Flatout: la recensione

Uno dei giochi di guida più divertenti di sempre: nonostante i suoi anni, Flatout rimane una vera chicca!

 

 

Per chi ama i giochi di guida, il panorama videoludico offre svariate opportunità. Ci sono titoli molto simulativi, come l’acclamato Assetto Corsa, quelli più arcade ma sempre impegnativi come il già recensito Grid Autosport, le eccellenze di Dakar 18 e Grid Rally nelle competizioni fuoristrada, ed Euro Truck Simulator 2 se vogliamo fare i camionisti.
Flatout rientra in una categoria tutta particolare: quella del caos e del delirio.

In Flatout ci troveremo infatti alla guida di una di quelle vetture comprate usate a due lire, alle quali si irrobustisce la scocca e le si manda in tracciato a fare a sportellate. Eccolo il succo del gioco: speronare gli avversari cercando di arrivare primi senza distruggere il proprio veicolo!

 

 

Le gare sono senza mezzi termini entusiasmanti. Le otto vetture in pista se le danno di santa ragione ad ogni curva, e fino agli ultimi metri è tutt’altro che scontato mantenere la posizione; i piloti gestiti dall’AI non sono perfetti (lo si può notare ad ogni gara dal carnaio della prima curva) ed è frequente vederli arrivare lunghi su una curva o cappottarsi in mezzo agli alberi… Esattamente come capita a noi.

Le gare sono di conseguenza un misto di adrenalina, errori, sorpassi e insulti verso gli avversari e verso quel barile rotolato in pista che abbiamo trovato in piena curva e che ci ha mandato ad arare i campi. Gli incidenti sono continui e vedere i pezzi di carrozzeria volare da ogni parte è divertentissimo. Da questo punto di vista Flatout ricorda molto il vecchio Destruction Derby 2, non tanto nella modalità arena (in cui sopravvivevo si e no 15 secondi) quanto nelle gare, veloci e impegnative per noi e devastanti per la nostra auto.

 

 

La guida della macchina è sincera e prevedibile, cosa che consente di affinare la tecnica se usiamo volante e pedaliera. Riuscire a capire come affrontare la curva, capendo dove e come intraversare per fare il pelo all’albero senza farci catapultare via dal dosso è estremamente appagante.
Il fatto che gli sviluppatori siano svedesi segna molto il gioco: la quasi totalità dei tracciati ci vede impegnati nel fuoristrada, su terra e neve, ed il modello di guida cambia tantissimo da superficie a superficie; completare una curva sul ghiaccio è già questo un traguardo.

Purtroppo non c’è una modalità campionato, visto che le gare sono fini a sé stesse. In realtà dovremo arrivare fra i primi tre per sbloccare il tracciato successivo; in totale sono 48 anche se spesso si tratta di variazioni dello stesso circuito. È una scelta curiosa e non comprensibile, visto che la competizione a punti è la base di qualsiasi sport; però anche con questa mancanza il gioco è piacevolissimo.

 

 

Il multiplayer è da considerarsi assente; a meno che non conosciate direttamente qualcuno che voglia giocare con voi e vi creiate una rete virtuale con Hamachi, scordatevi di competere contro altri esseri umani (ed in tal caso non ci saranno vetture dell’AI in pista).
Ci sono altre modalità, poi, come quella del salto in alto della macchina o del lancio del pilota (fare un frontale per vedere a che distanza riusciamo a farci sbalzare fuori dalla macchina) che sono carini e vanno giocati come contorno – e fanno bene il loro lavoro.

Le gare sono accompagnate da una colonna sonora di pezzi rock bellissimi, forniti da gruppi semisconosciuti ma che avrebbero meritato in molti casi ben altre fortune. Distruggere i cartelloni a bordo strada mentre la cantante strilla qualcosa su una chitarra velocissima è una delle vette dell’ilarità nei videogiochi.

In soldoni, Flatout è un gioco fantastico. Vedere copertoni e pezzi di lamiera volare in giro per lo schermo, schiantarsi su di un albero o fare il sorpasso decisivo all’ultima curva è il suo pane quotidiano, ed anche se sono passati anni dalla sua uscita e la grafica segna il passo Flatout resta un capolavoro per chi cerca un gioco di guida scanzonato che non si prende mai sul serio.
Da provare assolutamente!

Flatout, 2005
Voto: 8.5
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