Back To The Future: Dice Through Time – la recensione

Un gioco ambientato nella trilogia di Ritorno Al Futuro con una buona meccanica ed una valida ambientazione, che però presta troppo il fianco alla casualità.

 

 

Il gioco della Ravensburger dedicato alla mitica trilogia di Ritorno Al Futuro si presenta con una scatola dallo sfondo nero, dei bei fulmini bianchi e le tre DeLorean che simboleggiano il presente, il passato ed il futuro. Back To The Future: Dice Through Time, proprio come avviene nei film, metterà alla prova i giocatori che dovranno adoperarsi per sistemare i paradossi creati da Biff. L’obiettivo finale è proprio quello di collaborare per aggiustare il tempo prima che il paradosso diventi realtà.

Sulla scatola leggiamo che il prodotto, pensato per essere giocato da due a quattro giocatori, è adatto a persone dai diciotto anni in su; non è riportata invece l’indicazione circa la durata media di una partita. Una volta aperto il regolamento invece, apprendiamo che il tempo di gioco va dai 45 ai 60 minuti e che lo stesso è consigliato a giocatori dai dieci anni in su. C’è evidentemente qualcosa da rivedere in fase di ristampa.

Il regolamento non è complicatissimo ed è composto da un manuale di otto pagine poco più piccole di mezzo foglio A4. La prima parte è dedicata a come apparecchiare il gioco ed alla scelta della difficoltà che va dal livello principiante “Esperimento scientifico”, fino a giungere al folle “Nessuno può chiamarmi fifone!”. All’interno della scatola troviamo, per ogni giocatore, quattro schede riepilogative, quattro set di dati e quattro modellini DeLorean distinti per colore. Oltre a questo c’è il tabellone di gioco, il volante che segnala il primo giocatore, quattro segnaposto Biff, uno per ogni linea temporale, un segnaposto Out A Time, diversi mazzi tra cui carte evento e carte oggetto e due serie di gettoni.

La preparazione è molto semplice e richiede davvero pochi minuti, ma dipende dal livello di difficoltà scelto. Il tabellone è suddiviso in linee temporali ed ogni linea è divisa a sua volta in locazioni ben note grazie ai film. Nella parte alta del tabellone c’è il un segnapunti che stabilisce l’andamento del paradosso e lo spazio per posizionare una serie di gettoni. A sinistra del tabellone è stato lasciato lo spazio per posizionare tutti i mazzetti di carte necessari al gioco.

 

 

Il turno di gioco è diviso in fasi e la prima riguarda le carte evento; il numero di giocatori influenza la quantità di carte evento che devono essere pescate e risolte all’inizio di ogni turno. Queste carte sono di due tipi: quelle che devono essere messe in un luogo specifico sul tabellone e quelle che influenzano le possibili azioni che i giocatori possono risolvere durante il turno.

La seconda fase permette a tutti i giocatori di lanciare i dadi; prima però è possibile recuperare i dadi lasciati in precedenza sul tabellone di gioco. Ogni faccia dei dadi riporta un’immagine diversa. Il risultato del dado decreta così le possibili azioni che il giocatore può compiere durante quel turno.

La terza fase inizia a partire dal primo giocatore, e prosegue in senso orario. Il giocatore attivo può spendere i propri dadi per ottenere le seguenti azioni: spostare la propria DeLorean tra una linea temporale e l’altra, muoversi tra una locazione e l’altra della stessa linea temporale, spostare il Biff da un luogo ad un altro della linea temporale, rilanciare i dadi non spesi e rimuovere dal tabellone di gioco due segnalini paradosso.

Se un giocatore si trova su una locazione con una o più carte evento, può impiegare i simboli dei dadi per risolvere la prova sopra riportata; in cambio pesca una carta oggetto. L’oggetto ottenuto deve essere riportato nell’anno e nella locazione corretta per rallentare il paradosso e muovere indietro il segnalino Out A Time. Le condizioni per risolvere e riportare gli oggetti sono specificate nel regolamento e variano a seconda della presenza di altre carte evento, di Biff e di segnalini paradosso.

 

 

Il turno continua spostando in avanti il segnalino Out A Time di un numero di caselle dettate dal numero di carte evento e segnalini paradosso presenti sul tabellone. Se il segnalino Out A Time arriva a fine corsa, ovvero nella casella Game Over, la partita finisce. Come se tutto questo non bastasse, l’ultima fase del turno aggiunge segnalini paradosso a seconda delle carte evento presenti sul tabellone.

Ci troviamo a viaggiare così tra i quattro anni in cui si svolgono le vicende dei film, passando dal vecchio farwest alla Hilldale futuristica con le macchine volanti. Ogni turno i giocatori dovranno pianificare attentamente le proprie mosse per risolvere il maggior numero di carte evento presenti sul tabellone. Spesso i dadi non aiutano ed è per questo che collaborare, lasciando sul tabellone uno o più dadi, può essere vitale per risolvere i problemi più complicati.

Ogni turno è una continua lotta per cercare di tirare indietro quel maledetto segnalino Out A Time ed ogni fine turno la meccanica del gioco continuerà a spostarlo verso la casella Game Over. I giocatori hanno sempre l’idea di quanto si muoverà il dannato segnalino, ma non possono prevedere come cambierà la partita all’inizio del turno successivo.

Meccanica, ambientazione, componentistica e grafica sono di buon livello. Back To The Future: Dice Through Time, anche se è strutturato per dare la sensazione ai giocatori di poter pianificare una strategia, purtroppo presta il fianco all’eccessiva casualità di carte, dadi e segnalini. Bisogna riconoscere comunque il merito ai tre autori di aver realizzato un gioco che permette di avere partite sempre diverse tra loro.

 

Back To The Future: Dice Through Time, 2020
Voto: 7
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