La nuova proposta Disney Pixar è ambientata in Italia; la storia, tenerissima, è in controtendenza con i lavori che sono stati proposti ultimamente.
Era da tanto tempo che non assistevo ad un lavoro Pixar Disney incentrato più sulla tenerezza che sulla spettacolarità. Luca ci riporta indietro a quei lungometraggi leggeri che non devono per forza essere fondati sui combattimenti o sulle emozioni forti per essere belli. Questo lavoro è leggero, tranquillo e tenero, che lascia da parte l’astratto alla Soul o le eroiche missioni alla Raya. In questo lavoro si seguono i sogni ed i desideri dei bambini.
La cosa che mi ha stupito maggiormente in questo lavoro è la cura dell’ambientazione. Sono stati sicuramente riportati dei classici canoni con cui il mondo ci vede, ma il grosso del lavoro fatto per Luca è incentrato sul mostrare come effettivamente siamo. Si nota la mano del regista esordiente, Enrico Casarosa, che ha le sue radici a Genova. Quel poco che ho potuto vivere e conoscere della Liguria l’ho ritrovato interamente in questa pellicola che mi ha fatto provare una certa nostalgia.
La storia è abbastanza semplice. Prende spunto in parte da Pinocchio di Collodi ed in parte dalla Sirenetta, ma si ambienta a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 tra il mare ed un caratteristico paesino che s’inerpica sulle ripide pendenze della costa ligure. Il nostro protagonista, Luca Paguro, è un mostro marino adolescente che fa il pastore di pesci. Le sue giornate sono molto monotone e la sua curiosità viene presto attratta dagli oggetti che gli umani perdono in mare. Luca incontra per caso Alberto Scorfano, un mostro marino che vive da solo in superficie. I due cominciano a frequentarsi e trovano subito una passione in comune: la Vespa!
Con l’obiettivo di viaggiare per il mondo in moto, i due mostri marini, che quando escono dal mare prendono velocemente le sembianze di ragazzini umani, decidono di recarsi nella vicina cittadina di Portorosso. Il primo impatto con gli umani è divertente per le incomprensioni che si vengono a creare, ma ci vuole pochissimo per entrare a gamba tesa nella trama portante. I due ragazzini conoscono un’umana loro coetanea, Giulia, che li invita a partecipare ad una gara. Il premio in denaro garantirebbe a Luca e Alberto di comprare una Vesta scassata per poter girare il mondo.
La loro avventura comincia quando decidono di soggiornare a casa di Giulia per allenarsi e si conclude all’insegna dell’amicizia e della comprensione reciproca. Una storia tenera che non ha all’interno scene di combattimento spettacolare, ma si mantiene su un livello più competitivo con una gara da vincere.
In tutto il lungometraggio ci saranno tre scene d’azione, chiaro segno che non è necessario fare un film tambureggiante per avere un buon prodotto, il quale scorre comunque in modo fluido e senza stancare lo spettatore, facendo spesso sorridere i bambini ed esclamare le mamme un “Che teneroooo”.
Le musiche sono tutte elaborate per omaggiare le nostre canzoni di successo di quel periodo. In diversi momenti del lungometraggio possiamo anche ascoltare alcuni passaggi di canzoni famose come Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, Tintarella di luna, Un bacio a mezzanotte, Il gatto e la volpe e svariate altre. Sinceramente non mi sarei mai aspettato un uso così ampio di canzoni Italiane, ma sono stato contentissimo di poterle sentire in un prodotto di successo come sarà questo lavoro Disney.
Il lungometraggio targato Pixar è come sempre molto bello e curato sotto ogni aspetto grafico e di animazione. Credo siano partiti dal corto La Luna (se non l’avete visto andatevelo a vedere perché è davvero delizioso) da cui hanno elaborato almeno due personaggi che appaiono in Luca!
C’è un’anima profondamente ecologica in questo lavoro: se tralasciamo la Vespa, che è fondamentalmente la scusa che unisce Luca e Alberto nella loro avventura, abbiamo a che fare solo con barche a remi e biciclette. Luca è sicuramente un prodotto fuori dalle ultime tendenze di casa Disney e per questo è una piacevole novità. Purtroppo non lo ritengo un capolavoro, ma è un lungometraggio tenero e vi consiglio di vederlo.