Una volta si facevano Girotondi, ora si pescano Sardine

Vi capita mai di fermarvi a riflettere sulla facilità con cui la gente viene attratta dalle novità?

 

 

In quest’ultimo periodo è stato dato un grande risalto mediatico ad un nuovo movimento che prova a radunare pacificamente la gente in piazza, ed attira tutti coloro che hanno un generale malessere nei confronti della classe politica, principalmente di destra, in particolare contro Salvini. Questo movimento è stato battezzato con il nome di: “Sardine”. A Gennaio ci saranno le elezioni regionali e le Sardine, che nascono tra Bologna e Modena, sono scese in piazza con il chiaro intento di difendere la “Rossa” Emilia dalle grinfie del centro destra.

“Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito”. Questo è lo slogan messo in piazza dalle Sardine; non sono io a dover dire che c’è una certa incongruenza visto che si è fatto diventare le “Sardine” un simbolo del movimento. “Nessun simbolo” si era detto, ma nel fra tempo dilagano i cartelloni a forma di pesciolino in tutte le piazze che accolgono le manifestazioni.

Tralasciando la semplice logica, che lascia il tempo che trova, le Sardine sono un movimento di protesta anti Salvini. Mi pare evidente che, la “Rossa” Emilia, sia un chiaro riferimento ad una sinistra di stampo democratico; ma le Sardine strizzano l’occhio anche ai pentastellati del Movimento 5 Stelle, fosse solo per una similitudine di genesi e pensieri antitetici ad una certa fetta politica.

“Banalità”, diranno i sostenitori delle Sardine, e forse è anche vero, alla fine c’è altro che viene proposto. Poi leggi di Mattia Santoni, 32 anni, uno dei tre fondatori del movimento, laureato in scienze politiche e collaboratore per una rivista legata a Romano Prodi; questo mi porta a pensare che, non sia poi del tutto vera l’affermazione “Nessun partito”. Ma sono supposizioni; non è possibile collegare il politico Prodi direttamente alle Sardine. E’ sicuramente più facile affermare che il movimento che si professa apolitico, scegliendo un nemico come Salvini, di fatto, sta facendo politica.

 

 

“Nessun insulto”; sembrerebbe essere l’unica cosa autentica che le Sardine propongono nel loro motto, ma anche questa ha una nascita di cui altri possono avanzare la paternità. Con l’arrivo di Zingaretti nel PD, c’è stato un cambio di fronte espositivo, il neo Segretario ha infatti dato una secco giro di vite alle litigate da bar ed agli insulti che partivano dal suo partito, stimolando a tenere un atteggiamento più consono. Andando ancora più a ritroso, mi ricordo dei cari e miti “Girotondini” che giravano per le piazze d’Italia; ma gira e gira che fine hanno fatto?

Ma le Sardine propongono di più! Sono qui che affermano di voler usare la testa, di permettere alla gente che non ha un punto di riferimento in questa classe politica di dire: ”Non sono solo! C’è qualcuno che la pensa come me!”. Nobilissimo intento, se non fosse condito davvero dalla totale mancanza di concretezza. Andare in piazza per manifestare pacificamente e per fare sentire alla gente che c’è speranza per un domani migliore, è una bella cosa, ma praticamente cosa fanno? Non sono politici, non si candidano per un’alternativa pratica, scendono a riempire le piazze per stare “vicini vicini”, e ci mettono la testa per risolvere cosa?

Ho già ascoltato questo disco. Radunare la gente sfiduciata, che ha bisogno di credere in qualcosa, sia esso un gruppo di Sardine per le piazze che vuole un cambiamento, un Movimento da 5 Stelle che sale al governo politicamente impreparato o un Girotondo che gira, gira e si perde per strada, non portano ad una risoluzione dei problemi. Spero di sbagliarmi, ma ho praticamente già visto la rete calata in mare e questo branco di Sardine nuotare compatto verso le sue maglie.

 

 

Ho l’impressione che, fino a quando basta una notte insonne e tre ragazzi che non vogliono Salvini e la Lega nella loro regione, per far nascere un movimento che riempie le piazze, noi italiani, sfiduciati da questa politica, ci ritroveremo sempre sballottati come Ulisse nella tempesta. Sono un po’ stufo di sentire belle Sirene cantare frasi vuote; vorrei tanto che arrivasse qualcuno che, con sincerità, onestà ed un minimo d’amore per questo paese, s’impegnasse a dirci come stanno le cose veramente, quanti sacrifici ancora dobbiamo sopportare e quanto tempo ci serve per riportare l’Italia ad essere un paese che possa davvero essere considerato CIVILE!

Sardine, io non ce l’ho con voi, vi auguro di non finire sotto sale, ma la base di partenza con cui avete iniziato la vostra avventura è tanto fragile quanto una sottile lastra di vetro scheggiato. Iniziare la vostra avventura con un moto di repulsione verso una figura che non vi piace, non è il massimo, ma anche riempirvi di buoni contenuti che aleggiano un po’ appesi a se stessi non è molto meglio. “Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito”, non porta da NESSUNA parte; attenti a non essere presi nella rete, che poi rischiate di essere usati come esche per pesci più grandi.

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