Next Day: Survival – la recensione

Uno sviluppo lento ai limiti del ridicolo ha comportato l’esodo dei giocatori da un titolo che era davvero promettente.

 

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Di Next Day: Survival ne avevamo parlato poco piu’ di un anno fa, raccontando di quanto la sua atmosfera fosse coinvolgente. Dopo tutti questi mesi pero’ le promesse non sono state rispettate, i server sono praticamente deserti e fondamentalmente non c’e’ scopo nell’avviare il gioco.
Ma andiamo con ordine.

Ci troviamo di fronte ad un MMO ambientato nel prossimo futuro, dove un cataclisma ha isolato una zona di territorio, risparmiandola da una non meglio identificata catastrofe (probabilmente una malattia), ma decimando la popolazione ed azzerando le risorse tecnologiche a disposizione. Ci troviamo quindi letteralmente in mutande all’interno di un campo semi-deserto di sfollati, dove avremo modo di capire qualcosa della storia e di acquisire qualche oggetto parlando con gli NPC che assegnano le quest. Ben presto potremo iniziare ad esplorare il mondo e saccheggiare le costruzioni della zona.

 

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Il gioco e’ in terza persona,  con una grafica non recentissima che strizza l’occhio al buon vecchio Stalker; non a caso, per altro: il gioco e’ sviluppato da russofoni ed ambientato in Russia od in Ucraina. La tundra, i piccoli villaggi, l’equipaggiamento e l’atmosfera in genere contribuiscono in modo perfetto a farci calare geograficamente all’interno del mondo di Next Day: Survival. Le musiche sono semplici ma fantastiche, rilassanti ed inquietanti allo stesso tempo, ed il gioco di per se e’ duro e punitivo ad alti livelli.

Quando si viene uccisi, tutti gli oggetti in nostro possesso rimangono sul cadavere (ad eccezione dell’arma impugnata, che cade poco lontano). Potremo respawnare presso una zona sicura a nostra scelta fra le due a disposizione sulla mappa, e se vogliamo rientrare in possesso di almeno parte dei nostri oggetti dovremo rapidamente tornare sul luogo del misfatto. E’ una modalita’ di gioco molto aggressiva e difficilmente digeribile per i giocatori piu’ maturi o meno hardcore, mentre e’ plasmata sullo standard della comunita’ di giocatori russi, che prediligono questo stile. E’ quindi vitale fare gruppo e muoversi in almeno 2-3 persone; e se questo e’ vero per gli scontri contro gli NPC, lo e’ ancora di piu’ in PvP, dove potremo subire imboscate senza avere troppa possibilita’ di reazione. I danni delle armi da fuoco sono infatti molto elevati, e spesso basta una raffica di due-tre colpi per abbattere un nemico… ma anche noi.

 

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E’ possibile curarsi per fermare il sanguinamento e recuperare i punti ferita persi, ma l’azione e’ macchinosa e soprattutto richiede diversi secondi per essere portata a termine. Sicuramente una scelta piu’ realistica del classico health-pack, ma in uno scontro a fuoco essere feriti significa quasi sicuramente essere definitivamente uccisi da li’ a pochi secondi.
Se perdere uno scontro con esseri umani significa dire addio ad ogni oggetto indossato in quel momento, gli scontri contro gli NPC occorre farsi il segno della croce ed affrontare nemici dalla mira quasi perfetta, capacissimi di colpirci anche quando siamo certi di essere al riparo o abbastanza distanti da consentirci un minimo di spazio di manovra. Attaccando da soli e’ necessario pianificare bene lo scontro, da dove attaccare e chi colpire per primo; tutto questo comporta una maggiore attenzione a cio’ che si sta per fare, e quindi da un certo punto di vista e’ un valore aggiunto nonostante il fatto che gli NPC siano stati artificiosamente resi precisissimi per compensare la scarsa AI. Resta il fatto che i combattimenti sono rapidi e pericolosissimi, e talvolta il rischio e’ eccessivo per ingaggiare battaglia.

 

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La componente esplorativa vede valutazioni miste. Le quest a disposizione, che dovrebbero essere la struttura basilare per fornire un senso al gioco, sono poche ed abbastanza monotone; si tratta principalmente di affrontare un piccolo gruppo di nemici e tornare a fare rapporto, o di trovare un determinato oggetto e portarlo a destinazione. Nulla di innovativo ma anche nulla che di per se non vada bene; eppure si percepisce chiaramente che manca qualcosa. Molto probabilmente cio’ dipende dal fatto che non ci sono pattuglie di NPC che perlustrino il mondo di gioco, e gli animali selvaggi non sono affatto un problema da affrontare (fatti salvi un paio di casi); quindi ci si muove senza eccessive tensioni fra un luogo e l’altro, e vista la popolazione di giocatori pressoche’ nulla, il rischio nei trasferimenti e’ quasi zero.

 

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Saccheggiare case e strutture invece e’ molto appagante. Non sappiamo mai cosa possiamo trovare, anche se tornando con una certa insistenza negli stessi punti e’ possibile trovare armi uniche o di alto valore. Di certo cibo e acqua, che dovrebbero scarseggiare per dare senso alla componente survival di cui il gioco e’ previsto, sono presenti in quantita’ molto elevate, tanto che non avrete mai (MAI) fame o sete a meno che non abbiate fatto male i calcoli prima di partire da una missione E siete stati sfortunati durante l’esplorazione. Discorso diverso per le munizioni e le armi; quelle di basso livello sono facilmente rintracciabili, ma quelle di livello piu’ alto vanno pressoche’ esclusivamente comprate dai negozi di zona – ma anche qui, con tutti gli oggetti che possiamo trovare e rivendere, i soldi non sono un reale problema.

 

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La mappa di gioco e’ interessante ma non eccessivamente  ampia. Ci sono diverse locazioni che meritano la nostra visita, anche ricorrente, e zone che necessitano di un caricamento aggiuntivo perche’ completamente separate. Ma complessivamente si ha la sensazione che il mondo sia un po’ piccolino, e che si sarebbe potuto e dovuto fare di piu’. Gli spostamenti a piedi prendono parecchio tempo, e mettere in funzione i pochissimi veicoli presenti sul server non e’ facile; eppure alla lunga le zone da visitare perdono di interesse, o perche’ sono spesso estremamente simili le une alle altre o perche’ ancora una volta muoversi da soli non e’ raccomandabile e non e’ facile fare gruppo.
Gli stessi veicoli sono sviluppati alla bell’e meglio; non e’ infrequente bloccarsi su di un albero, un sasso o addirittura su di un mutante!!! Gli sviluppatori hanno preferito, piuttosto che rivedere la fisica del gioco, aggiungere un tasto (fisso, come molti altri) che teletrasporta in aria il veicolo e lo lascia cadere casualmente a qualche metro di distanza, sperando che non si blocchi di nuovo…

 

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Gli sviluppatori assicurano di essere ancora al lavoro sul gioco, ma non ci sono update concreti da diversi mesi. Dalla nostra preview sono state aggiunte un paio di zone, ma il crafting e’ completamente assente cosi’ come il promesso aggiustamento dei tempi di spawn degli oggetti. Di alcune implementazioni richieste dalla comunita’ si sono perse le tracce e non si capisce bene quale sorte avra’ il gioco, considerando anche che non e’ possibile ospitare un server locale ma occorre accedere a quelli principali. E se un giorno il supporto venisse meno e i server ufficiali fossero spenti?

 

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Nonostante tutto questo, non posso dire che Next Day: Survival sia un brutto gioco. E’ sicuramente molto lento, e certe situazioni possono mettere alla prova anche il piu’ esperto dei giocatori (vi assicuro che spostarsi con un veicolo all’interno delle paludi e’ un vero incubo); la componente esplorativa e’ sicuramente avvincente ed appagante. Ma manca tutta la parte che dovrebbe tener viva l’attenzione ed attirare la comunita’; la responsabilita’ e’ chiaramente del team indipendente che lo ha realizzato, che non e’ riuscito a stare al passo con la concorrenza e non ha mai avuto una linea di sviluppo ben chiara, tanto che ad un certo punto molte risorse sono state destinate a realizzare una modalita’ battle royale che nessuno voleva e nessuno ha mai giocato.

 

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Next Day: Survival e’ una classica occasione sprecata, un titolo che poteva veramente assurgere a classico nel suo genere ma che per la carenza di supporto si e’ risolto in un lavoro incompiuto… un vero peccato.
Dello stesso genere invece posso raccomandare Will to Live Online, un gioco tuttora in early access ma gia’ longevo e godibilissimo sia da soli che giocato in gruppo, che strega in breve chiunque gli dedichi un po’ di tempo, e di cui probabilmente pubblicheremo in futuro una recensione.

 

Next Day Survival, 2018 (in early access dal 2017)
Voto: 5
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