Credo che la scuola italiana faccia veramente tanti, tanti danni. E che uno non se ne renda conto fino a che e’ gia’ troppo tardi. Il perche’ di questo sfogo? Beh, mettiamola cosi’: ma voi leggereste mai Shakespeare?
Dico sul serio, vi mettereste mai in mano un libro tipo l’Amleto o il Giulio Cesare? Se avete risposto di si, sappiate che fate parte di quella esigua minoranza di persone che probabilmente ha avuto un culo smodato: qualche insegnante di italiano (o di inglese, ma e’ piu’ difficile) che vi ha insegnato che leggere un libro non e’ un terrore scolastico, ma un piacere personale. Vi confesso che nonostante sia quasi guarito da questa malattia, il solo toccare un tomo di qualche autore famoso che non sia quasi contemporaneo mi fa venire i brufoli sui polpastrelli.
Ed ecco quindi che per questo motivo si perdono tante belle cosine. Per fortuna in questo caso ci viene in aiuto Gil Junger, che con il suo 10 Cose Che Odio Di Te ci presenta una trasposizione molto moderna de La Bisbetica Domata.
E’ la storia di due sorelle, una molto apprezzata fra i suoi coetanei, l’altra scontrosa ed irascibile. In casa vige la norma che le ragazze non possono uscire la sera, e questo comporta notevoli problemi a Bianca, la piu’ mondana; per qusto si stringe un patto: potra’ uscire quando la sorella uscira’ con un ragazzo. Di qui nascono tutta una serie di sotterfugi, equivoci, situazioni che sfoceranno in un apprezzabilissimo finale.
Non voglio raccontarvi nulla del film, perche’ vi rovinerei sicuramente tutto, ma senz’altro posso anticiparvi che non e’ la solita commediola frolloccona: i personaggi ed i dialoghi sono ben curati, il ritmo e’ incalzante, e non e’ la tipica fiera dei buoni sentimenti messa sul banchetto del mercato, anche se (giustamente) questo aspetto e’ presente.
Si ride parecchio, e di gusto. Non ci sono quelle battutine squallide tipiche dei filmetti di terz’ordine, e spesso i momenti “coccolosi” vengono travolti da situazioni paradossali e comicissime.
Inoltre, per una volta, non viene sbandierata la colonna sonora, che invece presenta bella robina. Spiccano su tutti i Letters To Cleo, semisconosciuti in Italia e poco piu’ noti in patria, degni pero’ di rispetto (perche’ so’ bravi, ecco).
Insomma, ve lo consiglio di cuore: e’ un film leggero, ma mi e’ piaciuto. Sara’ che in questo periodo mi sento piu’ buono del solito. Sara’ che, tolti alcuni particolari, potrebbe essere una storia credibile, sara’ che le ragazze sono molto carine.
Sara’ che trombo poco, maledizione.