Emperor of the Fading Suns: la recensione

Incredibile ma vero: a volte mi accade che dei giochi che possono interessarmi mi sfuggono totalmente. Nonostante la mia continua attenzione sulle novita’ del mondo “videogiochistico”, non sono infallibile… Ma chi l’avrebbe detto!?

 

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Emperor Of The Fading Suns e’ un gioco uscito nel 1996 che non ebbe una gran fortuna. Sebbene fosse molto promettente in termini di possibilita’ di gioco, era strapieno di errori di programmazione piu’ o meno vistosi, che in gran parte (ma non tutti) furono poi corretti con patch da scaricare da internet (fu fra i primi giochi ad inaugurare la maledetta era senza fine delle patch successive al gioco); ma proprio grazie alla pubblicita’ negativa che si era fatto, EFOS fu presto scordato da tutti i giocatori.

 

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Recentemente mi e’ capitato di andare sul sito di Underdogs e di trovarlo disponibile come abandonware. Tutto sommato era un gioco che mi ispirava, dalla descrizione, e sebbene non lo ricordassi affatto, l’ho scaricato e ho iniziato a giocarci. Com’e’? Adesso ve lo dico.
EOFS e’ uno strategico a turni molto simile a Civilization nella struttura del gioco. Si parte da un pianeta madre, ultimo baluardo della propria casata (ne sono presenti 5) e si tenta di espandersi attraverso l’universo. Lo scopo finale non e’ quello di eliminare fisicamente i nemici (anche se questo e’ comunque possibile, anzi in parte necessario), ma quello di farsi eleggere imperatore attraverso i voti delle altre casate, della curia (preti maledetti, sempre in mezzo) e della lega dei mercanti. Detta cosi’ pare facile; in realta’ sara’ un continuo combattere per difendere i propri confini (…magari i nostri confini li intendiamo come un pianeta occupato abusivamente da qualcun’altro…), intessere relazioni diplomatiche, ricercare quelle tecnologie perse nell’ultimo periodo di decadenza (e sono tante), esplorare nuovi pianeti, produrre unita’ e soprattutto creare un sistema produttivo nazionale che sia bilanciato e che permetta di mantenersi in vita.

 

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Gia’: le cose da fare in EOFS sono veramente tante… fin troppe. Se da un lato nasce la passione (specialmente quando siete in guerra aperta con una casata piu’ potente e gli attacchi possono arrivare da tutte le parti), dall’altro tutto il micromanagement, seguire la produzione di ogni singola citta’, l’andamento della produzione di cibo e degli altri componenti (si rischia la fame e poi le malattie che distruggono unita’ e citta’) puo’ veramente soffocare gia’ ad un avanzamento medio del gioco, quando i pianeti da controllare sono 3 o piu’.
L’AI e’ veramente scarsa: continua a prendere botte da tutte le parti, nonostante il fatto che raggruppando le forze potrebbe farvi a pezzi, e la gestione della diplomazia e’ incredibile: il turno dopo aver siglato un trattato di alleanza potreste venire attaccati senza preavviso (episodio raro ma non infrequente). Insomma, il computer sembra un vecchio con l’alzheimer.
Inoltre l’interfaccia e’ confusa, e poco adatta al tipo di gioco; e’ anche vero che una volta che ci si e’ presa la mano si riesce a gestire tutto senza eccessivi sbattimenti.
Nonostante questo, EOFS nasconde tanti lati positivi: innanzitutto la possibilita’ di intraprendere guerre senza conoscere la reale forza del nemico, aspetto che in altri giochi e’ molto sottovalutato. Immaginatevi a pianificare un attacco su piu’ fronti e dopo averlo lanciato scoprire che il nemico sta usando truppe che non pensavate potesse avere, trasformando il vostro fantastico attacco in un disastro!
Le forze nemiche vengono in effetti avvistate quasi sempre quando si e’ ormai giunti in contatto visivo, e questo impone tattiche di compertura e un intuito non indifferente (vista l’estrema randomicita’ dell’AI – per una volta questa cosa gli capita a favore).

 

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Tutt’altra storia per il multiplayer; essendo il gioco vecchio non e’ previsto il gioco in LAN, ma solo via mail o dallo stesso computer, a turni.
Il multiplayer e’ fantastico, anche se lento: nessuna strategia preparata contro il computer e’ piu’ valida, visto che i nostri avversari umani ragionano e sanno rendere difficile ogni nostra mossa. L’aspetto poi delle alleanze assume qui un’importanza fondamentale.

Vi sono molte unita’ da produrre, ognuna con le proprie caratteristiche, che possono essere piu’ o meno utili a seconda della situazione.

 

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Altre due cose che mi piacciono poco e’ la gestione delle risorse (impossibile disattivarle: se avete qualcosa che consuma altre risorse che vi servirebbero, vi attaccate) e lo svolgimento degli scontri, affidati totalmente al computer (vedete una schermata dove le unita’ si scambiano i colpi, nulla piu’).

Ad ogni modo EOFS rimane un buon gioco che puo’ appassionare facilmente grazie alla sua atmosfera (che ho volutamente tralasciato) specialmente se giocato (pazientemente) in multiplayer.

 

Emperor of the Fading Suns, 1996
Voto: 6.5
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