Still Life (2013): la recensione

Still Life è un film doloroso, toccante, molto profondo e di difficile visione. Ed è per questo che lo reputo un ottimo film d’autore.

 

 

Still Life in inglese significa “natura morta”. In pittura ed in fotografia si utilizza questo termine quando si ritraggono oggetti inanimati; ed in effetti gli oggetti inanimati sono il cardine di Still Life: i defunti.

John May, il protagonista attorno al quale ruota praticamente l’interezza del film, è un dipendente del comune di Londra incaricato di cercare di rintracciare amici e familiari dei defunti morti da soli. Sulla sua scrivania transitano cartelle di anziani, di solitari, di persone cadute in disgrazia e morte senza nessuno attorno; questo lo porta ad avvicinarsi al loro passato ed a seguire i loro ultimi passi prima del funerale. Nel suo lavoro ci mette passione, scrupolo e affetto, perchè anche lui è una persona sola, ed in queste persone vede una parte di sé.

 

 

Still Life non è un film facile. Vederlo suscita emozioni forti che non tutti potrebbero essere in grado di reggere; per tutta la sua durata, le corde dei sentimenti sono fortemente sollecitate, ed è bene essere preparati a ciò che si è deciso di vedere.

Eddie Marsan ricopre il ruolo del protagonista in modo eccezionale. Il poliedrico attore britannico (Gangs Of New York, 21 Grammi, The Illusionist, Hancock, Sherlock Holmes, War Horse, Biancaneve e Il Cacciatore, The World’s End, 7 Giorni a Entebbe, The Gentlemen) è eccezionale ad impersonare un personaggio solo e triste nell’animo ma che nasconde con dignità la sua condizione. Il suo volto, i suoi gesti, le sue espressioni, sono tutti simboli di un mondo che non riesce a connettersi con quello degli altri e che per certi versi mi ha ricordato Lars E Una Ragazza Tutta Sua, un altro film che solo gli animi più sensibili possono apprezzare in pieno.

 

 

Dietro la macchina da presa c’è Uberto Pasolini, famoso più per il suo ruolo di produttore di Palookaville, Full Monty e I Vestiti Nuovi Dell’Imperatore. Strano che la sua carriera da regista non annoveri altri film degni di nota, vista l’ottima impronta data al film dai tempi, dai primi piani, dai silenzi e dalle caratterizzazioni dei personaggi di contorno.

Still Life è un film minimalista e che si racconta quasi sottovoce, ma è un film sicuramente solido e dall’alto valore intrinseco. È un film forte ma al tempo stesso delicato per gli argomenti che tratta, e che merita sicuramente un posto fra i migliori film di genere.

 

 

Da non confondersi con lo Still Life cinese del 2006, film di altro tipo ma anch’esso a suo modo interessante.

 

Still Life, 2013
Voto: 8.5
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