Black Lightning – Stagione 1: la recensione

Una nuova serie DC, un nuovo supereroe da scoprire, tanta mediocrità nelle trame, l’unica cosa che si salva è l’accompagnamento musicale che riesce a valorizzare molto bene alcune scene d’azione.

 

 

Il mondo della DC si arricchisce di una nuova serie televisiva: Black Lightning.
La serie si svolge in una cittadina immaginaria, dove la polizia è alle strette con delle bande organizzate che hanno preso il potere in gran parte della città. Il nostro protagonista Jefferson Pierce è uno stimato membro afroamericano della comunità, un preside di una rispettabile scuola che ancora riesce a rimanere fuori dalle problematiche crescenti delle bande. La sua vita è quella di un padre preoccupato, con due figlie a carico; una ancora adolescente con la voglia di infrangere le regole e l’altra, più grande, in preda a quel periodo di fermento politico e sociale che la vede protagonista di manifestazioni di piazza. Se tutto questo non fosse ancora sufficiente, si ritrova con un’ex moglie ancora ben presente nella sua vita ed il suo migliore amico come capo della polizia; quindi nessuno penserebbe a lui come un vendicatore mascherato. Eppure sette anni prima Black Lightning era la sua identità segreta, combatteva le ingiustizie, non come un eroe ma come un vendicatore dei torti subiti. In questo presente, dove l’insicurezza nei mezzi della polizia e la crescente spavalderia delle bande organizzate hanno portato la situazione sull’orlo del baratro, il nostro eroe oscuro sarà costretto, per un caso più fortuito che voluto, a dover scegliere se indossare nuovamente i panni del vendicatore o mantenere una promessa. La storia sembra ben strutturata, ci lascia intendere che avremo a che fare con ricordi passati, momenti presenti e una doppia facciata, quella di vita normale e quella da eroe vendicatore. La musica d’accompagnamento delle scene è un rap moderno ma non troppo aggressivo, una scelta congruente con la natura afroamericana del protagonista. Durante il corso degli episodi, l’uso della musica è molto buono, accompagna le scene da coprotagonista; a volta enfatizzando gli eventi, altre volte mettendosi in totale contrapposizione con quello che avviene. Sinceramente, la prima puntata non mi ha dato una forte impressione, non sono stato particolarmente attratto né dalla storia né dai personaggi, ma per poter apprezzare un prodotto serve un po’ di tempo.

 

 

Le problematiche della sua vita come preside e come genitore, sembrano trainare maggiormente le fila della storia, mentre Black Lightning compare poco durante quest’inizio di stagione; questo mi ricorda The Punisher, tanta storia del personaggio e poca azione da eroe vendicativo.
La serie si trascina fino a circa un terzo degli episodi, sono stati gettati interessanti spunti, ma il prodotto sembra ancora stentare; sicuramente non è scoccata quella scintilla che ti fa aspettare con ansia la prossima puntata. Sono quasi più interessanti le sottotrame legate alla figlia maggiore; il personaggio in questione scava nel passato della famiglia alla ricerca di risposte e s’imbatterà in segreti interessanti. Passato lo scoglio delle prime puntate, finalmente qualcosa si muove, ancora lentamente, ma lo sviluppo delle trame legate al passato comincia a dare i suoi frutti e la curiosità inizia a farsi sentire.
Improvvisamente si accende la stagione, un incontro scontro voluto dal destino, che mette il protagonista principale davanti al nuovo che avanza, la futura spalla Thunder; ora sì che le storie comincia a prendere velocità. Intanto, nell’ombra, qualcosa comincia a svelarsi; piccole briciole di pane sono lasciate per strada e si scopre che molti personaggi sono legati da un unico oscuro passato.

Noto con dispiacere che la serie si accende ad intermittenza: molta parte degli episodi, a mio avviso troppa, è dedicata all’interazione tra i personaggi. Quel che resta, troppo poco, è riservato all’azione, forse perché stenta ancora a decollare la lotta tra l’eroe e l’antieroe; quando vedo un supereroe in costume, mi aspetto belle scene d’azione; purtroppo, fino ad oltre la metà della stagione, tutto questo latita.
Le ultime puntate salgono di livello, molte più azioni e scene esplosive coinvolgono Black Lightning e la nuova sorprendente spalla Thunder; vengono svelati tutti i misteri legati al passato dei protagonisti e si arriva al confronto tra il primo vero antagonista e i nostri supereroi. La conclusione della prima stagione mi ha lasciato l’amaro in bocca, un finale veloce, quasi tagliato con l’accetta, ha definito l’antieroe della prossima stagione, ma ha anche lasciato alcuni dettagli in sospeso che però non lasciano lo spettatore con la curiosità per le vicende future.
Nel complesso, Black Lightning è una serie mediocre, piatta, con poche accelerazioni sulla trama e poco coinvolgente; l’unica cosa che mi sento di salvare è la scelta musicale; a me il rap non è mai piaciuto, ma devo ammettere che in alcuni momenti la colonna sonora enfatizza bene le scene d’azione.

 

Black Lightning – Prima stagione, 2018
Voto: 5
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