Bambola: la recensione

Ebbene sì, l’ho visto, ho visto Bambola di Bigas Luna, quello con Valeria Marini. Perchè? Vi starete chiedendo.

 

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Per quello strano impulso che a volte ci pervade e ci spinge a cibarci di trash alla sua massima espressione e perchè in quel periodo (quando uscì in Tv, non mi sarei mai sognato di vederlo al cinema) se ne fece un gran parlare con tutti che dicevano che era una merda (chissà perchè…) e con qualche sparuta voce che invece si schierava in sua difesa. Volevo vederci chiaro e, sinceramente, volevo anche vedere la Marini mezza nuda!
Era meglio se mi guardavo un documentario sui cammelli della Groenlandia…

 

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Comunque, per tutto il male che se ne può dire, Bambola mostra un dipinto sul comportamento delle donne tristemente simile a quello che possiamo tutti i giorni vedere, anzi, subire, nella realtà. Di cosa parla Bambola, dunque. Bambola (la Marini) gestisce una piccola trattoria con la madre: una pazza scatenata, preda di crisi di follia che all’improvviso piglia il fucile e si mette a sparare all’impazzata, e con il fratello che è dichiaratamente gay. In questo simpatico quadretto familiare succede che la madre muore, per fortuna, e i due si trovano a gestire l’attività in compagnia del loro commercialista. Il commercialista in questione è un ciccione ributtante e ovviamente innamorato di Bambola. Altrettanto ovviamente Bambola vomita al solo pensarlo…

 

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Un bel giorno i tre se ne vanno in piscina per una giornata di svago e, guarda caso, Bambola incontra un bel figaccione tutto muscoloso e fascinoso. Inutile dire che se ne invaghisce e, sempre ovviamente, il commercialista rosica. Ne nasce una colluttazione e, più che ovviamente, il figone ha la meglio. L’imprevisto però è dietro l’angolo e il panzuto, cadendo, sbatte la testa e muore. Il figone finisce in gabbia. E qui accade il fatto clamoroso e fantastico (non ho messo le virgolette intorno a fantastico perchè non mi sarebbe bastato lo spazio per farci entrare tutte quelle che volevo metterci…). Durante una visita in carcere al figaccione, Bambola viene adocchiata da un altro detenuto che, più o meno, rappresenta il modello dei sogni per la maggior parte delle donne: un energumeno pluripregiudicato, violento, manesco, animalesco e chi più ne ha più ne metta. Il gentile signore va dal figaccione e in pratica gli dice: “D’ora in poi quella donna è mia!” e per gradire lo fa sodomizzare (nel vero senso della parola) dai suoi scagnozzi…
Il fatto meraviglioso è che, guarda caso, il bestione esce per buona condotta (ha ha ha ha) e si catapulta da Bambola. Tra i due, ovviamente, nasce una passione basata in pratica solo sugli abusi che lui perpetra su di lei. Ma lei ci sta…


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…lei ci sta.

Il fratello, vedendo la sorella malmenata e usata come semplice oggetto di sesso, si permette di protestare (ma che insofferente!) e per tutta risposta “l’uomo dei sogni” cerca di ammazzarlo e lo fa scappare di casa. Ma lei continua a starci…


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…lei continua a starci.

 

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Break nella trama per descrivervi una delle scene più fantastiche: ogni volta che lui vuole fare sesso con lei, le strappa selvaggiamente i vestiti e le mutandine. Una volta, dopo le reiterate proteste di lei in tutte le volte precedenti (ricordo che però ci sta…) lui fa per sfilargliele normalmente e lei lo interrompe e dice: “Ma come, non me le strappi?”
Capite ora perchè gli arabi tengono le donne segregate in casa col burka? Per la miseria!!!!

Nel frattempo il figaccione resta in carcere e diventa definitivamente omosessuale, iniziando ad intendersela col fratello di lei, mentre la storia procede…
Stavolta me ne frego e vi racconto il finale, tanto non credo di fare un soldo di danno e poi molti di voi avranno già capito cosa potrà accadere.

 

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Un giorno il bestione sbrocca e parte in un vero e proprio tentativo di stupro (non che gli altri siano stati molto diversi…); all’improvviso, mentre lei piange e si dimena, sbuca il fratello armato del fucile della madre morta (ve la ricordate?) e lo fredda con un colpo. E lei, salvata dallo stupro….
…piange!! Piange per il bestione che è morto!!!
Il figone esce di galera e si fidanza col fratello di lei, e vissero per sempre felici e contenti. Purtroppo poi non cade nessuna bomba atomica e per davvero vissero felici e contenti.
Non credo servano altre parole per commentare il tutto, se non che spesso la realtà non si discosta poi molto da tanta follia. Come avrete capito, comunque, il film è di una bruttezza travolgente.

Ma che cazzo…

 

Bambola, 1994
Voto: 1 perchè non posso mettere 0!
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