Firenze-Lugano No Stop: la recensione

Il rock italiano è sempre stato gramo di talenti e avaro di soddisfazioni per noi ricercatori del suono di qualità. Non vengono in mente grandi nomi, e tolti i buoni Enrico Ruggeri, Ivano Fossati, Banco e Premiata Forneria Marconi, per il resto si vivacchia nella mediocrità.

 

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Un autore del quale si sta perdendo sempre più la memoria è Ivan Graziani, teramano protagonista della scena rock italiana degli anni ’70 e ’80, morto il 1° Gennaio 1997 per un male incurabile. I suoi testi, particolari e molto intimi, sono legati indissolubilmente al suono della chitarra, con quel suono pulito tipico di quegli anni, ma senza scadere nei riff melensi e triti dei suoi contemporanei. Ogni brano era una piccola scoperta, un piccolo mondo nel quale Ivan Graziani riusciva a farci entrare con una piccola magia, raccontandoci piccole storie, di persone normali che vivevano vite normali, oppure spaccati della propria vita, narrata con lo spirito di un menestrello errante.

Ivan Graziani era un piccolo grande uomo, che riusciva a trasmettere una sensazione di tranquillità e anche di malinconia nelle sue canzoni, sorprendenti per qualità e spessore.
TV Sorrisi e Canzoni ha pubblicato questa settimana un doppio CD con i suoi più grandi successi al prezzo di 13€; ovviamente appena lo ho visto in edicola me ne sono accaparrato una copia, e sono piacevolmente soddisfatto. In effetti, quando si tratta di raccolte, qualcosa rimane sempre fuori, come è il caso di Maledette Malelingue, ultimo successo dell’autore, che però per le sonorità si distaccava parecchio dallo standard Grazianiano. Invece sono presenti tutti i brani caratteristici, come Agnese, Lugano Addio, Firenze (Canzone Triste), Ballata per 4 Stagioni e soprattutto Monna Lisa, una delle mie canzoni preferite di sempre, per la cattiveria e follia che trasuda in ogni frase.

Di sicuro Ivan Graziani non e’ facilmente digeribile per chi è abituato a vivere con i ritmi rapidi e incalzanti di metal e punk, ma per chi apprezza la musica a più ampio spettro una raccolta così non deve mancare. Ripeto: nemmeno Ivan Graziani era un mostro sacro, ma sapeva il fatto suo. E di questi personaggi, oggi, non se ne trovano.

 

Ivan Graziani, Firenze-Lugano No Stop, 2004
Voto: 7.5
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