Turmoil è un videogioco atipico e non troppo impegnativo, in grado di catturare chi cerca di svagarsi preferendo la sostanza alla forma.
Quando otto anni fà Turmoil fece capolino uscendo sul mercato, rimasi incuriosito dal contesto proposto: fare più soldi possibile in un vecchio West investito dalla corsa al petrolio. Se il pensiero logicamente associerebbe Turmoil ad un gestionale, la realtà è ben diversa; ci troviamo infatti di fronte ad un titolo che miscela azione e tempismo con pianificazione e bilanciamento strategico dei rischi.
Turmoil si gioca in fasi ben distinte ma tutte sapientemente collegate fra loro. La sezione “strategica” ci consente di migliorare le nostre infrastrutture legate all’estrazione del petrolio, di comperare azioni della cittadina che ci ospita e soprattutto di partecipare ad una vera e propria asta con i nostri tre concorrenti per accaparrarci il lotto di terreno più promettente. Questa attività in particolare è piuttosto adrenalinica, visto che si rischia in un attimo di sperperare i nostri soldi ma al tempo stesso occorre a tutti i costi mettere le mani sui terreni potenzialmente più produttivi.
Il cuore del gioco é però la parte legata alla ricerca ed estrazione del petrolio. Dopo aver allocato una piccola parte del nostro budget al terreno da sfruttare, potremo fare affidamento a sonde o rabdomanti per la localizzazione dei giacimenti; una volta trovati, occorre realizzare una tubazione in grado di trivellare il terreno evitando rocce e spiacevoli sorprese ed in grado di riempire i nostri depositi. A noi il compito di averne a sufficienza e di avere abbastanza carri per il trasporto dell’oro nero; nella peggiore delle ipotesi potremo chiudere i rubinetti dei pozzi per un breve periodo, passato il quale il petrolio fluirà liberamente sul terreno, inquinandolo e facendoci pagare una fortuna per la ripulitura.
I soldi li faremo vendendo la materia prima al miglior offerente fra i due presenti sul mercato, facendo attenzione alla soglia di prezzo ed alla tendenza dello stesso, e senza dimenticare che ogni mappa ha un tempo limite oltre il quale il materiale invenduto sarà per le nostre casse semplicemente una quantità di denaro perso.
Il gameplay, per quanto semplice nella fase estrattiva, si rivela davvero accattivante. Dover trovare i giacimenti e collegarli utilizzando meno tubazioni possibili senza creare strozzature capaci di rallentare la velocità dell’estrazione non è uno scherzo, così come capire quando e a quanto vendere il petrolio stoccato richiede tempismo, analisi e accettazione del rischio.
Da questo punto di vista Turmoil fa un buonissimo lavoro, proponendo un’esperienza di gioco sicuramente in grado di tenerci attaccati al monitor molto di più di quanto ci si aspetterebbe di primo acchitto. Peraltro, l’aggiunta della componente multiplayer avvenuta nel 2022 (in seguito alla quale abbiamo avuto occasione di regalare qualche copia del gioco) ha consentito di dare una mano di vernice fresca ad un gioco già fatto e finito che sebbene avesse una ottima componente single player sembrava nato per piccole sessioni competitive.
Turmoil è uno di quei rari titoli che non ha alcun punto debole o cose da migliorare e che non è diventato un classico solo per via della sua natura indie e semi-minimalista che ha impedito di conferirgli la notorietà ed il riscontro che meriterebbe. Turmoil è sicuramente un titolo consigliatissimo per quelle sessioni di gioco a bassa intensità delle quali prima o poi tutti hanno bisogno per rilassarsi tra un gioco impegnativo e l’altro.