DOTA: Dragon’s Blood – Libro 3: la recensione

Le trame si complicano e s’intrecciano in maniere e modi decisamente inaspettati, ma la cosa può creare un minimo di confusione nei meno attenti.

 

 

Torniamo a parlare del cacciatore di draghi Davion e dei numerosi personaggi che hanno conquistato una posizione di rilievo in questa serie animata. Durante la prima stagione la storia ha seguito un flusso piuttosto lineare senza creare troppi intrecci di trama; la seconda stagione invece ha separato i vari protagonisti ed ha svelato un viticcio di correlazioni che si avvinghia profondamente nel passato di divinità ed esseri immortali.

Questa stagione di DOTA: Dragon’s Blood si concentra nel raggiungere l’obiettivo finale del cavaliere del Drago Davion, della nuova Imperatrice Mirana, di Kaden, Luna e Fymryn. I protagonisti devono affrontare una dura prova e scendere nell’inferno-prigione per sconfiggere il terribile demone Terrorblade, ma c’è chi rema contro questa soluzione e c’è chi se ne approfitta per il proprio tornaconto personale. Ecco che s’incrociano necessità, desideri ed inganni in modi del tutto inaspettati; dove prima c’era un solido alleato, ora puoi trovare un terribile avversario.

 

 

Finalmente, in questa terza stagione di DOTA: Dragon’s Blood, abbiamo una serie di trame complesse e complicate che tendono a sorprendere lo spettatore con colpi di scena ravvicinati o rivelazioni scioccanti. Per chi ha una buona memoria e segue appassionatamente la serie, questa terza stagione deve essere ottima; purtroppo risulta complicata per chi, come me, si perde facilmente e deve tornare indietro per recuperare il bandolo della matassa. Sicuramente si avverte lo sforzo fatto dagli sceneggiatori per rendere questo prodotto ancora più interessante e ricco di trame avvincenti.

Se la storia ha decisamente alzato l’asticella, la stessa cosa non si può dire per la grafica che è rimasta pressoché invariata; una costante apprezzabile se non fosse che si poteva osare di più. L’animazione prova invece a migliorare costantemente la fluidità dei movimenti dei vari personaggi e delle creature leggendarie, ma è davvero un passo in avanti così impercettibile da poter essere apprezzato solo da chi ha davvero un buon occhio. Come nella seconda stagione, anche nei nuovi episodi si nota una maggior cura nell’accostamento dei colori; le cromie scelte si sposano alla perfezione e valorizzano i vari personaggi.

 

 

La conclusione della stagione, che apre ad un nuovo inizio tutto da capire, è davvero bella ed è l’apice di una tela d’inganni impossibile da prevedere. Come andrà la prossima stagione? Sfortunatamente quest’anno Netflix ha deciso di cancellare un gran numero di progetti ed anche lo stesso DOTA: Dragon’s Blood è a rischio. In questo momento non è stata ancora rilasciata nessuna dichiarazione da parte della piattaforma streaming, ma è facile prevedere che una decisione verrà presa dopo aver valutato la risposta del pubblico.

Le precedenti stagioni sono state piuttosto positive, ma mi chiedo se la trama, così complessa e complicata da seguire, possa essere un’arma a doppio taglio. Personalmente ho avuto qualche piccolo problema nel seguire tutta la vicenda, ed è per questo che mi trattengo dal confermare la stessa valutazione della stagione precedente, ma alla fine il risultato è comunque apprezzabile.

 

DOTA: Dragon’s Blood – Libro 3, 2022
Voto: 6.5
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