Davide contro Golia

Ho avuto la fortuna di leggere su Punto Informatico del 19/10/2002 una lettera arrivata alla redazione in merito alla recente dichiarazione di Ballmer, vicepresidente della Microsoft, sul mondo Open Source, e piu’ precisamente su Linux.

 

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Per chi non fosse a conoscenza di tutta la vicenda, basti sapere che negli ultimi tempi Microsoft ha lanciato un’offensiva contro il mondo Open Source, tacciandolo di incompletezza, inaffidabilita’, di essere poco sviluppato e sicuramente di livello tecnico molto piu’ basso rispetto ai prodotti a pagamento (e che pagamento) di Microsoft.
Insomma, dopo l’iniziale indifferenza, si e’ passati alla derisione e discredito tipico della software house piu’ potente del pianeta che gia’ in passato ha eliminato i suoi avversari non tanto con i suoi prodotti quanto con le sue politiche commerciali.

Personalmente uso ancora Windows, ma piu’ passa il tempo, piu’ ho voglia di provare Linux sul server di casa. Che sia questa la volta buona? Eccovi la lettera.

 

Caro direttore, mi permetta di replicare alle ultime affermazioni di Ballmer sul Software Libero, Open Source e in particolare su GNU/Linux e specialmente per quel che riguarda il lato desktop. E con quale titolo le chiedo questo? Con nessun titolo. Non sono né uno sviluppatore famoso, né un CEO di una qualche start up e nemmeno il responsabile ITC di una piccola azienda. Sono uno studente, poco più che ventenne che da due anni si è, mi passi il termine convertito a GNU/Linux e che ha convertito, volente o nolente tutta la famiglia: il papà piccolo artigiano che usa il computer per stampare qualche lettera e le fatture, la sorella che lo usa soprattutto per ricerche in Internet e la posta elettronica e la mamma che lo usa per stampare documenti per la locale sezione della Croce Bianca.

Ecco la cosa che mi è risultata chiara fin da subito, checché ne dica Ballmer, è la l’esaustività e la completezza delle distribuzioni GNU/Linux. In uno, due o tre cd c’è praticamente tutto quello che una persona normale ha bisogno per essere produttiva e svagarsi con il proprio pc.

Una delle cose che mi ha stupito da subito è il fatto che in pochissimi minuti, e se si vuole anche con pochissimi clic, si installano tutti gli analoghi dei driver del mondo Win* che sotto GNU/Linux sono di norma un misto di moduli del kernel e programmi veri e propri.

Io ho iniziato due anni fa con Mandrake 7.2 e ora installo la 9.0. Ricordo che nell’installazione della 7.2 ho avuto qualche problema con la configurazione della scheda video ma tutto il resto è filato liscio, con le versioni successive nessun problema. Tra una Mandrake e l’altra ho anche installato varie versioni di Red Hat, Suse e Debian che non mi hanno lasciato del tutto soddisfatto perché Mandrake mi ha abituato troppo bene e forse perché queste ultime nascono con un orientamento lato server.

Tralasciando tutti i particolari intermedi mentre le scrivo ascolto il Beethoven da un mp3 con xmms, e questa sera con xawtv mi guarderò il Tg3 e se c’è qualche film interessante potrei anche registrarlo per poi farmi il videocd o un DivX. Se ho bisogno di una scansione di qualche documento c’è sane, quando comprerò la fotocamera digitale starò bene attento che sia supportata da Gphoto. La nuova stampante a getto d’inchiostro funziona perfettamente e non ho altre esigenze multimediali.

Per l’hardware, l’unica cosa alla quale bisogna prestare attenzione è verificare la compatibilità del kernel GNU/Linux e delle varie distribuzioni con il dispositivo che si intende acquistare, credo che almeno con l’ottanta percento dei dispositivi consumer non dia problemi con GNU/Linux.

Più per passione che per lavoro faccio il webmaster di qualche sito web. Ho imparato quel che basta su Apache, PHP e MySql e riesco a gestire siti di medie dimensioni. Il tutto quasi a costo zero, ma questo come spiegerò dopo non è la cosa più importante. Per inciso penso che con la mia attività non sarei mai in grado di pagare la licenza di un prodotto proprietario come Office o Fireworks o Illustrator.

La soddisfazione “tecnica” di avere un bel GNU/Linux installato e funzionante sta anche nel fatto di essere corazzato pur essendo nudo. Tutti possono sapere come funziona il mio GNU/Linux eppure virus e worm non si sono mai fatti vivi (confesso che rido alle spalle di tutti gli amici che si sono beccati i vari Melissa, Code Red e Nimda). Probabilemente nei programmi che uso c’è il lavoro di migliaia di persone e il mio sistema pur dipendendo da tutti non dipende da nessuno in particolare perché nessuno è indispensabile. Io mi fido di tutti questi sconosciuti perché tutti si controllano a vicenda.

Io ho scelto GNU/Linux più per motivi filosofici che tecnici. La stessa GPL in fondo è un manifesto politico. Io ho scelto GNU/Linux perché voglio che la mia privacy sia tutelata, che quello che faccio oggi col mio pc lo possa fare anche domani anche se cambiohard disk, scheda video e audio senza chiedere o rendere conto a nessuno. Io ho scelto GNU/Linux per la libertà di imparare e di comunicare. Credo che l’informazione sia libera quando non deve per forza essere legata ad un particolare programma, o ad un particolare sistema operativo. Credo inoltre che uno dei più grossi problemi dei nostri tempi sia
la crescente concentrazione di potere e le progressive fusioni fra chi produce contenuti, siano essi film, libri o programmi televisivi e chi controlla le strutture per diffonderli, siano esse satelliti, gateway, linee telefoniche o semplicemente software.

L’unico vero freno alla diffusione di GNU/Linux è l’atteggiamento monopolistico di Microsoft nei confronti di consumatori, produttori di hardware e software, dei distributori e dei governi. Le ultime affermazioni di Ballmer che riducono il kernel Linux a clone di Unix e i vari programmi delle distribuzioni a cloni di altri vari programmi sono solo una parte della verità.

La maggior parte dei programmi disponibili per GNU/Linux sono una versione migliore di programmi con funzionalità simili. Mozilla si può considerare un clone di Nestcape? Forse ora è vero il viceversa. Ma Python o Perl sono forse cloni di C#? Non è mia intenzione fare un elenco di ottimi software per Linux, anche perché ci sarebbero da introdurre delle distinzioni a seconda delle varie licenze, ma è chiaro che c’è dell’ottimo software per Linux e il modello di sviluppo del software seguito da Linux e dai principali programmi che ci girano sopra è il modello più sicuro e forse anche quello più produttivo che esista.

Ecco, per ultimo la questione dei soldi. Due anni di GNU/Linux mi sono costati all’incirca 250 euro tra libri e riviste. Non ho mai comprato un Pack ma lo farò con la Mandrake 9.0, non perchè debba, ma perché ritengo giusto ringraziare il loro lavoro. Probabilmente il Pack verrà regalato a qualcuno, lo stesso avverà con una Suse a Natale.

Colgo l’occasione per ringraziare Punto Informatico per i suoi articoli che trovo immuni dalle pressioni delle grosse aziende ITC e dalla politica, e per gli spazi di discussione che affre ai lettori.

Cordiali Saluti,

Elio Pizzottelli

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