motore grafico gestito al meglio, Kingdom Of The Dead mi ha regalato una delle esperienze più dinamiche e fluide degli ultimi anni.
Forse qualche comando è rivedibile: non c’è modo di scegliere direttamente l’arma che vogliamo ma dobbiamo passarle in rassegna sequenzialmente. Una strana scelta che comunque non inficia sul divertimento.
L’aspetto grafico è l’altro punto di forza di Kingdom Of The Dead. Con un tratto quasi disegnato o estrapolato da un corso di pittura ed un ricorso al nero ed a toni scurissimi, riesce a colpire l’immaginario del giocatore. Kingdom Of The Dead è il perfetto esempio di come non sia necessaria per forza una grafica da titolo AAA per rendere possibile una totale immersività nel gioco ed appagare gli occhi. Questa scelta visiva peraltro è estremamente funzionale al gioco: se da un lato infatti regala un’atmosfera molto particolare, dall’altro non fa che agevolare la sensazione di “sbagliato” che deve avere un gioco che si rifà in qualche modo al mondo dell’orrore. Una scelta azzeccatissima.
L’unico appunto che abbiamo è sulla longevità: con solo tre mappe a disposizione, difficilmente si arriva ad un decina di ore prima di finire il gioco a difficoltà media. Considerando il prezzo di vendita però ci si può stare, e la speranza è che vengano aggiunti scenari addizionali il prima possibile. Kingdom Of The Dead è un gioco che merita assolutamente di essere provato, specialmente da chi apprezza gli FPS vecchia scuola come Doom o il già citato Serious Sam; non saremo assolutamente allo stesso livello di maestosità, ma il divertimento è assicurato.