L’editoriale di Ottobre 2018

Nonostante tutto, a dispetto dei continui segnali che invoglierebbero a lasciar perdere, non riesco proprio ad arrendermi alla grettezza ed alla stupidita’ di moltissimi italiani.

 

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Questo mese qualche sassolino da levarmi dalle scarpe ce l’ho. Ci sono state una sequenza di eventi su cui, fermandosi a riflettere, non si puo’ rimanere impassibili; non tanto per i fatti di per se, quanto su tutto quello che c’e’ dietro e che, una volta di piu’, apre scenari inquietanti.

Io vivo in un grande complesso residenziale. La cosa ha i suoi pro e i suoi contro: c’e’ sempre movimento ed i malintenzionati, anche se possono entrare abbastanza agilmente, difficilmente possono fare qualcosa non visti. Abbiamo un paio di giardini ben curati, la possibilita’ di farci giocare i bambini; una discreta vista ed una posizione logistica piu’ che apprezzabile. Pero’ per la legge dei grandi numeri, spesso ci si trova a doversi relazionare con subumani privi di etica o di senso logico.
Da qualche tempo si e’ formato un gruppetto di genitori che portano i loro bambini intorno ai 4-7 anni a giocare in uno di questi giardini, senza peraltro seguirli o curarsi di cio’ che fanno. Il risultato? Fra pallonate, monopattini e azioni deliberatamente sconvenienti sono stati rotti numerosi lampioncini e irrigatori ad immersione. Non stiamo parlando solo di casualita’, ma di gare a prendere a calci i menzionati irrigatori, o a far surriscaldare i motori dei cancelli elttrici facendo costantemente scattare le fotocellule al momento della quasi completa chiusura; il tutto sotto gli occhi dei genitori, che poi sono gli stessi che si lamentano che nei giardini ci siano oggetti pericolosi per i loro pargoli. Ovviamente le riparazioni sono a carico di tutti, sia mai che qualcuno si faccia avanti ad ammettere di aver rotto qualcosa.

 

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Stesso luogo, altro misfatto: nelle ore pomeridiane e serali certi proprietari di cani portano i loro amati quattro zampe a pisciare e cagare nelle medesime zone. Zone che ripeto sono adibite a giardini, non ad altro. Alle rimostranze fatte a cotal signori, seguono in alcuni casi le classiche minacce dei bori romani (“che cazzo vuoi?” “io faccio quello che cazzo me pare”); in altri piu’ civili ma non meno tese discussioni che vertono sul fatto che sul regolamento di condominio non ci sarebbe scritto che i cani non possono espletare le loro funzioni corporali sul prato, come se mantenere le aiuole non abbia un costo a carico, ancora una volta, di tutti. Che poi, al di la del buon senso, sta a significare che siccome non c’e’ scritto sul regolamento di condominio, io posso tranquillamente cagarti sullo zerbino o verniciarti la porta di casa con lo spray.

Ora, a parte che appena usciti dal comprensorio abbiamo la fortuna di avere 2-due-2 parchi con area giochi allestita per i piu’ piccoli, e recinti molto grandi per far giocare i cani: spiegatemi voi come si fa a usare modi e gesti civili con persone che denotano una completa mancanza di logica e di interesse del bene comune. Si tratta, come dicevo prima, di buon senso: se si vive in una comunita’, occorre limitare le proprie scorribande per evitare di danneggiare o infastidire gli altri. Avendo un’affaccio a vista, evito di andarmene in giro per casa nudo e col batacchio di fuori (anche perche’, ammettiamolo, piu’ che rimorchiare qualcuna rischierei di scatenare un’empidemia di psoriasi nei vicini); e cosa costa portare i cani a fare la passeggiata fuori o controllare che i propri figli non distruggano tutto quello che gli capiti sotto mano?

 

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Ma il problema non e’ il mio condominio. Il problema e’ proprio la mancanza di intelligenza e di senso civico che in Italia latita. Al di la’ del provocatorio articolo sui comportamenti alla guida, che immaginavo scatenasse chissa’ quali polemiche ed invece mi ha fruttato “solo” una serie di complimenti (evidentemente tra frequentatori della Tana ci intendiamo), pensiamo alla tristissima guerra di bandiere che da mesi, se non da anni, va in scena fra gli ultras della politica italiana. Insultare e sbeffeggiare idee e proposte concrete, negare l’evidenza di gesti inqualificabili, darsi reciprocamente del coglione. Guardate che la situazione e’, paradossalmente, la stessa del mio condominio: ho le mie idee, me ne fotto delle tue e vado avanti per la mia strada; il tutto a detrimento del bene comune.

Ricordo sempre, in questi casi, come la scomparsa dell’Educazione Civica nelle scuole ed il progressivo imbarbarimento della nostra societa’ non potessero portare ad altro. Forse c’e’ una aggressivita’ latente, forse i cellulari stanno bruciando piu’ rapidamente del previsto le cellule cerebrali dei loro schiavi (io cerco di usarlo il meno possibile, se possibile mi basterebbe una tariffa da un’ora di traffico voce al mese), forse siamo semplicemente raccogliendo i frutti di quelle generazioni cresciute nel dopo guerra che la guerra non l’hanno mai smessa di combattere. Io so solo che piu’ passa il tempo piu’ mi chiedo come sia possibile scegliere la democrazia come forma di governo, dove il voto di chi non si informa, chi odia e chi si fa i suoi affarucci personali ha lo stesso peso del mio voto, che mi informo, cerco il dialogo e penso al bene di tutti.

Non molliamo.

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